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La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

santo2018
Utente della Community

Buongiorno, l'acquirente USA, mi contesta un oggetto diverso dal normale, perchè (a suo dire) non fornisce foto, è arrivato con qualche ammaccatura.

Messaggio 1 di 23
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22 RISPOSTE 22

Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Ora la cosa è piuttosto chiara rispetto a prima. Sostanzialmente sono d'accordo con chi citi. La responsabilità del venditore non esiste in questi casi essendo esclusivamente responsabilità del vettore il danneggiamento od il perimento del bene che viene trasportato.

 

Il patto od uso contrario non è invocabile per l'uso di Paypal e Paypal non dice mai che il suo utilizzo costituisca un patto diverso rispetto a quanto stabilito dalle leggi in materia, come non dice mai che il venditore avrà sempre torto e l'acquirente sempre ragione, e per questo motivo non può costituire l'uso del suo sistema di pagamento, un patto contrario a quanto stabilito dalla legge.

 

Ma in special modo non costituisce un patto od uso contrario l'inversione della responsabilità della consegna di una merce che viene trasportata lontano dal luogo di residenza originale, e quindi di vendita.

 

E' verissimo anche quanto affermato dal '"avvocatogratis", ovvero che il contratto risulta concluso con la consegna del bene al vettore e la proprietà del bene venduto è certamente dell'acquirente.

 

Ma il concetto di "rischio" non è quello che si suppone. Il rischio è inteso come danno, ovverosia quando un bene risultasse danneggiato o perito in qualche maniera, certamente il proprietario/destinatario ha diritto ad un risarcimento per la perdita, ma non ha diritto a risarcimento per altre situazioni all'acquisto collegate.

 

Se per esempio questo bene fosse stato acquistato per poi rivenderlo, il danno potrebbe conseguenzialmente provocare una ulteriore perdita all'acquirente (mancata vendita, rimborsi ai suoi acquirentei ecc. ecc.). Tutti questi danni non possono essere invoti per un risarcimento nei tuoi confronti perché fanno parte dle suo "rischio" e sostanzialmente è questo il senso.

 

Ma si deve anche considerare che qui si parla di una transazione internazionale e, se anche in buona sostanza le norme non sono molto differenti per quanto attiene quello che riguarda il trasporto delle merci, l'efficacia del diritto italiano è un pochino affievolita.

 

Certo è che un giudizio in tal senso da parte di Paypal a tuo sfavore , riusulterebbe a tutti gli effetti come una appropriazione indebita in quanto ti vedi denaro sottratto ed oggetto non restituito, che presuppone in pieno il reato.

 

Ma occorrerebbe una causa per recuperare il danno subito da parte tua, in questo caso, e nei confronti di Paypal (ed è questa una delle motivazioni per le quali io dico che Paypal spesso fa a pugni con il diritto italiano, che comunque è sempre prevalente).

 

Diciamo anche che è vero che il danno dell'acquirente deve essere ristorato, ma se provato innanzi tutto, e poi deve ripagare il responsabile del danno e quindi: il venditore se l'imballo è fatto male o pessimo, il trasportatore se l'imballo è fatto bene ed il danno è dovuto ad incuria nella consegna. 

Messaggio 11 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Ti ringrazio del tempo che mi hai dedicato, vedremo cosa decide Paypal, vi farò sapere. Certo non si può sempre andare addosso al venditore....... io ho confezionato egregiamente..... bah vedremo.... buona giornata

Messaggio 12 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Come promesso, vi riferisco sui fatti: Paypal mi ha condannato, ha invitato l'acquirente a restituire l'oggetto, come se fossero cavoli, dall'italia agli usa e poi ritorno, tanto a loro cosa importa. L'acquirente che ha ricevuto un'ottima fisarmonica ad un buon prezzo, dopo aver tirato la corda per avere indietro un quarto di quanto pagato per un danno irrisorio (dovuto ad un urto provocato dal vettore) e ci mancherebbe è normale..... ha rinunciato ad inviare il bene ed ha annullato il reclamo, ora mi chiede un rimborso in via amichevole. Pertanto, a voi le conclusioni, le mie conclusioni sono: chiudo il conto paypal, ne aprirò un altro solo per pagare. MAI PIU' PAYPAL come venditore, gli oggetti possono fare la muffa ma non accetterò mai più di essere pagato con Paypal. Buona giornata.

Messaggio 13 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Beh, in effetti credo che a te abbia dato più fastidio l'atto in se stesso piuttosto che la conseguenza. 

 

Nei fatti Paypal ha messo l'acquirente nella condizione di non appropriarsi del tuo bene in maniera gratuita, infatti ha condizionato il rimborso alla restituzione del bene stesso, cosa che per l'acquirente diventa poi anti-economica del tutto, e quindi un rimborso a tale condizione significa nei fatti un rimborso negato.

 

Lui non ne sarà molto contento ma in effetti è giusto così e questo a discapito di quanto si dice spesso, ovvero che Paypal dà sempre ragione all'acquirente e rimborsa direttamente, cosa che invece, come si vede anche in questo caso, il più delle volte proprio non fà.

 

Tuttavia è l'atto di per se stesso, dicevo, che scotta. Infatti se ne sono fregati allegramente delle norme e hanno dato ragione a lui, quando esistono delle precise condizioni che, come si discuteva, dicono che le cose non stanno propriamente così e che ci vuole ben altro prima di dare ragione all'acquirente.

 

Tu nei fatti, ed hai ragione, la ritieni una cosa pericolosa per il futuro perché se la musica è questa poi potrebbero ripresentarsi casi analoghi in futuro. E queste sono le anomalie poco attente di Paypal e dei suoi sistemi di protezione troppo allegri.

 

Per quello che riguarda il contingente io direi che tu puoi effettivamente valutare se rimborsare in via amichevole, ma a mio parere, proprio in base alle norme ed a quel che hai fatto nel confezionare il pacco non ne sei affatto obbligato. Io proporrei la via del tentativo di rimborso da parte del corriere, il vero responsabile danneggiante, e tenterei di aprire una pratica di rimborso presso di lui a favore dell'acquirente.

 

Magari lui è d'accordo con questa soluzione. Ma se decidi di non rimborsare nulla direttamente, cosa che appare in realtà la più giusta a dispetto di quanto decide Paypal con i suoi sistemi discutibili, potresti incorrere in un feedback negativo da parte sua.

Messaggio 14 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Io sono del parere che il venditore e' stato non fortunato ma fortunatissimo,

 

e credo che per l'acquirente questa sara' l'ultima transazione fuori ebay .

 

Sapete che significa un reclamo per oggetto non conforme su ebay?

 

Che il venditore era tenuto a organizzare e pagare le spese di reso merce . 

 

Un'oggetto di quella cifra , io non farei vendite al di fuori dell'Italia , ma non credo nemmeno accetterei paypal .

 

Paypal e aBay sbagliano solo nel fatto che NON conoscono mai le persone, 

 

con i loro sistemi automatici, sono tutti sconosciuti, e un pagamento paypal non vale piu nulla .

 

Corrisponde a un assegno postdatato, e quando lo versi ... dopo 20 giorni ti torna indietro per mancanza di fondi .

 

E' la stessa cosa piu o meno ... chi accetta un assegno postdatato DI UNA CIFRA IMPORTANTE da uno sconosciuto ????

 

La controversie ebay da 2 / 4 anni, hanno aumentato il fenomeno dei rimborsi parziali o totali (assegni a vuoto) .

Messaggio 15 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Per curiosità, giusto per capire, su che cosa basi l'affermazione che un venditore debba organizzare il reso delle merci a sue spese? Quali norme ti obbligano a questa cosa?

 

Temo per te che non ce ne siano affatto. Le norme dicono, e parlo di Italia perché quando si parla di estero la cosa è assai più complessa, che le spese di spedizione di reso spettino al venditore solo in caso di oggetto non conforme.

 

Le stesse norme dicono che un oggetto non conforme deve essere dimostrato in maniera inopugnabile e danno una precisa casistica su chi è responsabile ed anche come, quindi, come mai affermi che un reso debba essere organizzato dal venditore?

 

Ed ancora, se mai fosse così, come mai sia Paypal che Ebay, nei loro modi cervellotici di valutare le controversie, non danno affatto questo obbligo al venditore tanto che Payapl dice all'acquirente che deve rendere "a sue spese" in ogni caso?

 

Temo ancora che facciano in questo modo, come il nostro caso in analisi che non è affatto fortuna ma un uso frequentissimo che avviene nei casi di controversia su Paypal, perché non hanno alcun modo di obbligare un venditore ad organizzare un reso a sue spese esattamente come non avrebbero nessun elmento per decidere se un oggetto sia realmente non conforme o meno.

 

Per cui, semplicemente, questo obbligo non lo impongono perché non lo possono imporre proprio per questione di norme. 

 

Io temo proprio che quello che affermi non corrisponda ad alcuna verità e nemmeno ad alcun fatto reale.

Messaggio 16 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

" debba organizzare il reso delle merci a sue spese "

 

sulle controversie ebay e' quasi obbligatorio, altrimenti il rimborso e' automatico  .

 

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Per 20 anni ho sempre spedito in tutta europa,

 

ho sempre avuto da 10 a 30 dipendenti, 

 

NON HO MAI AVUTO UN RECLAMO CAUSA CORRIERE , O MAI PER MERCE ARRIVATA DANNEGGIATA,

 

MAI !!

 

Ho sempre spedito i campioni con le poste, ems cai post o raccomandata , e gli ordini con corrieri.

 

NON SI E' MAI PERSO NULLA .

 

Anzi una sola volta si, un cliente francese mi disse che i ladri avevano aperto il camion,

 

erano sparite 4 scatole, le mie stavano vicino alle porte del camion .... 120 / 130 pezzi .

 

Mi fece di nuovo l'ordine a tempo record ho consegnato e me li pago' di nuovo , non poteva fare brutta figura col suo cliente .

 

Quello che succede con le vendite online e' una cosa dell'altro mondo .

 

Il sistema fa acqua da tutte le parti, saranno mica tutti corrieri di serie C ??

 

 

 

Messaggio 17 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Ma cosa centra tutto questo che dici con quello di cui si parla? Niente semplicemente.

 

Ho lavorato nell'import/export internazionale per 16 anni di cui 3 anni con permanenza all'estero conosco il mondo dei corrieri a memoria e praticamente li conosco tutti perché con tutti ho avuto a che fare almeno una volta e non solo con loro ma anche con ditte che si occupano di grandi trasporti sia aerei che marittimi.

 

So benissimo che l'incidenza del danno e della perdita nei trasporti è inferiore all'1% a livello mondiale ma so anche che questa percentuale aumenta sensibilmente quando si tratta di consegne di tipo postale e specialmente quando le merci siano destinate a privati piuttosto che aziende. 

 

E questo succede perché i corrieri, quando si tratta di consegne a privati che non prevedono complicate clausole assicurative o di garanzia quando si inviino merci ad aziende e queste merci addirittura passino i mari, ci mettono meno attenzione e fanno dei tipi di trasporto più scarsi e meno sicuri.

 

Lo fanno perché sanno che se non scattano delle clausole assicurative o di garanzia, che al corriere costano poi molto perché lo vedono praticamente sempre responsabile nei confronti dei clienti in caso di perdite o danni (per meccanismi che non perdo tempo a spiegarti perché ci si metterebbero secoli), possono avere meno attenzioni e possono chiudere anche un occhio se non addirittura due.

 

Lo fanno perché sanno che le merci destinate ai privati con trasporti di tipo postale sono spessissimo di pochissimo o nullo valore, prive di assicurazione reale se non quelle farlocche alle quali hanno accesso i piccoli venditori od i privati, e che quindi non rischiano in caso di disservizio più di tanto e quindi possono dare meno attenzioni.

 

E danno meno attenzioni perché il farlo, per loro, significa abbattere i costi e non coinvolgere metodi organizzativi che costano e che mettere a disposizione di piccole spedizioni non conviene.

 

Ecco perché accade talvolta che le merci destinate ai piccoli od ai privati abbiano danni, smarrimenti e quant'altro. Ma anche in questo caso le percentuali di smarrimento o danno sono comunque molto basse perché comunque i corrieri ci mettono più attenzione.

 

Se invece parliamo di sistemi di spedizione postale universale le cose si complicano molto e specialmente in quelle internazionali che vedono sempre il passaggio di mani in almeno due soggetti diversi, ma in realtà molti di più, che sono poi gli uffici postale rispettivi.

 

In questi casi gli smarrimenti sono molto più frequenti perché è assai raro che le poste spediscano vere e proprie merci e quindi il meccanismo di "disattenzione" che affligge i corrieri come prima si diceva, si moltiplica ancora di più ed arriva a percentuali alte e spesso intollerabili (i danni e gli smarrimenti di transazioni postali universali internazionali sono molto vicine a percentuali del 5/6% che sono cifre assolutamente sproporzionate).

 

Mettiamo che il nostro amico abbia spedito con un servizio postale universale in America. Quel pacco tocca almeno 4 porti differenti. Se parte da qualunque posto che sia casa sua, poi finisce a Milano o Roma al centro di smistamento internazionale. Poi tocca certamente un porto intermedio di un'altra nazione terza (solitamente Parigi o Londra). Da lì viene indirizzato in america e spesso a Philadelphia o  New York e si spera che da lì poi non debba fare troppa altra strada interna che, essendo una nazione non indifferente, fa le stesse distanze che solitamente da noi si fanno per passare da una nazione all'altra.

 

In questo cammino passa, prima nelle mani della posta italiana, poi in quelle di SDA che fa il servizio di trasorto pacchi per l'Italia, poi di nuovo alle poste italiane e poi ad un corriere nuovo, indefinito, che lo porta in uno dei porti di transito e se si è fortunati rimane lo stesso che poi riparte per l'America altrimenti diventa un'altro anche nei porti di transito. Arrivato negli Stati Uniti passa nelle mani di USPS che lo mette in dogana. Poi lo recupera se tutto va bene, e lo affida al trasporto interno che praticamente sempre è affidato a ditte del tutto private che poi lo riconsegnano all'ufficio USPS di zona che poi lo consegna al destinatario finale.

 

Può in tutto questo cammino un pacco prendere qualche bottarella? No? Direi che se non si sta attenti invece potrebbe proprio. Ed ecco perché talvolta ci sono dei danni anche grossi.

 

E siccome la percentuale di chi si lamenta su Ebay nei forum, rispetto ai veri volumi di spedizione che si verificano, è comunque bassissima, come ben si vede tutto corrisponde. Il fatto che a te non siano capitati danni nei tuoi invii, non fa alcun testo e non significa per niente che non siano cose che non si verificano.

 

Semplicemente, trattandosi comunque di percentuali molto basse nei volumi veri e che si verificano anche in casi di tratte particolarmente difficili od altre cose che influenzano il trasporto, può benissimo essere che tu faccia parte del lato "buono" ed i casi di danno si verificano nel lato "cattivo".

 

Inutile pensare che siccome tu leggi nei forum di lamentele e danni subiti (e non potresti leggere altro perché qui viene a chiedere gente che ha dubbi e problemi e non certo quella che non ne ha), questo signifchi che sia una cosa diffusissima perché così non è affatto.

 

Qui si manifestano soltanto coloro che appartengono a quella percentuale comunque limitata di coloro che ricevono danni che a te sembrano tanti perché semplicemente qui si suona molto spesso solo quella musica lì. Ma non significa che il mondo sia "fatto così"..

Messaggio 18 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Con l'ecommerce anch'io riscontro problemi, 

 

non li ho mai riscontrati OFFLINE . 

 

Faccio imballi a prova di calci , se viene preso a calci, resta conforme .

 

La differenza c'e' , grandi quantitativi di solito di caricano dal mittente,  

 

e si scaricano dal destinatario, o massimo passano 2 carichi/scarichi . 

 

Resta il fatto che online sono troppe le contestazioni, rispetto all'offline,

 

siamo sicuri che non dipende dal fatto che qui siamo tutti ETERNAMENTE sconosciuti ?? 

 

Su paypal si possono aprire controversie all'infinito o chiudono i rapporti con chi contesta spesso ??

 

 

 

 

 

 

Messaggio 19 di 23
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Rif.: La merce viaggia a rischio dell'acquirente, o no?

Li chiudono, li chiudono eccome e nemmeno dopo molto tempo. In realtà bastano poche richieste nel tempo per mettere in osservazione l'account e se si vede un uso troppo frequente, Paypal ti chiude l'account senza troppi complimenti e ti rende inabile per sempre ad utilizzare il servizio.

 

Quando si usa un sistema online che preveda clienti di tipo privato, con l'utilizzo di un sistema fallace come Paypal, l'incidenza delle contestazioni è data non dal disservizio di consegna, ma dal tentativo di furbismo che naturalmente incide.

 

Ma anche in quel caso non avviene praticamente mai, né con Paypal e nemmeno con Ebay che comunque a questa si deve rivolgere, che sussista un obbligo di creare un sistema di reso organizzato dal venditore nei confronti dell'acquirente.

 

E' semplicemente una possibilità che viene data al venditore, ma non è assolutamente un obbligo ed il non accettarla non significa per niente che Ebay poi obblighi al rimborso. 

 

La decisione del rimborso viene presa molto prima quando devono dirimere una contestazione. 

Messaggio 20 di 23
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