300 euro al mese non sono pochi, ma chiaramente questa nuova tipologia di negozio è tagliata su chi ha effettivamente un'offerta appetibile all'estero.
Ad esempio chi, come me, ma più in grande, vende memorabilia, oggetti italiani d'epoca da collezione, che sono ambiti all'estero. Prima dell'introduzione di questo negozio, un italiano, per "catturare" la clientela americana, doveva mettere in vendita su ebay.com al costo di (se non sbaglio) 1 dollaro ad inserzione-base al mese. Questo perché i negozi hanno valenza limitata al Paese in cui si è iscritti, quindi le agevolazioni di un negozio italiano (es: 39 euro fisso al mese con tariffa di inserzione zero) non contano su ebay.com
Ora, con 300 euro al mese, si possono pubblicare inserzioni su ebay.com al costo di 3 centesimi di euro, contro un dollaro che toccava pagare prima.
Quindi, cerchiamo il punto di equilibrio in euro:
300 + 0,03X = 39 + 0,8X ==> X = 339
Praticamente se prima un italiano metteva in vendita su ebay.com 340 o più oggetti, ora troverà conveniente pagare i 300 al mese
Ogni novità vede venditori a cui conviene e venditori indifferenti.
Piuttosto... la vera vergogna, secondo me, è che intere categorie di ebay.it siano invase dalle inserzioni-ciarpame di inglesi, francesi e tedeschi. Dico "ciarpame" perché la scelta delle categorie da aprire ai venditori esteri è stata fatta con i piedi. Ad esempio la categoria delle cartoline da collezione contava, prima dell'apertura ai venditori esteri, circa 800.000 inserzioni. Ora sono più di 1.200.000, ma la cosa comica, se non fosse tragica per il collezionista italiano che non trova più ciò che cerca e per il venditore italiano che di conseguenza non vende, è che si tratta di 400.000 cartoline di paesaggi inglesi o umoristiche inglesi, che al 99,99% dei collezionisti italiani non interessano minimamente!
