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Libri sprovvisti di talloncino

corsadanie
Utente della Community

Sono un ex studente. Vorrei vendere alcuni miei libri sprovvisti di talloncino. Posso farlo?

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6 RISPOSTE 6

Libri sprovvisti di talloncino

odessa3408
Utente della Community

Trovata questo su facebook riguardo un altro sito di vendita libri.

 

Non sapendo se posso postare il link, copio/incollo quanto trovato:

 

 

Non è consentita la vendita di libri privi di talloncino.

La normativa vigente sancisce che i libri indicanti la dicitura saggio-campione gratuito o sprovvisti del talloncino a fronte sono considerati fuori commercio, in quanto destinati soltanto esclusivamente ad uso per fini divulgativi o pubblicitari.

Pertanto, chi mette in vendita, seppure ad un costo inferiore rispetto a quello originale, testi nuovi destinati solo per fini divulgativi o pubblicitari, commette un illecito penale, sanzionato dall’art. 171 della Legge sul Diritto d’autore. Inoltre, l’introduzione in commercio di testi scolastici ricevuti gratuitamente dai docenti configura una turbativa concorrenziale, perché provoca uno sviamento di clientela dai canali commerciali nei quali le pubblicazioni sono fornite regolarmente dall’editore. Quest’ultimo e l’autore del libro distribuiscono gratuitamente a singoli docenti le copie saggio senza trarne alcun vantaggio economico e, quindi, non avendo posto in commercio detti libri, ne escludono esplicitamente la possibilità di successiva immissione e circolazione sul mercato a fini di lucro.


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Qui ventum seminabunt et turbinem metent
Messaggio 2 di 7
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Libri sprovvisti di talloncino

Ma in quanto ex-studente, e quindi non un venditore professionista ma un privato, lo puoi fare. Tutto quanto correttamente riportato da Odessa è relativo esclusivamente a chi vende libri al fine del guadagno, cosa che un privato non fa.

Messaggio 3 di 7
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Libri sprovvisti di talloncino

Ciao misterious_shadow

 

Onestamente nel sito specifico di libri dove ho trovato quanto da me riportato, il divieto è esteso anche al privato...

 


@misterious_shadow ha scritto:

Ma in quanto ex-studente, e quindi non un venditore professionista ma un privato, lo puoi fare. Tutto quanto correttamente riportato da Odessa è relativo esclusivamente a chi vende libri al fine del guadagno, cosa che un privato non fa.


Se io ho un testo con scritto ''copia saggio - campione gratuito''  e quindi avuto gratuitamente, e lo vendo come puoi dire che non lucro...

 

Poi c'è il fattore feed da non sottovalutare: nello stesso sito, chi ha venduto testi di quel genere ha avuto in cambio feed negativi.

 

Questo, ovvio, vale solo sui testi scolastici; un romanzo ricevuto in regalo non ha questa restrizione


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Qui ventum seminabunt et turbinem metent
Messaggio 4 di 7
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Libri sprovvisti di talloncino

Per i privati non esiste questo limite perché non fanno commercio. Un privato che mette in vendita qualunque cosa sia di sua lecita propietà, ha la libertà di farlo senza limiti. Non ci sono divieti alla vendita delle cose che ci appartengono. E non possono nemmeno essere limitati da nessuno. Infatti la norma citata non si riferisce affatto alla vendita di oggetti di privata proprietà ma in realta e generalmente punisce coloro che a vari titoli "riproduce, trascrive, recita in pubblico, diffonde, vende o mette in vendita o pone altrimenti in commercio". Tutti atti lesivi del diritto d'autore e chiaramente operati al fine del guadagno.

Ma chi vende la copia di un libro di sua privata proprietà,  non sta facendo commercio ma sta vendendo l'oggetto, ovvero il libro stesso, e non è importante a quale titolo lui ne abbia assunto la proprietà.

Se un libro viene regalato, significa che la proprietà dell'oggetto viene ceduta a fronte di nulla e quindi il proprietario è chi lo detiene. Egli ne può quindi fare quello che vuole, compresa una vendita di tipo occasionale.

Quello che è vietato è fare commercio al fine di lucro in forma continuata ed organizzata e per il fine del guadagno. Ma una vendita occasionale, magari finalizzata al recupero di alcune spese sostenute per i libri scolastici od universitari, è ammissibile proprio per il carattere di mancanza di continuità ed organizzazione nella vendita eperché in ogni caso il bene è stato acquisito con forma privata e non con carattere commerciale. Altrimenti nemmeno i ragazzini fuori dalle scuole potrebbero vendere i loro libri usati, mentre invece è cosa lecita. 

Come al solito è sempre importante il come si vende piuttosto che il che cosa si vende per capire se si tratti di commercio o no. E per un privato l'unica cosa vietata non è il vendere, ma fare commercio.

Ciao Odessa.

Messaggio 5 di 7
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Libri sprovvisti di talloncino


@misterious_shadow ha scritto:

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Se un libro viene regalato, significa che la proprietà dell'oggetto viene ceduta a fronte di nulla e quindi il proprietario è chi lo detiene. Egli ne può quindi fare quello che vuole, compresa una vendita di tipo occasionale.

 


Difatti io ho distinto le due cose nel mio precedente messaggio: diverso è la cosa che ti è stata regalata ma prima è stata acquistata.

 

 


@misterious_shadow ha scritto:

 

Quello che è vietato è fare commercio al fine di lucro in forma continuata ed organizzata e per il fine del guadagno. Ma una vendita occasionale, magari finalizzata al recupero di alcune spese sostenute per i libri scolastici od universitari, è ammissibile proprio per il carattere di mancanza di continuità ed organizzazione nella vendita eperché in ogni caso il bene è stato acquisito con forma privata e non con carattere commerciale. Altrimenti nemmeno i ragazzini fuori dalle scuole potrebbero vendere i loro libri usati, mentre invece è cosa lecita. 

Come al solito è sempre importante il come si vende piuttosto che il che cosa si vende per capire se si tratti di commercio o no. E per un privato l'unica cosa vietata non è il vendere, ma fare commercio.

Ciao Odessa.


Qui non si parla di libri acquistati e rivenduti, ma di copie prive di talloncino e quindi presumo le copie saggio/copie campione date in dotazione ai professori.

 

Ora, io non entro nel merito in quanto studente lo sono stata anni fa e i miei libri sono stati venduti per canali dfferenti, ma qui riporto la discussione che quel benedetto talloncino ha creato talloncino. Ho fatto il copia incolla che parte dalla 3° pagina, ma tutte e 6 le pagine trattano il medesimo argomento...

 

Nello stesso sito sono state segnalate persone che vendevano queste copie, oltre ad aver ricevuto feed negativi

 

 

Ciao


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Qui ventum seminabunt et turbinem metent
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Libri sprovvisti di talloncino

Per avere una giusta interpretazione è bene spiegare la natura del contendere. Quando si vende un libro in forma commerciale l'IVA viene assolta in maniera virtuale dall'editore. Quando invece si compra altro tipo di merci l'Iva viene pagata direttamente dall'acquirente.

 

Questo significa che il libro di per se stesso viene pagato sotto forma di IVA da parte dell'editore, e più generalmente questo accade in tutti i prodotti di editoria (riviste, giornali quotidiani ecc. ecc.), solo sulle copie vendute effettivamente. Infatti un editore che vede dell'invenduto procede a ritirare dalla distribuzione quello che non finisce in vendita per permettere il calcolo dell'effettivamente venduto rispetto al pubblicato.

 

Tutti i distributori di prodotti editoriali in forma commerciale esercitano quindi generalmente una forma di "conto vendita" saldando all'editore ciò che effettivamente e finito venduto rispetto a quello che è stato consegnato per la distribuzione. Solitamente questa forma di conto vendita ha un limite di tipo temporale e per cui il distributore deve rendere l'invenduto entro una dato lasso di tempo, altrimenti saldare come fosse venduto.

 

La forma di vendita del prodotto editoriale è generalmente effettuata in questo modo anche se naturalmente esistono forme differenti di distribuzione, ma non le enumeriamo altrimenti si complica la cosa più del necessario.

 

Le copie di tipo omaggio o hanno un talloncino che viene asportato per poterle individuare, o vengono timbrate in origine dall'editore per poterle delimitare e quindi levare dal novero delle pubblicazioni sottoposte a vendita e per le quali, quindi, debba essere versata la quota IVA corrispondente. 

 

Quindi il rivendere in forma commerciale un libro ceduto in omaggio od in campionatura non è ammesso in quanto accadono due cose. La prima è che questo pezzo non ha sostenuto costi di IVA e la seconda è che l'editore non ha incassato alcuna quota e pertanto non può di conseguenza versare all'autore la quota di guadagno di competenza. Questo è il motivo per il quale tali copie non possono essere messe in vendita in forma commerciale.

 

Ma un privato non fa nulla di tutto questo per diversi motivi. Il primo è che non fa commercio in quanto questo è il vendere al fine del lucro in forma organizzata e continuativa. Il secondo è che un privato non scarica alcuna forma di IVA ed al massimo l'assolve direttamente e quindi non attua nessun meccanismo di mancato versamento o di compensazione e non crea in questa maniera mancata entrata e conseguente danno all'erario.

 

Il terzo è che proprio quanto prescritto dall'Art. 17 comma 2 della legge 633/41 è pienamente rispettato in quanto, con la forma di cessione di tipo gratuito a privato, il titolare dei diritti ha formalmente rinunciato ai suoi diritti commerciale ed al loro sfruttamento. e che tale esaurimento di diritto esista a pieno titolo è sancito dallo stesso articolo comma 4: "Ai fini dell'esaurimento di cui al comma 2, non costituisce esercizio del diritto esclusivo di distribuzione la consegna gratuita di esemplari delle opere, effettuata o consentita dal titolare a fini promozionali, ovvero di insegnamento o di ricerca scientifica." E che cosa sia tale diritto di distribuzione esclusivo è ben stabilito dal comma 1 stesso articolo: "Il diritto esclusivo di distribuzione ha per oggetto la messa in commercio o in circolazione, o comunque a disposizione, del pubblico, con qualsiasi mezzo ed a qualsiasi titolo, dell'originale dell'opera o degli esemplari di essa e comprende, altresì, il diritto esclusivo di introdurre nel territorio degli Stati della Comunità europea, a fini di distribuzione, le riproduzioni fatte negli stati extracomunitari."

 

Ne consegue che il privato che acquisisca la proprietà di un libro, a qualsiasi titolo e forma (compersa la cessione gratuita quindi), ne diviene prorpietario di quell'unica copia, ovvero della forma del prodotto che è un libro di tot pagine, di tot argomento, di tot titolo ecc. ecc. Questa proprietà è assoluatemente da lui disposta e quindi ne può procedere all'alienazione in qualsivoglia modo, perché lui è il proprietario di quella carta scritta, di quel libro e quindi di quell'oggetto.

 

Così facendo non opera commercio alcuno, e quindi non viola il comma 1 dell'art. 17 e nemmeno i commi protettivi del diritto di autore e sfruttamento commerciale di un'opera, essendo la sua attività di alienazione il cedere un oggetto e non il mettere a disposizione del pubblico per un fine di guadagno un'opera dell'ingegno , della fama dell'autore al fine di attirare molti acquirenti e di mettere in vendita molte copie dello stesso pezzo per darsi fama, lucro, conoscenza ed organizzazione nel commercio.

 

Questi motivi, oltre al fondamentale motivo che non scatta alcun calcolo IVA, permettono ad un privato la vendita di un libro di sua proprietà e non esiste alcuna limitazione nella vendita dello stesso nemmeno dal titolare dei diritti commerciali il quale, con la cessione a privato in forma gratuita del testo, ha espressamente compiuto l'atto di volere rinunciare ai diritti di sfruttamento commerciale.

 

Non sussistendo danno per il titolare del diritto, non sussistendo danno per l'erario, nè consegue quindi la libertà di vendita del proprietario dell'oggetto che ha libera iniziativa economica delle sue proprietà non finalizzando tale vendita al fine del guadagno.

 

Non è nemmeno un ostacolo il fatto di avere ottenuto una prorpietà in forma gratuita per poi rivenderla in quanto nemmeno questo costituisce forma di lucro perché non esiste il fine commericale ma rimane sempre e solo il lecito fine di realizzo della cosa venduta.

Che poi sono gli stessi motivi per i quali un privato può vendere liberamente qualsiasi altra cosa di sua prorpietà.

 

Comunque è sempre un piacere discutere con una persona talmente corretta e garbata come te e ti ringrazio tanto per avermi dato l'occasione di discutere di questo argomento.

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