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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo

amorospo
Utente della Community

Ciao, sedici mesi fa ho acquistato un apparecchio elettronico di poco valore (50 euro) da un venditore professionale di Potenza molto noto e piuttosto grande.

La scorsa settimana ha smesso improvvisamente di funzionare: si è guastato qualcosa nell'alimentazione e non si accende più. 

Ho scritto subito al venditore chiedendo la riparazione in garanzia.

D'apprima ha cercato di liquidarmi rispondendo furbescamente che la garanzia era di un solo anno.

Ho risposto allegando il codice di consumo e facendogli notare che la garanzia legale è di almeno 24 mesi.

Messo di fronte all'evidenza, mi ha subito risposto (dopo neanche un minuto, segno evidente che ci stava provando) richiedendomi la "prova d'acquisto", senza batter ciglio sulla "nuova" durata della garanzia.

Vado a controllare tra le mie cose e vedo che nella scatola con cui era arrivato l'oggetto non c'è nè fattura nè scontrino. Siccome da questo venditore ho già comprato altre cose, e dato che conservo tutto, controllo anche le altre scatole e vedo che in nessun caso è allegato lo scontrino/fattura. D'altronde la legge glielo permette, non essendo obbligatoria l'emissione dello scontrino per vendite online; la stessa legge impone SOLO l'obbligo di annotare la vendita online nel registro dei corrispettivi.

Allora rispondo alla email allegando la copia delle email di ebay, di paypal e della loro stessa conferma all'acquisto, nonchè quella di conferma di spedizione con tracking del corriere, di quando comprai l'oggetto.

Mi rispondono subito (senza aver neanche il tempo di aprire gli allegati che ho mandato, imho) che senza "prova d'acquisto" non fanno niente.

Premesso che la riparazione del problema è banale, dato che sarà saltato un condensatore e che potrei cambiarlo io stesso con pochi euro, la cosa però mi infastidisce.

Chiedo a voi, la  "prova di acquisto" può essere SOLO la fattura/scontrino o anche una prova indiretta della compravendita?

Perchè se fosse vero il primo caso potrebbe essere legalmente impossibile esercitare il diritto di garanzia da parte dell'acquirente, qualora il venditore non emettesse scientificamente mai lo scontrino. E nessuno lo potrebbe neanche obbligare.

Altra domanda, esiste una norma che mi dà diritto a chiedere copia della fattura/scontrino (qualora fosse stato emesso e non allegato al pacco) con 16 mesi di ritardo?

Grazie

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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo


@amorospo ha scritto:

Ciao, sedici mesi fa ho acquistato un apparecchio elettronico di poco valore (50 euro) da un venditore professionale di Potenza molto noto e piuttosto grande.

La scorsa settimana ha smesso improvvisamente di funzionare: si è guastato qualcosa nell'alimentazione e non si accende più. 

Ho scritto subito al venditore chiedendo la riparazione in garanzia.

D'apprima ha cercato di liquidarmi rispondendo furbescamente che la garanzia era di un solo anno.

Ho risposto allegando il codice di consumo e facendogli notare che la garanzia legale è di almeno 24 mesi.

Messo di fronte all'evidenza, mi ha subito risposto (dopo neanche un minuto, segno evidente che ci stava provando) richiedendomi la "prova d'acquisto", senza batter ciglio sulla "nuova" durata della garanzia.

Vado a controllare tra le mie cose e vedo che nella scatola con cui era arrivato l'oggetto non c'è nè fattura nè scontrino. Siccome da questo venditore ho già comprato altre cose, e dato che conservo tutto, controllo anche le altre scatole e vedo che in nessun caso è allegato lo scontrino/fattura. D'altronde la legge glielo permette, non essendo obbligatoria l'emissione dello scontrino per vendite online; la stessa legge impone SOLO l'obbligo di annotare la vendita online nel registro dei corrispettivi.

Allora rispondo alla email allegando la copia delle email di ebay, di paypal e della loro stessa conferma all'acquisto, nonchè quella di conferma di spedizione con tracking del corriere, di quando comprai l'oggetto.

Mi rispondono subito (senza aver neanche il tempo di aprire gli allegati che ho mandato, imho) che senza "prova d'acquisto" non fanno niente.

Premesso che la riparazione del problema è banale, dato che sarà saltato un condensatore e che potrei cambiarlo io stesso con pochi euro, la cosa però mi infastidisce.

Chiedo a voi, la  "prova di acquisto" può essere SOLO la fattura/scontrino o anche una prova indiretta della compravendita?

Perchè se fosse vero il primo caso potrebbe essere legalmente impossibile esercitare il diritto di garanzia da parte dell'acquirente, qualora il venditore non emettesse scientificamente mai lo scontrino. E nessuno lo potrebbe neanche obbligare.

Altra domanda, esiste una norma che mi dà diritto a chiedere copia della fattura/scontrino (qualora fosse stato emesso e non allegato al pacco) con 16 mesi di ritardo?

Grazie


Ti sei risposto da solo, non essendo obbligatorio scontrinare o fatturare per il commercio online tutti i documenti da te elencati sono più che sufficienti a provare il tuo acquisto (che poi la prova di acquisto serve solo a determinare la data).

 

Quindi inutile chiedere la fattura o lo scontrino adesso, vanno chiesti al momento dell'ordine (e per il venditore a quel punto scatta l'obbligo di rilascio) e comunque non potrebbero essere emessi dopo 16 mesi dalla transazione, ma sono del tutto inutili per far valere la garanzia perchè i documenti che hai già sono del tutto idonei allo scopo.

 

Breve spiegazione del perchè non si può emettere uno scontrino a 16 mesi di distanza:

 

il venditore potrebbe non avere un registratore di cassa ma anche se lo avesse non è tenuto a scontrinare se tu non lo chiedi, ma con ciò non è che lui non deve dichiarare niente, la legge infatti lo obbliga comunque ad una registrazione contabile da farsi il giorno stesso della transazione su uno speciale registro detto dei corrispettivi; con tale registrazione i suoi obblighi fiscali sono soddisfatti ed è per questo che non è obbligato ad emettere scontrino o fattura, viceversa se lo emette perchè tu lo chiedi non ha bisogno di registrare suii corrispettivi perchè il registratore di cassa ha un registro delle transazioni e le fatture emesse anch'esse vengono registrate.

 

Ecco spiegato anche perché non può scontrinare o fatturare una transazione che ha già registrato in contabilità 16 mesi orsono.

 

Ma veniamo al tuo problema di base, cioè far valere la garanzia.

 

Purtroppo dopo 16 mesi la tua interfaccia è solo il venditore (o, a tua insindacabile scelta, il servizio assistenza della casa madre se disponibile), non hai l'intermediazione di eBay o PayPal, quindi se il venditore non sente ragioni l'unica cosa che puoi fare è mandargli una Raccomandata di messa in mora (leggi la guida:  ADUC - Scheda Pratica - La messa in mora e la diffida ) e, se continua a fregarsene, il ricorso ad una associazione di consumatori o al Giudice di Pace.

 

Ciao

#stay safe = keep the distance + use the mask + pay only with PayPal

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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo

Se cerchi una definizione giuridica, e quindi normativa, di "prova d'acquisto" semplicemente non la troverai. Non la trovi perché la prova d'acquisto è un semplice concetto e quindi non ha una norma che la definisca. Piuttosto, invece, troverai molte altre norme che concorreranno a definirne il concetto stesso. Ma sono talmente tante, tali e varie, che non vedo l'utilità di questa ricerca.

Ritorna invece ai concetti di per se stessi. Vogliono che cosa? Una dimostrazione che hai acquistato da loro? E' presto fatto: ordine, transazione, pagamento, spedizione ed arrivo. Eccola la prova d'acquisto. E similmente a come ti dovresti regolare di fronte ad un giudice che ti chiedesse: "mi dimostri di avere acquistato il bene nuovo da loro" nella stessa maniera con loro farai.

Il giro a vuoto della gincana che pretenderebbe che loro abbiano una prova d'acquisto che loro stessi stabiliscano se sia valida o meno non funziona. Il controllato non deve essere colui che si controlla. Volete prove d'acqusito? Eccole! Non le ritenete valide? La vedremo e lo faremo stabilire a chi è chiamato a giudicare se questo se siano valide o meno, ma se sono valide e voi vi siete opposti lo stesso ...... Ecc. ecc. 

Ma tutto questo ha complicanze di per se stesse e la cosa è del tutto evidente. Per cui devi valutare se queste complicanze vadano attivate o meno. Chi è civile e lavora onestamente non ha alcun bisogno che sia un avvocato od un giudice a dirgli quello che deve fare quando già esiste una norma che lo prescrive. Ne prende atto e si comporta di conseguenza. Tutto il resto è ostacolo e mistificazione.

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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo


@amorospo ha scritto:

Ciao, sedici mesi fa ho acquistato un apparecchio elettronico di poco valore (50 euro) da un venditore professionale di Potenza molto noto e piuttosto grande.

La scorsa settimana ha smesso improvvisamente di funzionare: si è guastato qualcosa nell'alimentazione e non si accende più. 

Ho scritto subito al venditore chiedendo la riparazione in garanzia.

D'apprima ha cercato di liquidarmi rispondendo furbescamente che la garanzia era di un solo anno.

Ho risposto allegando il codice di consumo e facendogli notare che la garanzia legale è di almeno 24 mesi.

Messo di fronte all'evidenza, mi ha subito risposto (dopo neanche un minuto, segno evidente che ci stava provando) richiedendomi la "prova d'acquisto", senza batter ciglio sulla "nuova" durata della garanzia.

Vado a controllare tra le mie cose e vedo che nella scatola con cui era arrivato l'oggetto non c'è nè fattura nè scontrino. Siccome da questo venditore ho già comprato altre cose, e dato che conservo tutto, controllo anche le altre scatole e vedo che in nessun caso è allegato lo scontrino/fattura. D'altronde la legge glielo permette, non essendo obbligatoria l'emissione dello scontrino per vendite online; la stessa legge impone SOLO l'obbligo di annotare la vendita online nel registro dei corrispettivi.

Allora rispondo alla email allegando la copia delle email di ebay, di paypal e della loro stessa conferma all'acquisto, nonchè quella di conferma di spedizione con tracking del corriere, di quando comprai l'oggetto.

Mi rispondono subito (senza aver neanche il tempo di aprire gli allegati che ho mandato, imho) che senza "prova d'acquisto" non fanno niente.

Premesso che la riparazione del problema è banale, dato che sarà saltato un condensatore e che potrei cambiarlo io stesso con pochi euro, la cosa però mi infastidisce.

Chiedo a voi, la  "prova di acquisto" può essere SOLO la fattura/scontrino o anche una prova indiretta della compravendita?

Perchè se fosse vero il primo caso potrebbe essere legalmente impossibile esercitare il diritto di garanzia da parte dell'acquirente, qualora il venditore non emettesse scientificamente mai lo scontrino. E nessuno lo potrebbe neanche obbligare.

Altra domanda, esiste una norma che mi dà diritto a chiedere copia della fattura/scontrino (qualora fosse stato emesso e non allegato al pacco) con 16 mesi di ritardo?

Grazie


Ti sei risposto da solo, non essendo obbligatorio scontrinare o fatturare per il commercio online tutti i documenti da te elencati sono più che sufficienti a provare il tuo acquisto (che poi la prova di acquisto serve solo a determinare la data).

 

Quindi inutile chiedere la fattura o lo scontrino adesso, vanno chiesti al momento dell'ordine (e per il venditore a quel punto scatta l'obbligo di rilascio) e comunque non potrebbero essere emessi dopo 16 mesi dalla transazione, ma sono del tutto inutili per far valere la garanzia perchè i documenti che hai già sono del tutto idonei allo scopo.

 

Breve spiegazione del perchè non si può emettere uno scontrino a 16 mesi di distanza:

 

il venditore potrebbe non avere un registratore di cassa ma anche se lo avesse non è tenuto a scontrinare se tu non lo chiedi, ma con ciò non è che lui non deve dichiarare niente, la legge infatti lo obbliga comunque ad una registrazione contabile da farsi il giorno stesso della transazione su uno speciale registro detto dei corrispettivi; con tale registrazione i suoi obblighi fiscali sono soddisfatti ed è per questo che non è obbligato ad emettere scontrino o fattura, viceversa se lo emette perchè tu lo chiedi non ha bisogno di registrare suii corrispettivi perchè il registratore di cassa ha un registro delle transazioni e le fatture emesse anch'esse vengono registrate.

 

Ecco spiegato anche perché non può scontrinare o fatturare una transazione che ha già registrato in contabilità 16 mesi orsono.

 

Ma veniamo al tuo problema di base, cioè far valere la garanzia.

 

Purtroppo dopo 16 mesi la tua interfaccia è solo il venditore (o, a tua insindacabile scelta, il servizio assistenza della casa madre se disponibile), non hai l'intermediazione di eBay o PayPal, quindi se il venditore non sente ragioni l'unica cosa che puoi fare è mandargli una Raccomandata di messa in mora (leggi la guida:  ADUC - Scheda Pratica - La messa in mora e la diffida ) e, se continua a fregarsene, il ricorso ad una associazione di consumatori o al Giudice di Pace.

 

Ciao

#stay safe = keep the distance + use the mask + pay only with PayPal
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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo

Le prove di acquisto sono esattamente quelle che hai presentato tu. Ordine di acquisto Ebay e pagamento Payapl che tra le altre cose ha anche un identificativo univoco di transazione. Se ci stavano provando prima, ci stanno provando anche adesso. Norme particolari oltre quelle che già esistono non ce ne sono. Se tu ti rivolgessi ad un legale, per esempio, che mandasse una lettera di diffida lo farebbe prorpio sulla base di quello che tu hai. Loro è vero che non hanno l'obbligo di emettere scontrino o fattura, ma hanno l'obbligo di registrare l'uscita dal magazzino della merce, di emetterne quindi una bolla di uscita, di registrare contabilmente l'incasso per quella vendita ed anche di registrare il tutto nel registro dei corrispettivi. Ed un eventuale controllo nei loro confronti a seguito di denuncia, per esempio, controllerebbe proprio questo genere di registrazioni che proverebbero la vendita e quindi anche tutti i loro obblighi legali per la garanzia. ma a quel punto la causa sarebbe molto più imponente e non si fermerebbe al semplice riparare il bene ma anche al risarcire te di tutte queste spese e di tutti i danni provocati dal loro rifiuto e da quello che saresti costretto a muovere per fare valere i tuoi diritti.

Non so se a loro convenga poi così tanto in una malaugurata situazione simile. 

Se puoi continuare a mantenere il dialogo dì loro semplicemente che le prove di acquisto sono esattamente quelle che gli hai inviato e che facciano poche storie e molta sostanza. Se poi vorrai, potrai fare intervenire una associazione di consumatori che ti possa dare anche copertura legale su questa cosa e, non muovendosi ancora, portarli in tribunale ma non per chiedere 10, a quel punto, ma bensì 1000. Oppure puoi fare tutto direttamente tu attraverso un tuo legale.

Se però questo ti risultasse troppo, allora potresti comprare il condensatore, rimettere l'oggetto in funzione e mandarli direttamente a farsi friggere ora e per sempre, digerendoti anche il rospo che ti assilla però.

Ciao.

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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo

amorospo
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Grazie a entrambi per la risposta rapida, che mi conferma le mie convinzioni. 🙂

 

@moria

Lo so che farsi emettere scontrino/fattura a posteriori dopo così tanto tempo è fiscalmente impossibile. Io intendevo chiedere se esisteva una norma che mi desse dirtto a richiedere la copia dello scontrino ALLORA emesso. Una sorta di "accesso agli atti" per il settore pubblico. Comunque dal resto della risposta mi hai già confermato che non serve ai fini della risoluzione del problema.

 

@entrambi

Mi par di capire che siamo tutti d'accordo sul fatto che la prova d'acquisto non sia SOLO lo scontrino/fattura, però sto googlando per cercare una definizione normativa di "prova d'acquisto", ma non trovo nulla di significativo da spiattellare in faccia al venditore. 

Non avete dei riferimenti?

 

 

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Come far valere la garanzia se il venditore fa il furbo

Se cerchi una definizione giuridica, e quindi normativa, di "prova d'acquisto" semplicemente non la troverai. Non la trovi perché la prova d'acquisto è un semplice concetto e quindi non ha una norma che la definisca. Piuttosto, invece, troverai molte altre norme che concorreranno a definirne il concetto stesso. Ma sono talmente tante, tali e varie, che non vedo l'utilità di questa ricerca.

Ritorna invece ai concetti di per se stessi. Vogliono che cosa? Una dimostrazione che hai acquistato da loro? E' presto fatto: ordine, transazione, pagamento, spedizione ed arrivo. Eccola la prova d'acquisto. E similmente a come ti dovresti regolare di fronte ad un giudice che ti chiedesse: "mi dimostri di avere acquistato il bene nuovo da loro" nella stessa maniera con loro farai.

Il giro a vuoto della gincana che pretenderebbe che loro abbiano una prova d'acquisto che loro stessi stabiliscano se sia valida o meno non funziona. Il controllato non deve essere colui che si controlla. Volete prove d'acqusito? Eccole! Non le ritenete valide? La vedremo e lo faremo stabilire a chi è chiamato a giudicare se questo se siano valide o meno, ma se sono valide e voi vi siete opposti lo stesso ...... Ecc. ecc. 

Ma tutto questo ha complicanze di per se stesse e la cosa è del tutto evidente. Per cui devi valutare se queste complicanze vadano attivate o meno. Chi è civile e lavora onestamente non ha alcun bisogno che sia un avvocato od un giudice a dirgli quello che deve fare quando già esiste una norma che lo prescrive. Ne prende atto e si comporta di conseguenza. Tutto il resto è ostacolo e mistificazione.

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