eBay

micmogg · ‎01-02-2017

Ho venduto giorni fa ad un acquirente francese un oggetto nuovo in confezione originale (nello specifico si tratta di un personaggio giocattolo). La spedizione è stata consegnata il 26 gennaio scorso.

Oggi l'acquirente mi ha scritto dicendo che al personaggio manca un pezzo, la coda per l'esattezza. Al momento in cui ho spedito ho controllato la confezione, come faccio sempre, ed era tutto a posto. Il personaggio è confezionato in blister trasparente ed è interamente visibile anche con la confezione chiusa, pertanto è possibile accorgersi se c'è qualcosa che manca.

Ho risposto all'acquirente che sono passati 6 giorni dalla consegna ed avrebbe dovuto segnalare subito eventuali difetti del prodotto. A questo punto per quello che ne so potrebbe averlo rotto lui e magari ci sta provando.

La sua risposta è stata che si trattava di un regalo per suo figlio, gliel'ha consegnato oggi e dunque solo oggi si è accorto del difetto. In pratica chiede la sostituzione del prodotto o un rimborso. Resta il fatto che quando ha aperto il pacco consegnato dal corriere avrebbe dovuto ispezionare il prodotto, visto che era possibile farlo trattandosi di un blister, perciò sono intenzionato a non cedere alle sue richieste.

La domanda è: per vostra esperienza se aprisse una controversia o un reclamo su Paypal, che probabilità ci sono che gli venga data ragione?

Grazie per eventuali risposte.

moriadellevacche · ‎01-02-2017

micmogg ha scritto:

La domanda è: per vostra esperienza se aprisse una controversia o un reclamo su Paypal, che probabilità ci sono che gli venga data ragione?

Ottime ma il puno focale non è questo.

Tu sei un venditore professionale e per Legge devi garantire direttamente tutto ciò che vendi per 24 mesi (DUE ANNI) e chi compra da te ha 2 mesi di tempo per segnalarti il difetto di conformità a far data dal momento in cui si accorge dello stesso, figurati se puoi cavillare su 6 giorni.

Ciao

#stay safe = keep the distance + use the mask + pay only with PayPal

micmogg · ‎01-02-2017

Grazie per la risposta, quello che non mi convince però è che la garanzia si applica su un oggetto difettoso, non su un oggetto che è stato danneggiato dall'acquirente.

Ora io non posso sapere come sono andate le cose, però stiamo parlando di un pupazzetto non di un dispositivo meccanico, di un oggetto elettronico o di un apparecchio dove magari un malfunzionamento può non essere subito evidente e accertabile.

Qui parliamo di un pezzo mancante ben visibile (la coda nello specifico). Si tratta di un pupazzetto alto 16 cm, conservato in blister trasparente: senza aprire la confezione è possibile osservarlo per intero. Mi sembra assai improbabile che l'acquirente, dovendo fare un regalo, non abbia esaminato l'oggetto che gli ha consegnato il corriere. Mi sembra molto più plausibile che gli si è rotto e stia cercando di fare il furbo.

Grazie comunque del parere e del consiglio, valuterò sul da farsi.

misterious_shadow · ‎02-02-2017

Le tue valutazioni rimangono molto poche. Tu sei un venditore professionale e sei soggetto alla garanzia. Per legge riparerai, sostituirai o rimborserai oggetti difettosi e tale garanzia vale due anni. La legge, inoltre, da presunzione di difetto di fabbrica se il danno di un oggetto nuovo viene reso noto entro i primi sei mesi, mentre chiede la prova all'acquirente se il danno viene denunciato dopo i primi sei mesi.

Per cui, anche se fosse effettivamente stato lui a danneggiare, le norme non contemplano questa cosa affatto e, se non esiste prova alcuna dell'effettiva imperizia nell'uso dell'acquirente, tu devi semplicemente operare la garanzia. E' un tuo obbligo al quale non ti puoi opporre (almeno finché ru voglia continuare a svolgere il tuo mestiere in mmaniera onesta).

Quanto ha detto l'acquirente è plausibilissimo, il tempo passato nel rendersi conto del difetto è decisamente molto poco. Riprendi l'oggetto e sostituiscilo. Dopo di che chiedi l'intervento in garanzia al produttore che ti ha fornito a sua volta (sempre che tu non abbia firmato contratti capestro che escludano il tuo diritto di regresso).

Per attuare le leggi basta prendere atto delle situazioni senza dovere per forza coinvolgere avvocati o carte bollate di sorta. In questo modo rispetti il tuo acquirente, la tua professione e ti metti anche al riparo da eventuali problemi con Ebay o Paypal, dal momento che la probabilità di ricevere torto da parte loro è elevatissima. A che scopo opporsi quindi?

micmogg · ‎02-02-2017

Grazie dei consigli e della risposta, probabilmente farò come suggerite.

Parliamoci chiaro: se tu acquisti una bambola, e a questa manca un braccio per un difetto di fabbricazione, tu dopo 10 minuti mi scrivi segnalandomi il problema e io ti rimborso o te ne rispedisco un'altra. Se aspetti 6 giorni è molto più probabile che tu sia un furbetto che prova a scroccare un altro oggetto o qualche soldo in più.

Nessuno va dall'avvocato per una Bambola difettosa ed oltre alla legge bisognerebbe applicare il buon senso e l'onestà. Nel caso del mio acquirente probabilmente mancano entrambe le cose. Siccome però Ebay e Paypal tengono i venditori per le palle (scusate il francesismo) con tutta probabilità perderei molti più soldi ad avere nella mia reputazione un reclamo andato male, che non restituire i soldi spesi ad un probabile scroccone.

Aggiungo che basta andare a vedere la serie di feedback negativi e neutri che questo tizio ha lasciato ad altri venditori per capire il tipo di persona con cui si ha a che fare. Oltre ai venditori disonesti, bisognerebbe dare il benservito anche a questi mentecatti.

Scusate se mi sono dilungato e grazie ancora per i consigli.

gengiv66 · ‎05-02-2017

@misterious_shadow ha scritto:
[cut]
La legge, inoltre, da presunzione di difetto di fabbrica se il danno di un oggetto nuovo viene reso noto entro i primi sei mesi, mentre chiede la prova all'acquirente se il danno viene denunciato dopo i primi sei mesi.
[cut]

Molto interessante, questo... potrei sapere esattamente articolo e comma dove viene citata questa specifica norma legale ?

Grazie

moriadellevacche · ‎05-02-2017

@gengiv66 ha scritto:
@misterious_shadow ha scritto:
[cut]
La legge, inoltre, da presunzione di difetto di fabbrica se il danno di un oggetto nuovo viene reso noto entro i primi sei mesi, mentre chiede la prova all'acquirente se il danno viene denunciato dopo i primi sei mesi.
[cut]

Molto interessante, questo... potrei sapere esattamente articolo e comma dove viene citata questa specifica norma legale ?

Grazie

La Legge è sempre la stessa, il Codice del Consumo (Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modifiche), l'articolo specifico è il seguente:

Art. 132.
Termini

1. Il venditore e’ responsabile, a norma dell’articolo 130, quando il difetto di conformita’ si manifesta entro il termine di due anni dalla consegna del bene.
2. Il consumatore decade dai diritti previsti dall’articolo 130, comma 2, se non denuncia al venditore il difetto di conformita’ entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto. La denuncia non e’ necessaria se il venditore ha riconosciuto l’esistenza del difetto o lo ha occultato.
3. Salvo prova contraria, si presume che i difetti di conformita’ che si manifestano entro sei mesi dalla consegna del bene esistessero gia’ a tale data, a meno che tale ipotesi sia incompatibile con la natura del bene o con la natura del difetto di conformita’.
4. L’azione diretta a far valere i difetti non dolosamente occultati dal venditore si’ prescrive, in ogni caso, nel termine di ventisei mesi dalla consegna del bene; il consumatore, che sia convenuto per l’esecuzione del contratto, puo’ tuttavia far valere sempre i diritti di cui all’articolo 130, comma 2, purche’ il difetto di conformita’ sia stato denunciato entro due mesi dalla scoperta e prima della scadenza del termine di cui al periodo precedente.

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gengiv66 · ‎08-02-2017

Si... non è proprio la stessa cosa... comunque "grosso modo" siamo lì.

Pensavo avessero fatto qualche nuova legge sul argomento.

In ogni caso, grazie 😉

misterious_shadow · ‎08-02-2017

E invece è proprio la stessa cosa. Si tratta del principio di inversione dell'onere della prova. Sul tema ribadisce a maggiore ragione la Suprema Corte con sentenza n. 2010 del 2 settembre 2013 (Civ. II) e naturalmente la legge 206/2005 presenta il tema normativo proprio nel settore citato da Moria al suddetto art. 132.

Nessuna nuova legge, quindi, ma l'applicazione del principio ribadito, tra le altre cose comunemente accettato anche a livello comunitario intero.