Questo è uno di quei casi -come peraltro l'annosa questione del feedback- in cui la pretesa valutazione fondata su parametri oggettivi risulta compromessa da considerazioni soggettive.
Un oggetto codificato come "nuovo" ma che reca come data di produzione un aggravio di 8 anni, pur se non usato e riposto con cura nella sua custodia, è davvero nuovo oppure no ?
Quando mi è capitato di vendere oggetti (libri) nuovi ed intonsi, per tagliare la testa al toro ho sempre arrotondato per difetto, inserendo o "come nuovo" o addirittura "ottime condizioni". Nelle specifiche interne (quelle personali, per intenderci) lo dichiaro per quello che é: starà al buon senso di chi compra comprendere la verità dei fatti e portare le debite comparazioni.
Il mio consiglio è che conviene sminuire in partenza ed avere quindi un potenziale effetto sorpresa psicologico postvendita. Un oggetto "nuovo" venduto come "ottime condizioni", se alla perizia dell'acquirente si dimostra veramente per tale, e cioé "nuovo", comporterà un notevole beneficio proprio sulla valutazione soggettiva. Fino a far glissare su altri aspetti, quelli per dire in cui sei incappato tu con la spedizione.
Si badi bene che questa non è una truffa. Lo sarebbe se dichiarassi un oggetto per quello che non è in senso inverso, cioè arrotondando per eccesso. Nessun cliente sporgerebbe reclamo per oggetto non conforme perché ciò che ha comprato risulta essere "nuovo" e non in "ottime condizioni" 😉
Oppure no ?
