in data 24-03-2015 12:22
Salve vorrei se è possibile una valutazione commerciale di questo vecchio quadro che allego alla mail
Grazie Luigi
in data 28-03-2015 16:35
Salve, non mi rendo conto come mai foresto la fa così lunga, è vero non ho conoscenze..... ma è proprio per questo che mi rivolgo al forum per sentire i pareri di tutti, ma alla fine tutto passa in una sorta di filtro. Non vorrei dilungarmi di più. Sono in sintonia con Vonbalden. Interessante l'uso della cipolla. Vi fornirò ancora più informazioni in modo di aiutarvi nelle vostre analisi. Il quadro appartiene ad un mio amico, il quale non sapendo adoperare il pc mi ha chiesto se lo potessi aiutare a scoprire qualcosa in internet, tutto quì. Il dipinto è stato ritrovato al nord italia nella provincia di Asti (credo), è vero il paesaggio che rappresenta non è certamenta Italico, ma questo non significa che l'autore non possa essere un pittore italiano. Io sono convinto che l'autore è Alessandro Castelli (Roma 1809 - 1902) la mia convinzione non viene dalle mie conoscenze pittoriche , ma dal mio intuito.
Nella biografia di questo pittore si dice che è dovuto scappare dall'italia per un lungo periodo, vivendo in germania , Inghilterra e francia e olanda (questo potrebbe spiegare il luogo del soggetto del quadro).
Inoltre sempre nella biografia è scritto che nel 1871 è stato costretto a vivere a Torino (e questo spiegherebbe il luogo di ritrovamento del quadro). Sono tutte coincidenze????? Non so. Io non sono esperto ma ho anche letto che l'autore presunto da me era uno studioso del paesaggio con notevoli interessi in questo campo.
Vi chiederei cortesemente di concentrarvi sull'acronimo visibile in basso a sinistra.
L'ultima informazione che vi do è questa; dietro la cornice del dipinto in oggetto è stato ritrovato un cartoncino di colore grigio sul quale è tutt'ora impresso un timbro con la data ( 2 FEB. 1935 Anno XIII ) a mano è riportata la scritta Castelli con una cifra di 100.000.Ora sapete quasi tutto del dipinto in oggetto.
Vi ringrazio e saluto Luigi
in data 29-03-2015 09:44
Buongiorno Luigi e scusa se l'ho fatta troppo lunga.Pensavo di poterti aiutare .Evidentemente non ne sono stato capace
in data 29-03-2015 12:03
Si scrive qui per passatempo, e per mostrare agli altri le proprie passioni. Nessuno si irrita veramente,mancano i presupposti per poterlo fare. Io ad esempio vorrei parlare di tutt'altro, ma poi qualcuno mi ha ricordato che il 'mistero' non fa parte della branca del collezionismo. Magari ebay potrebbe aprire una sezione apposta, no ? Ma concentrandoci sulla firma del pittore bisogna ricordare che il Castelli aveva una firma molto chiara a sviluppo orizzontale. Solitamente poneva il suo autografo in basso a dx o in basso a sx della sua opera, con la lettera A maiuscola, e altrettanto per la lettera C. In particolare è la lettera A del nome di battesimo che è tipica. Egli scriveva la gambetta destrorsa della A, come gli scolari delle elementari del tempo andato scrivevano nei quaderni la lettera T. Ovvero come un grosso 6 con il trattino superiore che fungeva da collegamento per la gambetta sinistrorsa che scendeva giù leggermente arcuata. Poi inseriva la barretta trasversale della A, partendo dalla gamba a ricciolo di dx e intersecando quella sx verso il basso. Seguivano le altre lettere più piccole tutte molto simili per formare il nome. La lettera C era semplice, come quelle che si possono fare frettolosamente con un semplice archetto senza pretese di personalizzazione. Seguiva il cognome 'astelli' per esteso, scritto in linea a caratteri piccoli e molto comprensibile.
in data 29-03-2015 13:41
Dopo la precisa analisi di Von su come Castelli firmava le sue opere
sono sempre più convinto che un artista nella sua vita utilizzi sempre
lo stesso modo di firmare.
Magari cambio modo di dipingere ma la firma che metto resta immutata,
testimone discreta ma ineluttabile della mia identità.
PS : perchè non si può parlare di "mistero" nella sezione collezionismo ??
Chi ti ha fatto questo appunto dovrebbe vedere un attimo cosa scrivono
e senza nessun problema nel salotto.
in data 29-03-2015 19:30
Io non so cosa pensare, a questo punto sono confuso. Si possono fare solo delle ipotesi ma la certezza non si avrà.
Credo che daniele abbia ragione, la firma di un artista dovrebbe nel suo interesse essere sempre la medesima, una sorta di marchio. Ed è anche evidente che la firma di castelli, così descritta bene non ha nulla a che vedere con l'acronimo del quadro del mio amico. Mi sento di fare l'ultima ipotesi; quelle notizie riportate sul cartoncino grigio che era dietro al dipinto in oggetto sono inesatte????? Il mio amico riteneva che quella cifra scritta fosse in qualche modo il valore del dipinto.
Boh....... C'è da ipotizzare che nel 1935 qualcuno ha sbagliato a valutare......... Così come credo che la firma del CASTELLI, così finemente illustrata era la stessa anche nel 1935, quindi non so cosa pensare. Sono nel buio più profondo, questo benedetto acronimo di chi mai sarà......Dovrò convincere il mio amico a far valutare il quadro da un perito per saperne di più.
OK vi saluto tutti.Luigi
.
29-03-2015 20:04 - modificato 29-03-2015 20:08
100.000 lire nel 1935 era decisamente una bella somma, penso intorno ai 90.000 euro di oggi per cui l'autore doveva essere particolarmente quotato e di conseguenza conosciuto.
Comunque Alessandro Castelli nel 1935 era morto per cui se il biglietto faceva riferimento a quella data come anno di realizzazione del quadro non era sicuramente lui ma forse un'altro Castelli, bisognerà scandagliare ancora per venire a capo di quel C.A.
in data 29-03-2015 20:31
Penso che Daniele possa avere in qualche modo ragione. Se si pensa che nel 1935, un periodo fascista, si cantava " se potessi avere 1000 lire al mese" la somma di 100.000 lire, era decisamente una cosa enorme. Allora si potrebbe fare l'ipotesi che esistesse un'altro artista di nome Castelli ma non di nome Alessandro. In ogni caso l'iniziale del nome è sempre la "A",
Vi devo inoltre dire che le notizie riportate sul cartoncino grigio io le ritengo affidabili perchè è incollata una etichetta di carta con su scritto " Istituto poligrafico dello Stato " officina carte valori. Forse non ha nulla a che vedere, hanno solo preso un cartoncino nell'ufficio dei francobolli per usarlo dietro al quadro. Però ci sono delle firme e sembrerebbe che ci sia attinenza con il quadro.
Io non so più cosa dirvi. Vi sauto e ringrazio Daniele.
Luigi
in data 29-03-2015 21:08
Il 29 maggio del 2012, una nota casa d'aste genovese mise all'incanto un olio su tela di notevoli misure, 100 x 160 cm,di Alessandro Castelli dal titolo " Paesaggio lacustre ". Tale opera passò di mano per 4200 €. Mentre non è dato sapere, quanto meno a me,se è esitato e a quale prezzo un altro suo dipinto " Bambini con coniglio " apparso nel luglio del 2013 presso un'altra casa d'aste.Esso era stimato 1200/2400 € Dopo tale data non si registrano presenze di Alsessandro Castelli presso nessun'altra casa d'aste.P.s. Tutte le case d'asta italiane e stranire, comprese le più prestigiose,offrono un servizio di stima gratuita di opere di ogni genere.Questa potrebbe essere un'altra strada che Luigi potrebbe seguire prima di abbandonare definitivamente le ricerche
in data 29-03-2015 21:08
in data 29-03-2015 21:38
Un libro inglese che racconta di casi insoluti avvenuti tra il 1920 e il 1980 investigati da Scotland yard e dai ricercatori di molti avvenimenti inspiegabili, comincia con una frase che è una premessa di ciò che il lettore si troverà a considerare : vi sono misteri, enigmi, della terra e dello spazio che ci tormentano da secoli. Non che il dipinto in oggetto sia annoverato tra le pagine del mio libro, ma...se il cartoncino grigio fosse il memo della data di omaggio del dipinto avvenuta nel 1935 a favore di un conoscente del pittore ? Di cognome Castelli, che lavorava in un ufficio statale. Chi l'ha dato a Luigi da far valutare, si è limitato a presentarlo così come gli è arrivato nel corso del tempo.
E la scritta di tot lire ? Un valore di vendita al pubblico nel caso il dipinto fosse messo in vendita dal proprietario di un negozio di antichità
che l'ha avuto tra le mani molti anni dopo. Magari addirittura negli anni settanta. Il caso resta aperto..