buonasera
http://www.youtube.com/watch?v=fS0M-GjgEi8
questo, mi piacque.
nonostante, non amo i film che ripercorrono le biografie dei grandi della musica.
qui poi, si narra di un genio! non di un qualche musicista portato a grandiosità da operazioni commerciali, critici senza arte nè parte che nemmeno sanno fare una nota su un qualsiasi strumento, e masse dall'udito difettoso, bruciato dal bombardamento sonoro scadente, ignoranti... come oggi è possibile assistere come consuetudine...che dramma!
questo fu davvero, un genio!
Non per modo dire a mezzo di un termine oramai abusato, affiancato ad un numero illimitato di musicanti, come nascessero come funghi, a sminuire un vocabolo che è affiancabile a pochissimi, gratuitamente, a destra e a manca!
Non vi fu mai più, un qualche interprete di tale stupefacente, innovazione ed estro proveniente da cranio a se stante... che non si ispirò ad altro che a se stesso. non vi fu nulla di simile da allora, oltre un numero infinito di cloni che a tutt'oggi imperversano la scena musicale planetaria. vivono di rendita sulle spalle di costui, che rappresenta la pagina più grande del jazz, riscuotendo ammirazione, molto spesso, pur essendo dei nani al confronto.
c'è chi dice la musica jazz si sia stoppata agli anni 50, con la morte di costui...non vi fu più nulla di nuovo, tanto riuscì ad esaurire ogni possibilità... non v'è musicista grande che non contenga all'interno charlie parker, qualsiasi strumento musicale egli suona...chitarre, pianoforti, contrabassi...ogni strumento! .
sì, alcuni affermano il jazz si sia fermato nell'istante in cui costui morì; v'è sicuramente del vero.
dicevo...che dicevo?.... del film?...
ah!
questo è un film dove l'interpretazione è accetabile, in alcune parti anche apprezzabile, non disturba affatto. l'interprete principale, se volgliamo, ha anche delle affinità di immagine con il saxofonista in questione. La fotografia è patinata ma senza eccedere, i dialogni apparentemente senza troppa profondità perchè ricostruiti fedelmente su quanto riportato dai testimoni a mezzo dei quali si scrissero libri in quantità. la trama ripercorre fedelmente, senza aggiungere nulla, spettacolarizzare, come spesso avviene per storie da poco, ingigantite dall'americanizzazione cinematografica...qui, non è stato manipolato nulla della vita di questo musicista maledetto per eccellenza.
Le musiche che si ascoltano, sono quasi tutte originali, tranne alcuni brani che per forza di cose, dovendo rappresentare un dato svolgimento nella temporalità ed eventi annessi mentre all'epoca avvenivano realmente, sono interpretate dal un grande tra gli imitatori. come la scena in cui in sala d'incisione, in preda agli effetti della droga, completamente alienato: esegue lover man, in un'insieme di note incerte, tremolanti... eppure, tale brano che poi venne inciso su dischi con disappunto dell'interprete che per questa ragione diede fuoco alla sala d'incisione, vi dico che contiene dei lampi geniali, nell'insieme di note dalle sonorità disperate... fu poi rinchiuso in manicomio. è una delle testimonianze su dischi, più drammatiche di charlie parker, ascoltabile anche oggi, in versione originale.
questo è un musicista che vanta il più alto numero di cloni, alcuni sono anche mirabolanti, come il grande sonny stitt...che non negò mai essere una copia, la meglio riuscita secondo me, infatti, suona da far paura! Proprio perchè imitatore allo stato puro, non rinnega la sua fonte.
Insomma...mi è piaciuto...
vabbè è pieno di musica straordinaria...ma non sarebbe sufficiente, la si può ascoltare su dischi...
mi è piaciuto...mi è piaciuto!
anche ad un certo momento, pare ruffiano, tende a far piangere..ma questo musicista fece piangere davvero tante persone, da vivo e poi da morto...quindi, ci sta.
In verità, più che ruffiano, è un momento drammatico dove il musicista pur soffrendo in un modo tutto suo che sconfina nel delirio, per una sventura, non mise da parte la sua musica, a cui diede precedenza sopra ogni cosa. annebbiato dalla droga e dalla sua incapacità a suonare ancora in modo nuovo, forse aveva bruciato ogni possibilità, che il suo strumento poteva creare e che lo tormentava ancora più degli stupefacenti e l'alcol.. nemmeno di fronte la morte di una figlia, mise in secondo piano il suo sax...è tutto vero!
Memorabile la scena dove, ritornato nella città che vide il suo massimo splendore, entra in un teatro dove si sta esibendo un saxofonista... è cominciata l'epoca del rock and roll... nessuno lo riconosce, strappa dalle mani il sax a questo, scappa, prende a suonare come un disperato, delle svise della madonna! lo raggiungono, pensano sia un pazzo, barbone
" ma dove stanno ste note!..." ahahahah è talmente avanti...
e continua: "Credevo il sax poteva fare qualche nota in più..."
Gli tolgono il sax dalle mani, lascinadolo li, in preda alla sua disperazione..
accadde davvero, come ogni altro frangente narrato nel film, compreso quello della morte, in cui spirò ridendo, di fronte la tv che stava trasmettendo un cartone animato.
L'unica parte non all'altezza del resto, SECONDO ME, è quella della droga e del suo spacciatore... a cui dedicò anche un brano.
lessi più di un libro della sua biografia... la conosco a memoria.
io, ad oggi, che sono immerso nella musica fin da infante, come interprete a mio modo, senza aver copiato da nessuno, senza studi TECNOMUSICALI particolari...credo saperne qualcosa oltre ad aver affinato l'udito che recepisce qualsiasi difetto strutturale, sonoro: mi chiedo come alcuni orecchi, i più, non riescano a cogliere che musica usciva da saxofono di costui... ma questa è un 'altra storia, di cui a pensarci meglio; ne conosco LE RAGIONI.
ciao Riccardo
