in data 21-11-2013 23:09
15-05-2015 16:59 - modificato 15-05-2015 17:01
in data 15-05-2015 17:14
Se lo ascoltavo per più di 2 o 3 brani, finiva per non piacermi particolarmente. sono più portato a recepire l'esasperazione massima delle note sull'andamento metrico che viene usato al limite dei suoi accenti fondamentali, in virtuosismi di sincopi anticipi, salti velocizzazioni e rallentamenti, alla maniera blues di Wes. di sicuro, in ambito blues, ebbe espressione da elargire a molti chitarristi e cantanti. E' stato uno stilista! per cui artefice e copia di nessuno. come i vari eric clapton stampati in serie, , al confronto, nani deformi
e termina anche la vera ed unica storia della Lucille!in data 15-05-2015 20:18
E quanto mestiere... la fase finale, comincia in sordina per poi crescere senza nemmeno un portamento troppo graduale.. mestiere, ovvio! Non si ottengono certe sfumature di grande impatto, senza mestiere, Quello che manca a chi suona senza usufruire della malleabilità del suono fine a se stesso, che possiede per sua natura la consistenza degli elastici, come questi si può deformare espandere, arrotolare, tirare mollare.... fno anche a spezzarsi. il mio saluto, l'ho postato.... ed intanto, saluto anche voi tutti Ciao Riccardo
in data 16-05-2015 07:50
in data 16-05-2015 09:34
in data 16-05-2015 12:48
in data 16-05-2015 18:36
16-05-2015 20:45 - modificato 16-05-2015 20:48
In una sera d'inverno del 1949, un giovane chitarrista si stava esibendo in una sala da ballo. Faceva molto freddo e per riscaldare l'ambiente era stato acceso un barile di cherosene. A un certo punto, due uomini iniziarono a litigare e uno di questi finì sul barile facendolo cadere. In pochi minuti il locale fu coperto dalle fiamme e tutti scapparono. Appena fuori, il giovane chitarrista si rese conto di aver lasciato la chitarra sul palco, rischiando di rimanere intrappolato tra le fiamme, tornò a recuperarla, salvandola dal fuoco. All'inizio non si seppe il motivo del litigio ma poco dopo si scoprì che i due uomini erano venuti alle mani perché amavano la stessa donna: il suo nome era Lucille. Da quel giorno il giovane chitarrista battezzò la sua chitarra "Lucille", come monito a non litigare mai per una donna. Da quel momento, per il resto della sua vita, non abbandonò mai più la sua Lucille.
in data 16-05-2015 21:41
in data 17-05-2015 22:46
___zia