Cito da un articolo su un quotidiano (era del 13 gennaio, ma penso possa essere ancora attuale):
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In difesa dell'acquirente sta cominciando ad esprimersi anche la magistratura: il Tribunale di Trento ad esempio, con sentenza depositata il 5 maggio 2012, ha stabilito che certe azioni illecite sono da codice penale e non semplici inadempimenti contrattuali. Ha infatti condannato per truffa il venditore di un telefonino che aveva pubblicato l'inserzione su un famoso sito di e-commerce e che, a pagamento avvenuto, non aveva consegnato il cellulare. Il giudice scrive che "... la messa in vendita d'un bene, per via telematica, attraverso un sito di e-commerce noto e serio, costituisce un mezzo per indurre in errore i potenziali acquirenti sulle effettive intenzioni truffaldine di chi offre in vendita beni senza alcuna intenzione di consegnarli, risultando così configurato non un semplice inadempimento civile, ma il rato di truffa di cui all'art. 640 c.p."
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Pace e bene a tutti
