in data 27-11-2014 23:37
salve a tutti!
oggi ho ricevuto un pacco dalla nuova zelanda e ho dovuto pagare al postino 20,13€ di iva + 5,5€ (spese di sdoganamento previste da poste italiane!) = 25,63 €
il tutto per un pacchetto minuscolo, di 130 grammi che ho pagato (incluse s.s.) 21,43 €
quindi un'iva più del 100% del valore dell'acquisto!
ho dovuto pagare comunque il postino (anche se ero un po' dubbioso sull'importo!) ma poi, nel pomeriggio, sono andato ad informarmi su internet... ed effettivamente credo che i miei dubbi siano fondati!
innanzitutto la fattura su eBay è di un importo totale pari a 21,23 € (come avevo detto all'inizio).
io sapevo che per spedizioni di valore inferiore a 22€ non si deve pagare nessuna tassa doganale (come dice anche il sito di posteitaliane) e quindi ero tranquillo... tuttavia il venditore ha dichiarato (sul foglio posto sopra il pacco) un valore della merce più alto di quanto io abbia effettivamente pagato, inoltre le spese di spedizione riportate sul pacco sono molto maggiori (anche queste) rispetto a quello che io ho realmente pagato!
insomma: leggendo le informazioni sul pacco sembra che io abbia pagato il mio pacco più di quanto in realtà abbia effettivamente fatto!!!
ne consegue che, in totale, "valore merce"+"s.s." arrivano a 48,45 dollari neozelandesi (= 30,07 €) e quindi viene superata la cifra critica di 22€ (entro la quale non si paga nulla!)
ma io in realtà ho versato al venditore una fattura di importo inferiore a 22 € !!! (come ho già detto sopra!)
oltre a questo, anche prendendo per buona l'idea che il valore complessivo del pacco sia pari a 30,07€ (importo che, in relatà, io non ho mai pagato!) informandomi su internet (su posteitaliane, che poi mi ha rimandato al sito agenziadoganale.it) e facendo i conti con le tabelle e tutto... ho scoperto che:
- se la mia spedizione è classificabile come "invio di carattere commerciale", e prendiamo per buono il valore di 30,07 (anziché quello da me realmente pagato!) allora dovrei pagare solo 12,12 € (infatti, un valore compreso tra 22€ e 150€ = NO dazi / SI iva 22% / SI 5,5€ delle poste).
- se invece può essere considerato come "invio non commerciale" (visto che è avvenuto tra 2 privati cittadini, in maniera occasionale), allora non dovrei pagare NIENTE! (valore tra 0€ e 45€ = NO dazi / NO iva / NO spese di sdoganamento delle poste).
vorrei quindi sapere da voi:
1) prima di tutto se posso considerare la mia spedizione come "non di cattere commerciale" (visto anche la quantità di merce spedita, e il fatto che essa sia riservata all'uso personale! ... come dice posteitaliane).
inoltre ho letto su internet il messaggio di una parsona che diceva che se la merce l'avevi ricevuta da un privato, allora dovevi considerarti come "invio non commerciale".
2) come conciliare i valori riportati sul pacco (che superano la soglia di 22€) con quelli da me realmente pagati! (inferiori a 22€).
3) anche se non fosse classificabile come "NON commerciale" e non potessi fare niente per i valori riportati sul pacco (superiori a quelli realmente pagati!)... ho calcolato che nella peggiore delle ipotesi avrei dovuto pagare solo 12,12 € (come ho anche detto sopra)... quindi vorrei sapere cosa dovrei fare per riavere indietro TUTTI o parte dei mei soldi!
GRAZIE!
ancora non ho contattato il venditore, per sapere come mai i costi di spedizione riportati sul francobollo non coincidono con quello che ho pagato! (oltre al valore dichiarato per l'oggetto: che supera di circa 2,5€ il prezzo da me pagato).
Risolto Andare alla soluzione.
in data 02-12-2014 09:02
E' un parere autentico dato dall'agenzia delle dogane attraverso le FAQ del loro sito. Dovrei cercare in quel mare magnum, ma ci vorrebbe un pochino di tempo. Ma non dispero di trovarlo ed allora ti riporterò il tutto. Quel moduletto delle poste è piuttosto confusionario e molto aprossimativo, ed a mio parere il dazio lo applicano perché non distinguono nel tuo caso il lato "non commerciale". Tuttavia la cosa non cambia di molto perché in ogni caso il calcolo è sbagliato a tutti gli effetti e quindi andrebbe comunque rifatto.
La mail potrebbe essere un metodo ma, io direi sempre che sia possibile, non hai modo di contattare direttamente un ufficio dell'agenzia delle dogane? Andarci di persona spesso risolve molti problemi, sempre che sia possibile.
Per quanto riguarda le poste potresti tentare di parlare con il responsabile delle spedizioni postali della tua provincia. Forse questo personaggio ha migliori informazioni dei suoi colleghi che spesso ignorano le cose veramente.
Forse riuscirebbe a darti notizie migliori. In ogni caso è certamente un'odissea quella che stai cominciando, e non sarà certamente sempice.
in data 02-12-2014 09:17
Ok, trovata attraverso il loro sito. E' una risposta dell'ufficio relazioni dell'agenzia delle dogane ad una domanda in merito:
"Nel caso di spedizioni curate da soggetti autorizzati ad operare in procedura domiciliata (Società Poste Italiane SpA ed alcuni Corrieri Internazionali), al fine di ottenere la revisione d’accertamento, l’istanza dovrà essere presentata ai citati soggetti, in quanto detta autorizzazione consente di effettuare gli adempimenti doganali direttamente presso i propri magazzini senza l'obbligo di presentare le merci in dogana rimanendo, pertanto, responsabili del corretto svolgimento dell'operazione doganale."
Inoltre questo è il regolamento doganale che si occupa delle franchigie. A me pare che il tuo caso non sia compreso, comunque leggilo perché è interessante (e molto prolisso, pure):
Regolamento (CEE) n. 918/83 del Consiglio del 28 marzo 1983
Ciao
18-02-2015 21:32 - modificato 18-02-2015 21:37
Ciao a tutti!
Come promesso in un post precedente, sono tornato per informarvi sull'esito della faccenda!
Dopo mesi di e-mail e giri vari tra diversi uffici postali, la questione si è conclusa nel migliore dei modi e sono riuscito ad ottenere il rimborso COMPLETO dei diritti doganali ingiustamente pagati al postino quando mi ha consegnato il pacchetto a casa, quel lontano 27 novembre 2014 (25,63 € di oneri doganali, applicati su una merce importata, il cui valore era addirittura inferiore a tale cifra richiestami!).
Considerando la mia insistenza / determinazione... e il fatto che mi sia fatto trovare preparato in molte delle leggi che regolano la questione (quando avviene l'ammissione in franchigia dai diritti doganali, quando si paga l'iva, quando si pagano i dazi, come si calcolano gli oneri doganali in base al valore della merce importata, cosa dicono gli articoli legislativi, i decreti ministeriali, ecc...), sono convinto che, probabilmente, assillati da tutto questo, abbiano preferito "tagliare corto" e restituirmi i 25,63 € pagati, senza approfondire molto la cosa (per la serie: "ok, ti diamo 25€, basta che ci lasci in pace e non ci contatti più!")... infatti hanno accettato la domanda senza tanti problemi.
Comunque... a grandi linee (per chi fosse interessato), così è come sono andate le cose:
Se non riuscirò ad ottenere il rimborso per qualche motivo, tornerò a farvi sapere ... in caso contrario significa che ho riottenuto i soldi e che la questione si è conclusa positivamente!
Grazie a tutti quelli che hanno cercato di aiutarmi in questa discussione!
Spero che, in futuro, questa discussione possa essere d’aiuto a qualcun altro che capita nel mio stesso problema (errato calcolo delle tasse doganali da pagare, per merce importata da paesi extra-UE!)
CIAO!!
in data 18-02-2015 21:43
18-02-2015 23:40 - modificato 18-02-2015 23:45
Grazie! 😄
È stata una bella soddisfazione averla vinta e riottenere il rimborso!
Non ci speravo molto! ... soprattutto al rimborso completo!
Credevo che adesso (dopo essere finalmente riuscito ad inoltrare la pratica di reclamo a chi di dovere) ci si sarebbe dovuti mettere di nuovo a discutere sul fatto SE la merce andava completamente esentata dal pagamento delle tasse doganali (rimborso completo)... o se le tasse doganali adassero solo riviste e ridimensionate, ma comunque applicate! (rimborso parziale)...
Come vi avevo spiegato nei primi messaggi, la questione era molto contorta e complicata, perché effettivamente io avevo pagato meno di 22 € (limite legislativo entro il quale non si pagano tassi doganali - né IVA né dazio) ma a seguito di un errata dichiarazione del venditore del valore della merce e per colpa del fatto che egli avesse (di propria iniziativa!) utilizzato un servizio di spedizione PIU' COSTOSO di quello da me pagato! ...dai dati riportati sul pacco risultava che la transazione avesse superato la soglia limite di 22 € (per non pagare alcuna tassa di importazione).
Per fortuna tutta questa discussione (rimborso totale o parziale) non è avvenuta... e (probabilmente stufi) me l'hanno data vinta... e mi hanno risarcito tutto (senza stare a vedere i dettagli).
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Comunque (torno a ripetere!) la legge italiana chiede di calcolare (per determinare se si è esentati dal pagamento di tassi di importazione o no) il valore intrinseco della merce (senza spese di spedizione!)... mentre Poste Italiane fa come gli pare ed impone ai cittadini la sua personale legge (che non è scritta da nessuna parte), spadroneggiando come vuole.
Ormai la legge di Poste Italiane si è imposta ed è riconosciuta da tutti come esatta (poiché è Poste Italiane stessa a spiegare così alla gente... e nessuno può dirgli "no, non è vero!")... ma in realtà così non è (e nessuno lo sa!).
Leggendo i decreti legislativi (e alcune risposte contorte e poco chiare dell'agenzia delle dogane), credo di aver capito che le spese di spedizione vanno sì calcolate... ma DOPO (per determinare QUANTE tasse devi pagare!) non PRIMA (cioè per stabilire SE le devi pagare o no!).
in pratica, sperando di riuscire a spiegarmi meglio:
- per determinare SE devi pagare o no delle tasse di importazione, va calcolato SOLO il valore INTRINSECO della merce (SENZA spese di spedizione!).
- una volta appurato (con questo sistema suddetto!) che effettivamente LE DEVI PAGARE (perché il solo valore intrinseco della merce supera 22 €)... allora (e solo adesso!) si deve tener conto SIA del valore della merce (MA SEMPRE INTRINSECO!) SIA dei costi di spedizione...per determinare a quanto ammontano tali tasse!
Poste Italiane non fa nulla di tutto questo.
Ignora il fatto che la legge chieda di calcolare il valore INTRINSECO della merce (e - più semplicemente - chiede ai cittadini di indicare quanti soldi è stato pagato l'oggetto importato, ovvero: il suo "valore di mercato" e non il suo "valore intreinseco", come vuole la legge) e poi impone di tener conto dei costi di spedizione per determinare se si è esentati o meno dal pagare tasse! (e non - come dovrebbe fare - per determinare a quanto ammontino le tasse da pagare, SUCCESSIVAMENTE all'accertazione che esse debbano effettivamente essere applicate!).
è un po' contorto ma credo che questo sia il vero meccanismo che andrebbe applicato (e nessuno lo sa!).
in data 19-02-2015 11:29
Ritengo logica la tua interpretazione sul meccanismo. Per quello che riguarda il valore intrinseco non è quantificabile in realtà perché nei casi di vendita deve fare fede una dichiarazione di valore altrimenti si dovrebbe visionare una fattura di acquisto di chi spedisce per determinare il ricarico ed estrapolarlo e roba del genere. Io credo che per valore intrinseco intendano il dichiarato in quanto tale da tenere separato dalle spese di assicurazione e spedizione che fanno imponibile al valore stesso, per la tassazione. Un valore intrinseco reale di una merce necessita di una valutazione in termini assoluti e desumibili per tutti e la cosa non mi pare possibile. Finirebbe quasi per forza di cose per divenire una valutazione di tipo arbitrario, piuttosto che una valutazione di tipo certo o comunque dimostrabile.
Propendo invece per interpretare come corretto e perfettamente logico il sistema di valutazione del limite di franchigia esattamente come lo hai descritto rivestendo decisamente una logica piuttosto importante.
In ogni caso, tralasciando i tecnicismi, sono decisamente lieto del buon esito della tua situazione. Diciamo pure che, a prescindere che si siano mossi per sfinimento o meno, è stata riequilibrato un errore ed infine una ingiustizia nei tuoi confronti. Alla fine è bene così. Certo, come si prevedeva, è stata una navigazione procellosa e spiace che un povero qualcuno debba impattare contro l'elefantiasi di queste grandi società, motivo per il quale molti desistono a prescindere dal tentare qualsiasi rivalsa seppure giusta. In ogni caso, sono contento dell'esito di tutto quanto ti è successo ed i miei complimenti per la pertinacia dimostrata nel portare avanti la tua legittima richiesta.
19-02-2015 18:40 - modificato 19-02-2015 18:44
woow... che bel linguaggio forbito! complimenti! 😄
Rispetto la tua posizione / interpretazione riguardo al significato di "valore intrinseco" e concordo con te sul fatto che, se inteso nella sua connotazione originale, determinarlo sia difficile (soprattutto per oggetti complicati, composti da vari materiali diversi, tipo un computer) ... tuttavia rimango fedele al (a mio parere) vero ed unico significato del termine.
La lingua italiana vuole che per "valore intrinseco" si intenda "i costi per produrre un oggetto".
Se la legge italiana avesse voluto esprimere un diverso significato, non si spiega perché si sia scelto di utilizzare proprio l'aggettivo qualificativo "intrinseco" (che è preciso!) e non altri termini esistenti (nominale, reale, di mercato, ecc.) che esprimono diversi significati (o altri termini meno tecnici).
Estremizzando il caso (per dimostrare quanto possa influire questa apparente "piccolezza" linguistica): se importassi un francobollo raro dall'America all'Italia (pagato 1500 euro), la legge prevedrebbe (per questa ipotetica spedizione) l'esenzione dal pagamento delle tasse di importazione, perché il "valore intrinseco" di un francobollo è costituito da:
- carta
- inchiostri usati per la stampa
- manodopera
- energie elettrice dei macchinari usati
- e poco altro...
per un valore totale di pochi centesimi di euro (ben lungi dai 22 € previsti).
... Ma, se si travisa il significato di "valore intrinseco" a proprio interesse personale (come fa poste italiane), saremmo costretti a pagare svariate centinaia di euro! ... perché il valore di riferimento sul quale determinare se si debbano pagare tasse o no, sarebbe 1500 € (il "prezzo pagato") e non i "pochi centesimi" necessari alla produzione del francobollo in questione (che ne costituiscono il vero "valore intrinseco").
Direi che la situazione cambierebbe di parecchio per tale importatore.
Alla legge non deve importare quanti soldi io sia disposto a spendere per un prodotto ... ma quanto quel prodotto valga realmente in termini di materie prime (affinché se ne possa realizzare uno uguale).
Per quanto mi riguarda, potrei essere legato ad un oggetto affettivamente e pronto a spenderci un capitale che altri mai si sognerebbero di pagare!
Da questo si evince che anche il "prezzo pagato" (così come il "valore intrinseco") sia una valore NON-assoluto, ma arbitrario alla valutazione di chi acquista o vende (un giorno si potrebbe vendere un prodotto a TOT... e il giorno dopo, lo stesso prodotto, al doppio e/o la metà!).
Comunque non c'è modo di uscire da questo dibattito, se non facendo un processo per vedere se il giudice dà ragione a me o a poste italiane (cosa che ovviamente non farò eheheh ).
Ancora grazie per avermi aiutato e per i complimenti (che ricabio).
ciao! 🙂
in data 20-02-2015 12:46
Oh, bella! Mi è uscito così. Mi sembravano le parole più adatte, ma riesco anche a semplificare.
Giusto per mettere l'ultima virgola, il sistema delle dogane è integrato ed europeo e corrisponde a leggi recepite e direttive comunitarie che hanno un valore in quanto si vuole rendere uniforme tutto il sistema. Io credo che quando parlino di valore intrinseco stiano un pochino sbagliando la traduzione delle direttive comunitarie che parlano invece molto di più di valore "certo e certificabile". Comunque è poco significativo alla fine del conto.
Certo che sono d'accordo che il guazzabuglio che poi genera gli errori dei quali sei stato vittima è dovuto ad una prassi male rispettata da parte dell'operatore che in questo caso è poste. Il solo fatto che in un primo momento non fossero nemmeno in grado di dirti come reclamare ed in che modo la dice veramente lunga.
Quindi velo pietoso per loro, e brindiamo per te.
in data 31-03-2015 22:48
in data 31-03-2015 23:27