Sei nel giusto? Una bella domanda. Più che nel giusto o nello sbagliato sei nei guai. Temo che finirete in tribunale come peraltro sembra succeda da quanto ha risposto la tua venditrice facendo riferimento anche al 3d che hai messo sul forum di aiuto. Qui gli aspetti sono differenti e si intrecciano. Ma in sostanza la ricerca è una. Premetto che l'inserzione della venditrice è legale a tutti gli effetti perché le indicazioni sul recesso mancanti o la mancanza dei dati dell'azienda professionale non inficiano per niente la validità di una inserzione, che è una pubblica offerta e come tale ha valore assoluto, non solo per i professionisti quindi ma anche per i privati che invece di dati personali non sono per niente obbligati a scriverne. I dati di pubblicazione mancanti possono provocare un intervento sanzionatorio pecuniario nei suoi confronti, anche una indagine sul venditore, ma mai una non validità dell'offerta e tantomeno una sorta alcuna di illegalità. Chi afferma questo sbaglia dal punto di vista concettuale giusrisprudenziale in maniera netta. Ed il tuo avvocato non insisterà affatto sulla mancanza di validità di tale offerta e del relativo contratto conseguente che si è perfezionato come da te stesso affermato, a tutti gli effetti. Quindi siamo in presenza di una inserzione legalmente valida e contrattualmente accettata che ha avuto anche una stipula definitiva ed uno scambio di corrispettivo in cambio di bene e proprietà. Questo deve essere un punto molto chiaro, altrimenti non si capirebbe mai la natura del contendere.
Dicevamo che la ricerca in questo caso è una, ovvero se ha valore e base di giudizio seria il richiedere danno da parte della venditrice nei tuoi confronti e se questa rivalsa possa essere in qualche maniera riconosciuta e quante probabilità ha di esserlo. Io dico, ma credo che lo abbia fatto anche il tuo consulente legale che infatti si prepara ad imbastire la difesa, che ha probabilità di essere riconosciuta come valida. Su che cosa in sostanza verra richiesto un danno provvisionale nei tuoi confronti da loro? Sulla base di una tua diffamazione nei loro confronti. Altra via non c'è. Loro hanno l'obbligo, non poco arduo direi, di dovere dimostrare che tu diffami la buona fama del venditore ed in tale maniera lo danneggi e che lo fai scientemente ed anche per futili motivi. La lettera che ti è arrivata come diffida da parte dell'avvocato non ha valore giudiziale ovviamente. E' il classico tentativo che si fa di mettere paura per ottenere riparazione, e transare la situazione. In opposizione da parte tua a loro non resta altro che la citazione. E non è nemmeno scontato che un giudice non prenda in considerazione la cosa come ti è stato erronemante detto. Le probabilità ci sono e cerco di illustrartele.
Per il T.U.I. (il testo unico dell'IVA il famoso D.P.R. 633 che avete citato), effettivamente ha il diritto di emettere fattura differita. Non sono 30 giorni, ma il giorno 15 del mese successivo all'acquisto. Dalle tempistiche da te illustrate lei aveva il limite del 15/02/2013, che ovviamente è ancora da venire, per emettere il documento fiscale. Dalla tua parte tu, che hai acquistato professionalmente credo di capire, hai l'obbligo di richiedere fattura perché hai acquistato per la tua attività professionale. La fatturazione quindi deve essere emessa a tua richiesta obbligatoriamente, ma può essere differita nell'emissione sino al 15 del mese successivo alla vendita. Si tratta di una vendita con trasporto e non necessariamente la fattura deve viaggiare con la merce. Sappiamo che l'emissione di bolla di trasporto non è più obbligatoria e non siamo in presenza di una fatturazione obbligatoria immediata. Ne consegue che lei era nel suo diritto e non infrangeva la legalità. Inutile quindi coinvolgere la Guardia di Finanza per questa cosa dal momento che non troverebbero infrazione. Lei è ancora nei tempi anche adesso per emetterla. Tu guadagni ragione solo se la fattura non verrà emessa e non ti verra recapitata nei tempi e nei modi dovuti. Su questo aspetto quindi hai torto. Partendo dal principio che hai torto loro possono a questo punto tentare di configuarre la diffamazione. Come? Se hai torto formale, richiedi un qualche cosa che non si è obbligati a soddisfare ipso facto e conseguenzialmente tu rilasci un negativo avendo ben presente il suo uso, il suo effetto potenzialmente danneggiante, e per futile motivo (almeno questo loro cercheranno di provare), ne conseguirebbe una volontà diffamatoria volta a colpire il venditore al fine di danneggiare la sua onorabilità pubblicamente ed agli occhi degli altri. Il tuo stesso testo lo dice "richiesta fattura più volte ma mai arrivata. Oggetto OK". Vogliamo leggerlo con occhi diversi? Proviamo assieme: "Non lo sto accusando di avere venduto roba scarsa o falsa, ma di non avere soddisfatto una mia richiesta nei tempi e nei modi che voglio io, e quindi tutti sapppiano che per questo è uno scorretto". In pratica hai detto questo ed è facilmente interpretabile così anche se non hai usato le parole medesime che ho scritto. Questa può diventare diffamazione. E per questo potresti essere condannato e per questo potresti essere chiamato a risarcire. Sin qui il quadro a tinte fosche. Non ti offendere che non lo dico per farti del male o darti preoccupazione. Lo dico per cercare di darti un quadro migliore possibile e cercare di arrivare alla verità che cerchi dal principio. Se ti ho offeso me ne dolgo e chiedo scusa ma non è questa la mia vera intenzione. Vediamo i pro allora. Chiaramente tu non hai questa intenzione in generale e non hai minimamente pensato a questa possibilità realmente. Credo che abbia agito di impulso, perché ti sei sentito tirare troppo per il naso e quindi hai agito a quel punto di impeto per dare la parola fine alla cosa con un giudizio finale tranchant. Ma sei stato pooco attento alle conseguenze potenziali, che con un feedback negativo ci sono sempre, ed hai avuto anche troppa fretta perché per il negativo c'è molto tempo a disposizione. D'altronde il negativo risolveva il problema della fattura? No e l'obbligo suo verso di te e tuo di chiederla non sarebbe comunuqe caduto nemmeno senza il negativo, come non cade con il negativo. Quindi è stato un atto affrettato e come vedi dannoso ed inutile a tutti gli effetti. Ma a tua scusante c'è il fatto che tu non sei per niente partito con una autentica volontà diffmatoria nei suoi confronti, e che spesso ti sei sentito ingannato dal suo comportamento divagatorio. Lei prendeva precisi accordi che poi disattendeva e difettava totalmente di comunicazione. Non ottemeperava un atto decisamente semplice come la fatturazione, e non ti tributava la giusta importanza in quello che richiedevi. Questo può risultare una mitigazione della tua posizione ed anche fonte di difesa attendibile. Ma le possibilità di farti causa e di successo per l'altra parte esistono ed è inutile mentire. Tutto si giocherà sul fatto che il giudice riconosca la tua diffamazione o meno. Solo se tu risulterai diffamante allora sarai condannato al risarcimento del danno, perché il danno di immagine di per se stesso non esiste come reato (non è regolato da niente) ed è sempre conseguenza di altro comportamento dannoso o scorretto. Ed a loro, nella fatispecie, è necessario provare la diffamazione. L'unico vero consiglio che mi sento di dare è il richiedere il modulo di revisione del feedback, se è possibile ottenerlo, ed anche ottenere almeno il rifiuto da parte sua. Questo fatto sarebbe la dimostrazione della tua volontà di rimediare che potrebbe orientare meglio la causa. Se ti irrigidisci in questo senso la tua colpa diffamatoria prenderebbe ancora più corpo e ti metterebbe in cattiva luce. Ed in una causa del genere queste cose contano molto. Ottimo il consiglio più volte ricevuto da più parti di conservare tutti i messaggi scambiati. Tieni tutto da parte, basta che consista di prova autentica, qualsiasi cosa anche la più minuta. Sono tutte armi per la tua difesa.
Porgo un caro saluto a te ed a tutti gli amici che ritrovo in questo 3d. Scusami se sono stato prolisso, ma è noto a chi mi conosce che io abbia la favella un pochino sproporzionata.
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Tam pro papa, quam pro rege, bibunt omnes sine lege.
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