in data 17-05-2014 23:11
salve,mi sono inbattuto per sbaglio su una vendita di una diagnosi delphi.ho messo l'annuncio di questo prodotto non specificando se originale o altro.questo prodotto l ho acquistato a honk kong.siccome ne avevo comprato uno uguale per me in precedenza avevo visto che funzionava e per me era ok. ho quindi messo in vendita il prodotto.sono passati oltre 14 gg e mi contatta l'utente dicendo che il prodotto e' falso.ora,io non so' se magari potrebbe anche avere ragione o meno,effettivamente la procedura di installazione e' un po' anomala.cmq l' ho contattato dicendo che se per lui era falso mi scuso per il disguido e le effettuo se vuole il rimborso completo,e che comunque sono a sua completa disposizione per qualsiasi cosa.
ora mi chiedo:puo' denunciarmi anche se comunque sono disposto a effettuare il rimborso scusandomi per il problema che comunque non era mia intenzione vendere prodotti falsi non essendone ingenuamente a conoscenza????
il prodotto l' ho acquistato su un sito e sinceramente non avrei mai immaginato che potessero essere oggetti falsi,ma cmq non era mia intenzione,di certo non mi sarei mai rischiato una denuncia per 100e....
in data 18-05-2014 17:06
Purtroppo di puzzonate di ogni genere, messe in pista per fare quattrini, con ogni sorta di accorgimenti grossolani pure pericolosi
dal punto di vista elettrico, ve ne sono a dozzine provenienti dall'oriente. La Delphi, produttrice del suo Hot Blue Tooth diagnostico
per i tecnici delle officine industriali, mette in guardia nel suo sito dalle molteplici contraffazioni che circolano. Avresti dovuto
preoccuparti in origine sulla originalità del pezzo, anche perchè gli originali si possono trovare a meno di 100 euro sul web.
Hai fatto bene a proporre l'immediata restituzione all'acquirente, io insisterei sulla tua buona fede circa l'asta fatta. Il problema
si pone anche per come hai impostato la cosa. Se nell'asta avevi pubblicato la dicitura ' prodotto originale e conforme' sei
a rischio delle intemperanze ed iniziative dell'acquirente, giacchè a posteriori le scuse non sono indice di correttezza. Vendere è
sempre un terno al lotto. Non sai mai chi c'è dall'altra parte in realtà, e questo comporta sempre, anche nel caso di aste ineccepibili
sotto ogni aspetto, una certa dose di rischio calcolato. Aspetta il suo riscontro prima di ulteriori azioni, e trova con gentilezza e
chiarezza un accordo, mettendo in luce con franchezza le cose. Un saluto.
in data 23-05-2014 07:46
in data 23-05-2014 10:22
Sì, sono interessato all'esito, anche per un motivo di curiosità nei comportamenti che possono insorgere durante o
dopo una transazione. A volte succede,che se qualcosa di imprevisto crea un dissapore indipendente dalla volontà
del venditore, questa viene vissuta come una sorta di deplorevole mancanza che genera dei comportamenti di sospetto
e di altrui negligenza. E più si cerca di chiarire o di spiegare i fatti, peggio è.
Il limite di una transazione on line, è che tutto si svolge in modo telematico. Nessuno guarda in viso l'altro, sente dal vivo
le sue parole, osserva le espressioni. Tutto è come la lettura di un articolo sul giornale che approvi o respingi, ma senza
ulteriore coinvolgimento. A volte basta poi una parola, una virgola, per generare reazioni o silenzi che impediscono
una conciliazione. Il venditore esperto sa che tocca a lui attivarsi, fare da interfaccia con la sua azienda, soddisfare nel limite
del possibile le esigenze dell'acquirente, ma non è facile. La strada è irta di difficoltà, sia on line che on the road. A risentirci.
in data 23-05-2014 16:49