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regole restituzione: una politica assurda per il venditore

Assurda e allucinante la nuova politica di restituzione degli oggetti: si vende un articolo, il cliente decide che "non va bene" e lo vuole rimandare indietro:
-se l'oggetto, secondo lui, non funziona (anche se funziona benissimo), il venditore deve accollarsi le spese di rientro, senza che l'acquirente debba in nessun modo dimostrare che l'oggetto non funziona. Ora, se il cliente è in Italia, per il costo di rientro non è un grosso problema. Se il cliente risiede all'estero, la spedizione di rientro può risultare troppo onerosa e quindi il venditore può decidere di non far rientrare l'oggetto. Con conseguente GROSSO DANNO per lo stesso venditore. Il punto è che purtroppo, quando l'acquirente non è onesto, si approfitta di questa cosa e "prova" ad usare questa tecnica: se il venditore rinuncia al rientro dell'oggetto, quindi, ha ottenuto l'articolo gratis.
-Per il caso in cui l'acquirente ha sbagliato a comprare un articolo, perché ad esempio pensava andasse bene per lui, e poi cambia idea: il rientro è a carico dell'acquirente, ma poi il venditore è costretto a rimborsare l'intero importo pagato dall'acquirente, con il risultato che ci rimette le spese di spedizione, per oggetti grandi anche piuttosto onerose.
Ripeto, è allucinante questa politica e credo proprio molto controproducente per voi: su altre piattaforme non funziona così, ed ecco perché la maggioranza dei venditori sta lasciando Ebay. Lo faremo a breve anche noi, se non verrà cambiata questa assurda politica. Nel frattempo sarà mia cura diffondere il più possibile questa problematica, sperando che la gente si svegli e vi costringa a cambiare le cose.

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