in data 28-05-2025 08:29
Quante volte guardando oggetti su una piattaforma di vendita si è tentati di fare altrettanto. Molti pensano che la vendita in generale, sia mettere in mostra qualcosa di vendibile e poi..si può partire, e si attendono i riscontri. Ma non è così. Lo si vede ad esempio, nelle dozzine di negozi on the road che aprono un'attività e qualche mese più tardi mostrano grandi cartelli di cessazione. La gente passa distratta, noncurante, e va oltre. Da noi vendere on line o dal vivo, non è come negli States. In Italia devi sobbarcarti tutta una serie di adempimenti burocratici e fiscali da subito. E poi, che Dio ti aiuti. Negli USA non esiste IVA da aprire o da chiudere. Non esiste iscrizione ad una camera di Commercio o altre trafile. E' necessario però possedere dei permessi Federali o dello stato, a seconda del tipo di attività e dove si opera. On line, o no. Un agente di commercio che vende per una casa mandante, può scaricare tutto. Anche l'orsetto di peluche che ha regalato alla fidanzatina di turno assieme al buono per vedere una partita di baseball. Da noi te lo scordi.
La vita costa molto però. Niente è gratis. Però, in qualunque paese nasca l'idea di vendere, bisogna sapere tutto quello che c'è dietro una vendita prima. Sapere se effettivamente il mio oggetto troverà riscontro e perchè. E' quello che una volta si chiamava avere la stoffa. Sennò come per altre attività, il risultato può essere devastante. Specialmente per chi non vende per hobby, ma punta sulla vendita come canale di sopravvivenza. L'entusiasmo fattivo in ogni caso, deve essere motivato.