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Intendevi dire: 

venditori che minacciano azioni legali Diffamazione

luna883
Utente della Community

ci sono  molti venditori che che minacciano azioni legali per feedback negativi

la diffamzione e quando si dichiara il falso e si ingiuria una persona  davanti  ad altre

se il feedback  negativo  non contiene ingiurie  e dice la vertita  non e difamazione   ma e un giudizio su un servizio non avuto  .

 

Vuoi alcuni esempi di diffamazione? Ecco tutti i casi di diffamazione illustrati da esempi pratici. Conoscere i casi concreti può essere utile per capire meglio le diverse tipologie di questo reato. Inoltre, se c’è un caso di diffamazione che ti riguarda, spesso presenterà similitudini con altri casi già decisi dai giudici.

Se rimane qualsiasi dubbio puoi sempre chiedere una consulenza sul caso di diffamazione.

Alcuni casi in cui non c’è diffamazione

Il reato di diffamazione presuppone l’offesa alla reputazione di una persona determinata (o più persone determinate).

In un caso deciso nel 2016, Tizio aveva pronunciato, nel corso di una trasmissione radiofonica, parole offensive contro i veneti, qualificandoli come “un popolo di ubriaconi ed alcolizzati”. Per la Corte di cassazione, ciò non costituiva diffamazione in quanto non c’era l’offesa alla reputazione di una persona o di più persone determinate. Le persone diffamate devono essere in qualche modo individuabili. Non c’è diffamazione invece contro una “categoria” di persone.

Il reato di diffamazione presuppone anche che la comunicazione offensiva sia rivolta a “più” persone. Ad esempio, il sig. Sempronio ha inviato su Facebook un messaggio privato alla signora Isabella, scrivendo che suo ragazzo era una persona disonesta e violenta. Isabella avrebbe voluto querelarlo per diffamazione ma il reato in realtà non sussisteva: non c’era comunicazione con due o più persone.

Inoltre, la comunicazione deve essere veramente “offensiva”, non solo sconveniente, forte, pungente, negativa, critica (il diritto di critica può giustificare anche espressioni offensive). Ad esempio, in una sentenza di febbraio 2011, la Cassazione ha escluso che l’uso del termine “risibile”, con cui un avvocato commentava una tesi difensiva di altro avvocato, potesse ledere la reputazione di quest’ultimo.

Del pari, la cassazione ha assolto – in una sentenza del 2015 – l’imputato che aveva criticato un comandante della Polizia Municipale definendolo “un autentico educatore e castigatore di cittadini inermi”. La Corte ha ritenuto che sussistesse il diritto di critica. Infatti, i giudizi di valore, pur se soggettivi e aspri, rispettavano i canoni della continenza e della pertinenza.

Esempi di diffamazione semplice e aggravata dall’attribuzione di un fatto determinato

La diffamazione semplice si ha quando il colpevole offende la reputazione altrui comunicando in modo ordinario e con mezzi non diffusivi, e non sussistano altre circostanze aggravanti particolari. A titolo di esempio: Giulio, parlando con Filippo, Lorenzo e Gabriele, dice che Stefano è un idiota privo di cervello.

Un primo tipo di diffamazione “aggravata” si ha invece quando l’offesa alla reputazione consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Torniamo al nostro Giulio: questa volta, parlando sempre con Filippo, Lorenzo e Gabriele, afferma falsamente che Stefano è stato bocciato in tutti gli esami universitari e che è riuscito solo dopo molti anni a laurearsi perché raccomandato da personaggi influenti.

  • In una sentenza di luglio del 2016, la Cassazione ha valutato comunque diffamatoria – benché la critica politica possa essere particolarmente aspra – la frase: “la lettera di un imbecille che ha scritto una cazzata” pronunciata dal sindaco al consiglio comunale, riferita ad un consigliere all’opposizione.

La diffamazione semplice e quella aggravata soltanto dall’attribuzione di un fatto determinato sono di competenza del giudice di pace, il quale può comminare la pena della multa da 258 € a 2.582 € o la pena della permanenza domiciliare da sei giorni a trenta giorni oppure il lavoro di pubblica utilità da dieci giorni a tre mesi.

 

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