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Sono stata truffata dalla dogana?

revenge05
Utente della Community

Salve

Ho comprato un mesetto fa da un venditore in America, due magliette e un vestito per un importo di 92 dollari compresa spedizione ed imballo. Sapevo che potevano esserci delle tasse sopra, e mi sono messa il cuore in pace di dover pagare un'altra ottantina d'euro. Quando oggi è arrivato il postino, mi ha preso un conto: mi hanno messo sopra 265 euro di tasse doganali, su un pacco da 92 dollari! Credo che i doganieri abbiano sbattuto la testa contro il muro, non se ne parla che io paghi il triplo del costo del contenuto in tasse! Come posso procedere? Son disposta a pagare le adeguate tasse e dazi, ma questo mi pare un furto in piena regola.

Messaggio 1 di 23
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22 RISPOSTE 22

Sono stata truffata dalla dogana?

 Uau, erano "gift" meno appariscenti.

Il tuo si che è un bel fiocco rosso, di sicuro gli elfi di babbo natale ci hanno lavorato perbene!

Messaggio 21 di 23
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Sono stata truffata dalla dogana?

Ti giuro che certe volte mi cascano le braccia scoraggiato sul serio. Il gift? Il regalo? E dove è scritto che sia esente da qualche cosa? A parte che per dirti perché è vietato cambiare gli imponibili in quel modo dovrei citarti un pacco infinito di norme, ti potrei suggerire se riesci a trovarlo ed hai voglia di leggertelo, la regolamentazione  di ingresso doganale delle merci nell'ambito dell'unione europea (è un libro di circa 300 pagine fatto tutto di normettine, circolari e guide tecniche) e cerca la sezione "Sistema di calcolo del dazio di ingresso e delle imposte relative". Lì c'è scritto come minimo venti volte. Poi potresti anche consultare l'attuale codice del consumo, una buona decina di sentenze della corte di cassazione, ed altre circolari ministeriali, il decreto ministeriale in tema di riordino dei criteri di concorrenza, l'istituto per il commercio estero ecc. ecc. Se mi chiedi "dove sta scritto", ti rispondo "da troppe parti".

 

Ma anche se non fosse scritto da nessuna parte, allora arriviamoci per logica pura e semplice, va bene?

Partiamo dal principio che, ammesso e non concesso, queste maggiorazioni siano degli arbitrii e non dei meri errori come paventeresti tu. Per quale motivo allora in quel utile link che ha messo Moria, apparirebbe prima questo scritto:

 

"La base imponibile per l'applicazione dei dazi ad valorem (la generalità dei dazi) è data, ai sensi dell'art. 29 e seguenti del Reg. CEE n. 2913/92, dal valore della transazione, cioè dal prezzo effettivamente pagato o da pagare per le merci (normalmente il prezzo riportato in fattura), comprensivo delle spese di trasporto e assicurazione (art. 32 del citato Reg. CEE). Ai sensi dell'art.69 del DPR n.633/72, la base imponibile su cui va calcolata l'IVA all'importazione è data dal valore doganale come sopra descritto, cui vanno sommati gli eventuali dazi afferenti, nonché le spese di inoltro fino al luogo di destinazione all'interno del territorio della Comunità.."

 

e poi subito dopo:

 

"in caso di erronea applicazione degli oneri doganali, si comunica che la normativa comunitaria (art.78 del Reg. CEE n.2913/92) e la normativa nazionale (art.11 del D.L.vo n.374/90) prevedono l'istituto della revisione dell'accertamento, con il quale l'autorità doganale (autonomamente) o l'operatore interessato (su istanza di parte), entro tre anni dalla data in cui è divenuto definitivo l'accertamento, possono rispettivamente procedere o richiedere la revisione dello stesso nei casi in cui viene riscontrata una diversità di valore, origine, o classificazione dei beni rispetto a quanto indicato in dichiarazione. In caso di riscontro della difformità, l'ufficio doganale procederà alla rettifica della dichiarazione, con riliquidazione dei diritti in precedenza accertati e conseguente recupero dei maggiori diritti eventualmente accertati ovvero il rimborso di quelli indebitamente riscossi."

 

Se un nerboruto doganiere avesse il potere di imporre in base a valutazioni di mercato che non si capisce da dove escano, come siano state rilevate e come vengano e da chi certificate come autentiche, quello che praticamente vuole una mattina per una determinata merce in ingresso a che cosa mi serve un criterio di calcolo dell'imponibile ed a cosa mi serve dare la possibilità di rettificare gli oneri che sarebbero calcolati in modo difforme con accertamenti quando è il nerboruto di turno che ha il potere di decidere e quindi non deve rispondere di nulla.

 

E facciamone un altro di esempio. Dal momento che le importazioni attraverso Ebay da paesi fuori comunità europea non rappresentano sicuramente nemmeno lo 0,5% dell'intero importato nel nostro paese in un anno è chiaro che questo potere di imposizione "di mercato" mica si ferma lì, alle canne da pesca o alle magliette di Batman del nostro amico che posta. Un buon doganiere che vuole essere aggiornato con i prezzi di mercato interni deve farlo sulle cose importanti. Quindi, bando alle magliette di ebay. Parliamo invece, che sò, di petrolio.

E' proprio di oggi la notizia che il petrolio costa circa 70 dollari al barile, ovvero 55 Euro ed un barile ha circa 160 litri di petrolio. Quindi un litro di petrolio costa meno di 35 centesimi. Mettiamo che il nostro doganiere, incavolato perché lui invece 1 litro di benzina la paga 1,65 euro, da un giorno all'altro stabilisce che il calcolo imponibile sulle accise del petrolio non è più basato su 35 centesimi, ma su almeno 1 euro al litro dal momento che nel mercato interno il carburante ha quel prezzo più o meno (e lui lo sa benissimo perché ha fatto rifornimento quella mattina stessa). Siamo tutti convinti che gli importatori che improvvisamente si vedono una imposizione di accise calcolata su un valore nominale di 160 euro anzichè di 55 sarebbero tutti contenti? E non ci sarebbero verticistici e disastrosi aumenti del costo della benzina che da 1,65 passerebbe magari a 2,3 euro al litro in poche ore. E tutti contenti importatori che si vedono cadere le vendite sotto i tacchi delle scarpe dato lo sproporzionato aumento immediato e conseguentemente non importerebbero più la stessa quantità di petrolio di prima perché non se lo potrebbero permettere dal momento che il potere della dogana di usare le quote di mercato a sentimento sarebbe del tutto incontrollabile. Ed i venditori stranieri? Anche loro contenti che non vendono più un goccio all'Italia? E la conseguente crisi energetica? Ed i trattati internazionali? E l'onu starebbe in silenzio? E l'Italia non verebbe messa nell'elenco delle nazioni canaglia da mettere sotto embargo? E tutto perché il doganiere od un gruppo di loro d'accordo si sono messi ad usare i loro "poteri"?

 

Oppure vogliamo provare a fare questo caso per altro genere di importazioni (materiale tecnico alto industriale, autoveicoli a trazione per privati e per industie, trattori industriali o motori di treni, imbarcazioni e bastimenti, alta tecnologia ecc. ecc.) vogliamo continuare?

 

Quindi non un signor Matteo Renzi capo del governo italiano attuale con un decreto legge, oppure il sovrano parlamento italiano possono stabilire queste cose, non c'è alcun bisogno. Basta un semplice doganiere.........

 

Ma perché non la smettiamo di dire tali enormità, su coraggio! E' V-I-E-T-A-T-I-S-S-I-M-O! Se non altro per questioni di logica spiccia, spiccia, ma poi principalmente per una tale serie di norme che il primo doganiere che mai ci provasse rischierebbe sul serio posto di lavoro, reato penale grave (abuso di autorità), rischierebbe di dovere rimborsare grossi risarcimenti alle vittime dell'abuso, violazione di norme, falso ideologico e chi più ne ha più ne metta. 

 

In un paese di diritto come l'Italia, caro alex, lo stato deve sempre agire sotto l'ombrello di norme precise, con atti documentabili e con principi di equità e nulla può essere a semplice sentimento o volontà del singolo. Questo è il vero principio.

 

Quindi stai ben sicuro che un doganiere non può stabilire una benemerita cipolla senza avere norme, codici, leggi ed altre sottigliezze che gli permettano di farlo. E stai anche sicuro che di tutte le cose che fa stende, cartaccie, verbali, fogli di archivio ed altre cose niose e fastidiose, che devono essere sempre disponibili per chiunque. 

 

Se vogliamo parlare di leggende e di "si dice", qui su ebay ne circolano fin troppi. Se vogliamo parlare di cose vere, invece, facciamolo che forse è meglio perché si riesce a dare informazioni precise a chi chiede.

 

Quindi ribadiamolo: la dogana non ha alcuna liceità di stabilire quote imponibili in base a considerazioni di mercato di sua spontanea iniziativa. E più generalmente non può stabilire proprio nulla. E' un complesso calcolo tecnico invece, in base a risultanze, natura e provenienza delle spedizioni. 

 

Eppoi, dai, chi è che dice queste cose? Nel forum della pesca? Cioè parliamo di quei personaggi che qualche volta raccontano di avere pescato un'orata da mezza tonnellata e 15 metri di lunghezza? (E' una pietosa battuta, lo ammetto. L'ho fatta solo per sdrammatizzare.)

Messaggio 22 di 23
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Sono stata truffata dalla dogana?

Ce ne fossero di eruditi come te... ma ce ne fossero ancor di più di lettori

 

also il 90% di quelli che apriranno il topic non capiranno una Vicia Faba

 

 

Interessantissimo grazie dell'apporto 😉

Messaggio 23 di 23
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