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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

salve a tutti!

oggi ho ricevuto un pacco dalla nuova zelanda e ho dovuto pagare al postino 20,13€  di iva + 5,5€ (spese di sdoganamento previste da poste italiane!) = 25,63 €

 

il tutto per un pacchetto minuscolo, di 130 grammi che ho pagato (incluse s.s.) 21,43 €

quindi un'iva più del 100% del valore dell'acquisto!

 

ho dovuto pagare comunque il postino (anche se ero un po' dubbioso sull'importo!) ma poi, nel pomeriggio, sono andato ad informarmi su internet... ed effettivamente credo che i miei dubbi siano fondati!

 

innanzitutto la fattura su eBay è di un importo totale pari a 21,23 € (come avevo detto all'inizio).

io sapevo che per spedizioni di valore inferiore a 22€ non si deve pagare nessuna tassa doganale (come dice anche il sito di posteitaliane) e quindi ero tranquillo... tuttavia il venditore ha dichiarato (sul foglio posto sopra il pacco) un valore della merce più alto di quanto io abbia effettivamente pagato, inoltre le spese di spedizione riportate sul pacco sono molto maggiori (anche queste) rispetto a quello che io ho realmente pagato!

 

insomma: leggendo le informazioni sul pacco sembra che io abbia pagato il mio pacco più di quanto in realtà abbia effettivamente fatto!!!

 

ne consegue che, in totale, "valore merce"+"s.s." arrivano a 48,45 dollari neozelandesi (= 30,07 €) e quindi viene superata la cifra critica di 22€ (entro la quale non si paga nulla!)

ma io in realtà ho versato al venditore una fattura di importo inferiore a 22 € !!! (come ho già detto sopra!)

 

oltre a questo, anche prendendo per buona l'idea che il valore complessivo del pacco sia pari a 30,07€ (importo che, in relatà, io non ho mai pagato!) informandomi su internet (su posteitaliane, che poi mi ha rimandato al sito agenziadoganale.it) e facendo i conti con le tabelle e tutto... ho scoperto che:

 

- se la mia spedizione è classificabile come "invio di carattere commerciale", e prendiamo per buono il valore di 30,07 (anziché quello da me realmente pagato!) allora dovrei pagare solo 12,12 € (infatti, un valore compreso tra 22€ e 150€ = NO dazi / SI iva 22% / SI 5,5€ delle poste).

- se invece può essere considerato come "invio non commerciale" (visto che è avvenuto tra 2 privati cittadini, in maniera occasionale), allora non dovrei pagare NIENTE! (valore tra 0€ e 45€ = NO dazi / NO iva / NO spese di sdoganamento delle poste).

 

vorrei quindi sapere da voi:

 

1) prima di tutto se posso considerare la mia spedizione come "non di cattere commerciale" (visto anche la quantità di merce spedita, e il fatto che essa sia riservata all'uso personale! ... come dice posteitaliane).

inoltre ho letto su internet il messaggio di una parsona che diceva che se la merce l'avevi ricevuta da un privato, allora dovevi considerarti come "invio non commerciale".

 

2) come conciliare i valori riportati sul pacco (che superano la soglia di 22€) con quelli da me realmente pagati! (inferiori a 22€).

 

3) anche se non fosse classificabile come "NON commerciale" e non potessi fare niente per i valori riportati sul pacco (superiori a quelli realmente pagati!)... ho calcolato che nella peggiore delle ipotesi avrei dovuto pagare solo 12,12 €  (come ho anche detto sopra)... quindi vorrei sapere cosa dovrei fare per riavere indietro TUTTI o parte dei mei soldi!

 

GRAZIE!

 

ancora non ho contattato il venditore, per sapere come mai i costi di spedizione riportati sul francobollo non coincidono con quello che ho pagato! (oltre al valore dichiarato per l'oggetto: che supera di circa 2,5€ il prezzo da me pagato).

Messaggio 1 di 30
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1 SOLUZIONE ACCETTATA

Soluzioni accettate

dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

Ciao a tutti!

Come promesso in un post precedente, sono tornato per informarvi sull'esito della faccenda!

 

Dopo mesi di e-mail e giri vari tra diversi uffici postali, la questione si è conclusa nel migliore dei modi e sono riuscito ad ottenere il rimborso COMPLETO dei diritti doganali ingiustamente pagati al postino quando mi ha consegnato il pacchetto a casa, quel lontano 27 novembre 2014 (25,63 € di oneri doganali, applicati su una merce importata, il cui valore era addirittura inferiore a tale cifra richiestami!).

 

Considerando la mia insistenza / determinazione... e il fatto che mi sia fatto trovare preparato in molte delle leggi che regolano la questione (quando avviene l'ammissione in franchigia dai diritti doganali, quando si paga l'iva, quando si pagano i dazi, come si calcolano gli oneri doganali in base al valore della merce importata, cosa dicono gli articoli legislativi, i decreti ministeriali, ecc...), sono convinto che, probabilmente, assillati da tutto questo, abbiano preferito "tagliare corto" e restituirmi i 25,63 € pagati, senza approfondire molto la cosa (per la serie: "ok, ti diamo 25€, basta che ci lasci in pace e non ci contatti più!")... infatti hanno accettato la domanda senza tanti problemi.

 

Comunque... a grandi linee (per chi fosse interessato), così è come sono andate le cose:

 

Spoiler
  • Inizialmente ho contattato l' "Ufficio relazioni con il Pubblico" del sito dell'agenzia delle dogane (e questo già ve l'avevo raccontato)
  • Questi mi hanno risposto (come mi disse anche misterious_shadow qui sopra, nel messaggio precedente) che avrei dovuto rivolgere il reclamo a Poste Italiane e non a loro, in quanto è Poste Italiane stessa che è autorizzata a fare per conto proprio i bollettini.
  • Sono poi andato in giro per i vari uffici postali della mia città, senza alcun esito (il direttore mi suggerì, prima che me ne andassi, di vedere online se avessi trovato qualcosa per inoltrare un reclamo).
  • Nei giorni successivi, quindi, sono andato sul sito Posteitaliane.it.  Qui, In fondo alla home page, c'è il punto "Reclamo Servizi Postali"; una volta cliccato tale punto si arriva in una pagina web in cui ti viene suggerito (prima di inoltrare un reclamo) di provare a chiedere informazioni compilando il "form online" o contattando l' 803.160.
  • Ho quindi spiegato il mio problema compilando il “form online”, ma dopo qualche giorno mi è arrivata un'email piuttosto evasiva e insoddisfacente, che mi diceva semplicemente di avviare il reclamo (via Web, in un ufficio postale, o inviando una raccomandata a Roma).
  • Ovviamente, tra le 3 opzioni disponibili, ho preferito provarci online... ma ad un certo punto del processo ho trovato degli ostacoli che mi rendevano difficile andare avanti (se il reclamo lo avvia il destinatario e vuole ottenere un rimborso, allora gli occorre allegare il documento di "Delega del Mittente").
  • Poiché il mio caso era particolare (riguardava i dazi doganali erroneamente applicati sul pacco da Poste Italiane ...e la “delega del mittente” non c’entrava proprio niente!) ho preferito lasciar perdere e provare con il secondo – ed ultimo – suggerimento trovato nella pagina di reclamo (ovvero: chiamare l’ 803.160).
  • Nei giorni successivi ho telefonato l' 803.160 (numero verde di Postetialiane) e qui finalmente c’è stata la svolta perché l’operatore ha saputo indicarmi la via giusta da seguire, ovvero: contattare via e-mail l’agenzia di Linate (da dove passano tutti i pacchi provenienti dall’estero) al seguente indirizzo (molto importante!): lonate-dau@posteitaliane.it
  • Ho quindi inviato un’email a Linate, spiegando per bene tutta la faccenda e allegando tutta la documentazione necessaria (foto del pacco, dei bollettini, ecc.). Dopo qualche giorno mi è arrivata la risposta in cui dicevano: “Stiamo verificando l’anomalia fra l’importo indicato sulla lettera di vettura e quello indicato sulla bolla doganale. Vi daremo riscontro in questi giorni.
  • Dopo qualche giorno (probabilmente avendo verificato che l’anomalia c’era!) mi arriva questa email: “Buongiorno. Ci occorre ricevuta del pagamento rilasciato dall’Ufficio postale e contatto telefonico.”
  • Questa la mia risposta: “Io ho solo il cedolino che vi ho inviato in allegato nel primo messaggio, in cui c'è scritto che ho pagato 20,13 € (di oneri doganali) + 5,5 € (di oneri e spese di sdoganamento previste da Posteitaliane) ... per un totale di 25,63 Euro.  Il postino, inoltre, non mi avrebbe rilasciato il pacco se io non avessi pagato questo importo (nonostante fosse errato) ... quindi, il fatto stesso che io abbia il pacco, certifica l’avvenuto pagamento. Questo è tutto quello che mi è stato rilasciato dal postino al momento della consegna del pacco (dopo la firma da me rilasciatagli); se devo ottenere altre "certificazioni" che avvalorino ulteriormente il pagamento, fatemi sapere come. Grazie.”
  • Questa la loro risposta: “Buongiorno. Sarebbe meglio che l’ufficio postale attesti quanto effettivamente ha incassato per la spedizione in oggetto.”
  • A questo punto ricominciavano i problemi perché avrei dovuto ottenere la documentazione che certifica l’avvenuto pagamento del bollettino.
  • Dopo settimane dall’ultima volta (anche per via del Natale/capodanno che si è frapposto), torno all’ufficio postale della mia città e parlo di nuovo col direttore (menzionato nei punti precedenti) al quale spiego tutta la faccenda (che nel frattempo era andata avanti) e che mi occorreva ottenere la documentazione del pacco, da dover spedire a Linate.
  • Qui ricominciano i problemi perché il direttore (e i suoi colleghi) cominciano ad asserire che quel bollettino non lo hanno prodotto loro (nonostante l’unico logo soprariportato fosse “Poste italiane”), che nei loro archivi “non risultava” ... ecc.
  • Dopo qualche minuto passato a parlare, esce fuori che (secondo loro), probabilmente è stato SDA a consegnare il pacco ... tuttavia, loro stessi mi informano del fatto che SDA fa comunque parte del gruppo “Poste Italiane” ... quindi non riuscivo a capire quale fosse il problema e perché non riuscivano a trovarmi la documentazione del pacco.
  • Dopo essere riuscito a convincere il direttore a darmi una mano, egli ha telefonato alla sede SDA Pesaro (la provincia) ma i due continuavano a discutere a telefono e non riuscivano a mettersi d’accordo su chi fosse stato a consegnare il pacco (e chi avesse nei propri archivi la documentazione del pagamento del bollettino).
  • Nei giorni successivi, dopo varie peripezie e telefonate a SDA Pesaro, sono riuscito finalmente a scoprire che erano effettivamente loro a custodire la documentazione che stavo cercando (quindi erano stati loro ad avermi consegnato il pacco, quel 27 novembre 2014), ma la telefonata si concluse dicendomi che loro non potevano rilasciarmi niente ... perché si trattava di documenti appartenenti all’azienda e che non potevano dare così facilmente ai cittadini (avrei dovuto avviare una pratica anche per ottenere tali documenti!).
  • Poiché SDA e Poste Italiane lavorano insieme, ho ricontattato di nuovo Linate dicendogli (in poche parole) che SDA non voleva darmi la documentazione che volevano da me ... e che se avessero voluto tali documenti (che si trovano, di fatto, in una sede appartenente alla loro stessa azienda/gruppo!) se li sarebbero dovuti procurare da soli! ... non capisco perché io debba fare da tramite tra due uffici di Poste Italiane ... per consegnare documenti che appartengono già a LORO!
  • A questo punto, credo che abbiano tralasciato la questione burocratica e hanno accettato la mia richiesta di reclamo sebbene non fossi riuscito a procurargli la “ricevuta di pagamento del bollettino” precedentemente richiestami. La loro ultima risposta è stata la seguente: “Abbiamo provveduto ad inviare la pratica al ns ufficio di competenza.”.
  • Dopo qualche settimana mi è arrivata una raccomandata da Poste Italiane in cui c’era scritto: “... Si comunica di aver disposto il rimborso di € 25,63 mediante emissione di assegno postale che perverrà all’indirizzo sopra indicato.” (OTTIME NOTIZIE! Ma – in pratica – era solo una lettera che mi diceva che ne sarebbe arrivata un’altra col rimborso).
  • Sono stato ancora un altro paio di settimane in ansia, in attesa della lettera definitiva (contenete il rimborso!) e oggi (18 febbraio 2015) è finalmente arrivata! ... domani andrò all’ufficio postale sperando che finalmente mi vengano restituiti i 25,63 € (anche se – a questo punto – credo che si possa cantare vittoria! Smiley Felice )

 

Se non riuscirò ad ottenere il rimborso per qualche motivo, tornerò a farvi sapere ... in caso contrario significa che ho riottenuto i soldi e che la questione si è conclusa positivamente! Smiley Felice

 

Grazie a tutti quelli che hanno cercato di aiutarmi in questa discussione!

Spero che, in futuro, questa discussione possa essere d’aiuto a qualcun altro che capita nel mio stesso problema (errato calcolo delle tasse doganali da pagare, per merce importata da paesi extra-UE!)

 

CIAO!! Smiley Molto-felice

Visualizza soluzione nel messaggio originale

Messaggio 13 di 30
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29 RISPOSTE 29

dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

chiaretta
Utente della Community
In sostanza la risposta si riduce al fatto che probabilmente i doganieri non si sono fidati del valore attribuito in fattura.

Un paio di mesi fa ho acquistato una vecchia rivista di programmi tv, risalente alla prima meta' degli anni Ottanta, carta straccia per i piu', pezzo da collezione per altri, ho pagato la dogana.

Sono rischi da mettere sempre in conto quando si compera fuori UE
Messaggio 2 di 30
Ultima risposta

dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

marctocc
Utente della Community

@wargames_miniatures_hobbyist ha scritto:

salve a tutti!

oggi ho ricevuto un pacco dalla nuova zelanda e ho dovuto pagare al postino 20,13€  di iva + 5,5€ (spese di sdoganamento previste da poste italiane!) = 25,63 €

 

il tutto per un pacchetto minuscolo, di 130 grammi che ho pagato (incluse s.s.) 21,43 €

quindi un'iva più del 100% del valore dell'acquisto!

 

ho dovuto pagare comunque il postino (anche se ero un po' dubbioso sull'importo!) ma poi, nel pomeriggio, sono andato ad informarmi su internet... ed effettivamente credo che i miei dubbi siano fondati!

 

innanzitutto la fattura su eBay è di un importo totale pari a 21,23 € (come avevo detto all'inizio).

io sapevo che per spedizioni di valore inferiore a 22€ non si deve pagare nessuna tassa doganale (come dice anche il sito di posteitaliane) e quindi ero tranquillo... tuttavia il venditore ha dichiarato (sul foglio posto sopra il pacco) un valore della merce più alto di quanto io abbia effettivamente pagato, inoltre le spese di spedizione riportate sul pacco sono molto maggiori (anche queste) rispetto a quello che io ho realmente pagato!

 

insomma: leggendo le informazioni sul pacco sembra che io abbia pagato il mio pacco più di quanto in realtà abbia effettivamente fatto!!!

 

ne consegue che, in totale, "valore merce"+"s.s." arrivano a 48,45 dollari neozelandesi (= 30,07 €) e quindi viene superata la cifra critica di 22€ (entro la quale non si paga nulla!)

ma io in realtà ho versato al venditore una fattura di importo inferiore a 22 € !!! (come ho già detto sopra!)

 

oltre a questo, anche prendendo per buona l'idea che il valore complessivo del pacco sia pari a 30,07€ (importo che, in relatà, io non ho mai pagato!) informandomi su internet (su posteitaliane, che poi mi ha rimandato al sito agenziadoganale.it) e facendo i conti con le tabelle e tutto... ho scoperto che:

 

- se la mia spedizione è classificabile come "invio di carattere commerciale", e prendiamo per buono il valore di 30,07 (anziché quello da me realmente pagato!) allora dovrei pagare solo 12,12 € (infatti, un valore compreso tra 22€ e 150€ = NO dazi / SI iva 22% / SI 5,5€ delle poste).

- se invece può essere considerato come "invio non commerciale" (visto che è avvenuto tra 2 privati cittadini, in maniera occasionale), allora non dovrei pagare NIENTE! (valore tra 0€ e 45€ = NO dazi / NO iva / NO spese di sdoganamento delle poste).

 

vorrei quindi sapere da voi:

 

1) prima di tutto se posso considerare la mia spedizione come "non di cattere commerciale" (visto anche la quantità di merce spedita, e il fatto che essa sia riservata all'uso personale! ... come dice posteitaliane).

inoltre ho letto su internet il messaggio di una parsona che diceva che se la merce l'avevi ricevuta da un privato, allora dovevi considerarti come "invio non commerciale".

 

2) come conciliare i valori riportati sul pacco (che superano la soglia di 22€) con quelli da me realmente pagati! (inferiori a 22€).

 

3) anche se non fosse classificabile come "NON commerciale" e non potessi fare niente per i valori riportati sul pacco (superiori a quelli realmente pagati!)... ho calcolato che nella peggiore delle ipotesi avrei dovuto pagare solo 12,12 €  (come ho anche detto sopra)... quindi vorrei sapere cosa dovrei fare per riavere indietro TUTTI o parte dei mei soldi!

 

GRAZIE!

 

ancora non ho contattato il venditore, per sapere come mai i costi di spedizione riportati sul francobollo non coincidono con quello che ho pagato! (oltre al valore dichiarato per l'oggetto: che supera di circa 2,5€ il prezzo da me pagato).


Non avresti dovuto accettare il pacco e farlo tornare indietro, chiedendo il rimborso al venditore visto che ha sbagliato scivendo l'importo. Il tuo acquisto risulta commerciale perchè non ti è stato spedito da un amico o parente (in questo caso la franchigia si alza a 45 euro) ma questo chi sdogana non lo sa. Lo stato ti ha quindi derubato (tanto per cambiare), puoi provare a chiedere alla dogana di pagare il giusto e farti il reso, ma tra chiamate e giri a vuoto che ti faranno fare non ne vale la pena per recuperare cosi poco.Hai presente Fantozzi con la spada di excalibur quando chiede il resto?Ecco quella è la risposta dello stato se ti lamenti 😉

Messaggio 3 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

Non aiuta, nel calcolo, il non conoscere che tipo di oggetto realmente tu abbia comprato e non conoscere realmente quanto tu lo abbia pagato escluse le spese di spedizione. Per cui non si può capire il dazio applicato. Ma quello che mi pare evidente è che a te è stato applicato sia il dazio che l'IVA (lascia perdere il diritto postale di 5,5 che è quota fissa e viene applicato solo dopo il calcolo e non ne fa parte). Il calcolo non si fa su quanto tu realmente paghi, ma su un imponibile che è dato dalla bolla doganale nella misura del valore dichiarato dal mittente+spese di spedizione effettivamente sostenute+costo di eventuale assicurazione di trasporto.

Qui a me sembra chiaro che il venditore abbia pagato di più le spese di spedizione perché magari aveva male calcolato, ma che non abbia voluto ricaricarle a te e se le sia sobbarcate lui pagando l'errore commesso. Non so quanto abbia realmente messo di valore merce nella bolla, ma credo che sia l'equivalente del pagato in dollari australiani. Non credo affatto che abbiano valutato tale merce come uno scambio "non commerciale", che per parere autentico dell'agenzia delle entrate è quando non sussista nessun tipo di vendita a prescindere dal carattere privato o professionale della stessa, e quindi che abbiano imposto pure il dazio, che si dovrebbe valutare in base alla caratteristica della merce e della provenienza, e quindi lo abbiano trattato come un invio commerciale a tutti gli effetti, una importazione regolare. Si dovrebbe vedere in effetti i valori e le caratteristiche precise per potere capire se l'imposizione sia stata esagerata o meno rispetto al dovuto. Ma in questa maniera altri elementi valutabili, almeno così in apparenza, non ce ne sono.

Messaggio 4 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

Non è buona politica rifiutare. La dogana la tassazione imposta la chiede lo stesso perché la merce è entrata comunque alla barriera e tu sei il destinatario e quindi sei l'importatore. Infatti il tassato sei tu e non il mittente. E se tu rifiuti volontariamente, il mittente non ha alcun obbligo di rimborsarti nulla. Lui ha spedito e pagato la spedizione e tu hai rifiutato, ma l'acquisto è fatto ed a tutti gli effetti la merce è tua.

Messaggio 5 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento


@marctocc ha scritto:

Non avresti dovuto accettare il pacco e farlo tornare indietro, chiedendo il rimborso al venditore visto che ha sbagliato scivendo l'importo. Il tuo acquisto risulta commerciale perchè non ti è stato spedito da un amico o parente (in questo caso la franchigia si alza a 45 euro) ma questo chi sdogana non lo sa. Lo stato ti ha quindi derubato (tanto per cambiare), puoi provare a chiedere alla dogana di pagare il giusto e farti il reso, ma tra chiamate e giri a vuoto che ti faranno fare non ne vale la pena per recuperare cosi poco.Hai presente Fantozzi con la spada di excalibur quando chiede il resto?Ecco quella è la risposta dello stato se ti lamenti 😉


Quale rimborso?

 

Se rifiuti il pacco per non pagare dogana perdi soldi e oggetto

Messaggio 6 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

Allora, per quelli interessati a fare il calcolo personalmente (usando l'indice TARIC, come spiegato a questo link: http://www.wx1.org/ricaricablog/2010/08/calcolo-tasse-doganali-importazione-e-spedizioni-da-paesi-fu... la merce ricevuta è classificata dallo stato nel seguente modo:

  • Codice: 95030085 00
  • - - Modelli in miniatura, ottenuti per fusione, di metallo

L'asta (scaduta l'8 novembre 2014) si intitola: "Unreleased Ork Boy for Gorkamorka" e la fattura è di 10,5 GBP + 6,5 GBP

= 17 GBP

= 21,59 €

quindi io mi sentivo tranquillo, in quanto il prezzo pagato era inferiore a 22€ (sotto ai quali sei esentato dal pagare tasse, iva, dazi o altro... anche se il pacco viene "dalla luna"!)

N.B.) il valore del SOLO oggetto (vinto a 10,5 GBP) sarebbe quindi di 13,33 € = 21,479 NZD (dollari neozelandesi!)

 

SUL PACCHETTO SONO (invece) RIPORTATI I SEGUENTI DATI:

- un francobollo con scritto sopra: $23,45(dollari neozelandesi). Io, invece, ho pagato 6,5 GBP per la spedizione! (ancora non ho contattato il venditore per chiedergli come mai "i conti non tornano", sia per s.s. che per il valore oggetto... credete sia il caso?).

- sempre sul francobollo c'è scritto anche "SDR: 11,60" ... tuttavia (attraverso le mie ricerche) ho scoperto che SDR ("diritti speciali di prelievo") è una specie di moneta virtuale usata non ho ben capito a che scopo... e credo che 11.6 indichi soltanto il corrispettivo in SDR di $23,45 (la valuta in dollari del francobollo) ... quindi non rappresenta una spesa ulteriore, ma solo la conversione da "dollari neozelandesi" a "SDR" del valore del francobollo (se non fosse così fatemi sapere).

- item value (dichiarato dal venditore): 25 NZD = 15,515 € (come dicevo: il valore dichiarato dal venditore è maggiore di 2,18 € rispetto a quanto io abbia realmente speso).

 

Considerando tutto questo, e volgendo tutte le situazioni a mio S-favore! quindi:

- valore del pacco ammontanTe a 30,07 € nonostante io abbia in realtà pagato 21,59 € (posso dimostrarlo con la fattura).

- transazione da considerarsi "di carattere Commerciale" (sebbene la sua natura privata, sebbene la quantità esigua della merce spedita e sebbene tale merce sia destinata all'uso personale del destinatario).

...ebbene, nonostante tutto questo, dai calcoli a me verrebbe comunque fuori che dovrei pagare solo 12.12 € di imposte doganali (non 25,63 €).

 

N.B.)

nel fare i calcoli con le tabelle, fate attenzione a:

- come data di riferimento (su agenziaentrate.it), mettere come data di riferimento il 26/11/2014 nella penultima tabella.

- come dazio, nella tabella finale, è indicato un valore di 4.7 tuttavia, poste italiane ( http://www.poste.it/postali/estero/tariffe_sdoganamento.shtml ) dice che anche se la merce prevede dei dazi, essa non li paga fintanto che non supera il valore di 150€ ... quindi il valore di 4.7% non deve essere preso in considerazione, visto il prezzo esiguo del mio pacco (ad ogni modo il prezzo delle tasse doganali non raggiungerebbe 25,63€ nemmeno se aggiungessimo nei calcoli questo 4,7% in più).

Anche nei commenti che potete trovare nel primo link postato (il blog in cui si spiega come calcolare) c'è un caso analogo al mio, in cui un tizio dice ad un altro che il dazio non lo deve pagare (nonostante sia segnato), perché il suo pacco non supera 150€

 

 

Per chiaretta:

l’art. 5 del Decreto 5 Dic 1997, n°489 recita:

  • "Sono ammesse alla franchigia dai diritti doganali le merci il cui valore intrinseco non eccede complessivamente 22 euro per spedizione". (preso dalla gazzetta ufficiale)

Credo che mi baserò molto su questo punto della legge per far valere i miei diritti, perché ritengono che questo articolo sia mal interpretato dalla maggior parte dei cittadini (compresi quelli che fanno le "guide online" su come calcolare le tasse doganali!), nonostante sia chiarissimo!

Puoi leggere il quote in fondo al messaggio per capire perché (ai sensi dell'art. 5 soprariportato) una rivista degli anni 80 è da considerarsi "carta straccia" in modo obbiettivo, e non in modo soggettivo!

Allo stesso modo, anche nel mio caso non è possibile che i doganieri non abbiamo accettato un valore di 15€ per un SINGOLO "soldatino di piombo" grosso più o meno come un mignolo! 😄

Questa ipotesi è inaccettabile.

 

 

News riguardanti i miei tentativi di ottenere giustizia:

Ieri mattina (28/ nov) sono andato all'ufficio postale centrale della mia città, dicendo che volevo presentare un reclamo a proposito delle spese doganali pagate al postino al momento della ricezione di un pacco proveniente dalla Nuova Zelanda, perché ritenevo che fossero state calcolate in modo errato.

 

Non hanno nemmeno tentato di capire la situazione e mi hanno detto sùbito che loro non trattavano i casi di questo genere, ma che dovevo andare in un altro ufficio postale (una specie di magazzino dove vengono stoccati i pacchi) e lì avrei dovuto chiedere di parlare con il direttore (o figura analoga).

Sono andato in quest'altra sede, e anche qui mi hanno detto che non era la sede adatta... e che dovevo andare all'ufficio centrale (:D), ma dopo avergli spiegato che era proprio da lì che provenivo (dietro indicazione dell'impiegata delle poste dell'ufficio centrale) allora mi hanno fatto parlare col direttore, il quale (però) ha detto che non gli era mai capitato prima di trattare casi del genere, che non sapeva cosa fare, ecc... e mi ha quindi consigliato di cercare un'eventuale procedura dei reclami sul sito di posteitaliane e/o sul sito "agenziadogane".

 

Insomma: come giustamente preannunciato dal marctocc (si legga la seconda Risposta di questa discussione) quella mattina ho fatto il giro di mezza città senza concludere niente, in quanto gli uffici postali facevano a scaricabarile su chi doveva trattare il caso.

 

Nel pomeriggio, dunque (sempre del 28/nov.), come consigliatomi dal direttore del secondo ufficio, ho inoltrato una richiesta di assistenza al sito "agenziadogane.it" dal quale (per ora) ho solamente ricevuto (nell'email) una risposta automatica in cui c'era scritto che il mio caso era stato preso in visione e che nei prossimi giorni sarei stato ricontattato.

 

Nel frattempo (a seguito degli approfondimenti legislativi che sto svolgendo su internet), sto cercando di prepararmi al meglio per far valere le mie ragioni quando dovrò parlare con qualcuno.... a tal proposito mi sono anche portato avanti col lavoro, scrivendo delle contestazioni che mi son venute da fare, dopo aver letto le leggi in vigore sui dazi doganali.

Ecco qui un'eventuale parte di messaggio che inserirò in un'eventuale risposta alle dogane (se sarà opportuno farlo):

 

Spoiler
Dover considerare anche i costi di spedizione e di imballo per valutare se la merce importata supera il valore di 22€ è un pensiero comune (diffuso da chissà chi, tra la popolazione) consolidatosi poi (col passare del tempo e reiterando l’errore) in legge “ufficiosa” (e non ufficiale) ... riconosciuta come corretta dalla maggior parte degli individui.
In realtà il testo legislativo non dice affatto questo e non lascia assolutamente dubbi di interpretazione per chi padroneggia discretamente la lingua italiana.
La legge parla chiaramente di esenzione dai tassi doganali per “le merci il cui valore intrinseco non eccede complessivamente 22€” per ogni singola spedizione.
Il soggetto dell’intera frase resta sempre e solo “la MERCE” ... e non viene mai fatto il ben che minimo accenno (da nessuna parte, in nessun articolo del decreto) al valore dell’imballaggio o a quello dei costi di spedizione.
Tra l’altro, la cifra economica riportata su un francobollo, rappresenta il valore NOMINALE dello stesso, e non l’effettivo valore INTRINSECO del francobollo (che – essendo un semplice pezzo di carta stampato – ha un valore INTRINSECO molto più basso del valore NOMINALE soprariportato).
Poiché la legge chiede espressamente di prendere in considerazione il valore INTRINSECO della merce (e non quello nominale o reale!), anche se volessimo dare adito a improbabili interpretazioni della legge (che in realtà è chiarissima!) non potremmo comunque (in nessun modo) considerare il valore del francobollo come equivalente alla cifra che vi è scritta sopra.

 

P.S. Per chiaretta:

Come anticipato prima, ecco perché la tua rivista degli anni 80 è da considerarsi oggettivamente "carta straccia" (così come la mia miniatura non è altro che un ammasso di metallo modellato per mezzo di stampini!

La legge italiana chiede espressamente di calcolare il valore intrinseco della merce (tra l'altro - appunto - della sola merce!).

non il valore reale, nominale, né tantomeno quello affettivo (di eventuali collezionisti!)

 

aggettivo (intrinseco) furbescamente rimosso dal sito di "poste italiane" se si leggono gli approfondimenti normativi dalla loro pagina web:

http://www.poste.it/postali/estero/sdoganamento_normativa.shtml

 

Definizione di "valore intrinseco" (preso da wikipedia, alla voce "Moneta") :

  • Il valore intrinseco di una moneta è il valore dello strumento (per esempio la moneta metallica o la banconota) usato come moneta. Esso dipende dal valore del bene che compone la moneta. Una moneta cartacea, come un biglietto da € 10, ha un valore intrinseco pari al costo per produrlo, vale a dire pari al costo degli inchiostri, della stampa, del trasporto dalla stamperia alla banca, dei diritti sul sistema anti-falsificazione, ecc. Allo stesso modo una moneta metallica, come la moneta da € 1, ha un valore intrinseco pari al costo per coniarla.

 

Per ora è tutto... sto aspettando l'email delle dogane per sapere cosa diranno...

Se siete interessati, vi terrò aggiornati su eventuali sviluppi della situazione.

Se qualcuno scopre qualcosa di importante, mi faccia sapere! 🙂

Grazie a tutti.

Ciao! 🙂

Messaggio 7 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

Ma si', lo so bene, ma prima di rifiutare di pagare i dazi e perdere i soldi della rivista e la rivista stessa si paga e tanti saluti
Messaggio 8 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

A me in realtà viene 13,83 euro (4,7 di dazio che fa € 1,41 e 22% di IVA che fa € 6,92 più € 5,5 di diritto postale di lavorazione). Certamente fa sempre fede la dichiarazione doganale di partenza e quindi quello che il mittente ha scritto nella bolla doganale ed i costi effettivi sostenuti per la spedizione e l'assicurazione. Di lì non si scosteranno di certo e per loro la base imponibile sarà comunque quella. Il reclamo lo devi fare proprio alle poste (anche questo è detto nel regolamento doganale), perché le dogane di per se stesse il tuo pacco non lo hanno mai visto. Ha fatto tutto la posta, tanto che ti ha fatto pagare anche il diritto di lavorazione. Ovviamente il loro calcolo è errato, anche se non riesco a capire come. Secondo me ti hanno messo il calcolo del pacco di un altro importatore ed hanno invertito le cose. Ho provato a simulare errori decuplicando i valori, raddoppiandoli ecc. ecc. ma non torna mai una cifra come quella che ti hanno imposto. Credo che comunque l'errore sia manifesto e naturalmente hai diritto a fare ricorso. Non scommetto sulla loro efficenza nel fare le cose e se non cavi un ragno dal buco, per il ricorso, è comunque bene che ti rechi in qualche ufficio dell'agenzia delle dogane. Lì ti sapranno indirizzare meglio e comunque hanno certamente la modulistica necessaria e sanno anche il caso e come sussiste. Ma ti diranno anche lì che ti dovrai rivolgere alle poste direttamente.

Messaggio 9 di 30
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dazi doganali / iva / spese di sdoganamento

ciao!

grazie per il supporto, tuttavia (come ho spiegato anche nel messaggio soprastante) la percentuale di 4,7 non va applicata ad inizio calcolo, in quanto la merce non supera i 150 € di valore.

 

Nello stesso blog in cui viene spiegato come eseguire il calcolo, l'utente di nome wx1 (17° commento partendo dall'alto, di colore azzurrino) spiega che anche qualora fosse riportato un valore per il dazio, esso non viene applicato fintanto che non viene superata la soglia di 150€ di valore della merce.

Nella tabella di posteitaliane, invatti ( http://www.poste.it/postali/estero/tariffe_sdoganamento.shtml ) è indicato un secco "NO" alla voce "dazio" sia nello scaglione da 0-22 € , sia nello scaglione 22-150 €.

 

quindi, anche se nel calcolo TARIC la voce "dazio" riporta una valore numerico, esso non viene applicato per pacchi di valore inferiore a 150€.

 

quindi il calcolo è il seguente:
- Sebbene non sia la cifra da me spesa, il valore riportato sul pacco (merce + s.s.) è 48,45 NZD

- il 22% di 48,45 = 10,66 NZD

- 10,66 NZD = 6,62 EUR

 

6,62 € + 5,5 (spese di sdoganamento di posteitaliane) = 12,12 €

 

Ti prego di confermare se ti sembra corretto quello che dico, grazie.

Anche io ho provato a simulare errori di ogni genere (persino ipotizzando che avessero scambiato le cifre, scritte in dollaro neozelandese, con l'euro) ma, come tu stesso hai detto, non viene mai una cifra tanto alta quanto quella che ho pagato (25,63€).

 

per ora aspetto l'email di risposta delle dogane, se poi mi diranno che non possono fare niente, tornerò di nuovo all'ufficio postale.

se per favore sapresti indicarmi in quale parte del regolamento delle dogane è scritto che il reclamo lo devo fare a posteitaliane, te ne sarei grato (così potrò farmi valere meglio all'ufficio postale), o almeno spero che tu possa dirmi dove posso trovare questo "regolamento doganale" di cui parli.

 

grazie.

saluti.

Messaggio 10 di 30
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