in data 10-11-2012 13:38
Salve a tutti.
Mi rivolgo in particolare a chi fa dropshipping. Stavo pensando di cominciare a vendere qualcosa in dropshipping e mi sto informando su cosa questo comporti a livello fiscale e normativo.
Per chi non lo sapesse, il dropshipping prevede questo semplice meccanismo:
1) Io pubblicizzo l'oggetto e lo vendo al mio prezzo
2) L'acquirente compra da me e paga l'oggetto
3) Io ordino l'oggetto al grossista (ovviamente ad un prezzo inferiore essendoci il mio margine) e dò disposizione di spedire direttamente al cliente
4) Il cliente paga in contrassegno alla ricezione della merce l'iva ed i dazi doganali(tale circostanza verrebbe ovviamente fatta presente in sede di inserzione)
Il procedimento standard è questo. Purtroppo c'è un problema. L'unico documento fiscale valido ai fini della legge italiana è la bolla doganale che, però, va al cliente ed inoltre io, come venditore, dovrei essere responsabile del versamento dell' IVA per la transazione nel momento in cui ho acquistato un oggetto che arriva sul suolo italiano(paradossalmente se vendessi ovunque tranne che in italia, e quindi in regime di extraterritorialità, non avrei di questi problemi).
A questo punto o sfugge qualcosa al mio commercialista(cosa possibilissima) oppure tutti quelli che fanno dropshipping lo fanno in maniera incompatibile alle norme vigenti. Inoltre c'è un ulteriore problema, il valore dichiarato. Spesso i fornitori esteri, senza richiesta specifica fra l'altro, dichiarano un valore minore (spesso la metà precisa) pensando di far cosa gradita. In caso di un acquisto privato probabilmente lo sarebbe ma quando di mezzo c'è un'azienda può essere un problema perchè il corrispettivo pagato non corrisponderebbe a quello effettivamente dichiarato dal fornitore.
Per non dilungarmi oltre chiedo a coloro i quali abbiano più esperienza in questo campo di illuminarmi in tal senso. Mi pare inverosimile infatti che aziende anche importanti rischino la loro attività per fare dropshipping senza essersi tutelati in qualche modo. Grazie anticipatamente a chiunque voglia rispondere o anche solo dare una propria opinione. Saluti
Marco
in data 12-11-2012 13:46
Ringrazio moriadellevacche per gli ulteriori contributi esplicativi.
Anche io sarei d'accordo a richiedere uniformità per quanto riguarda le condizioni di garanzia e recesso. Potrebbero essere delle informazioni obbligatorie inserite automaticamente da Ebay stesso in ogni inserzione dei venditori professionali possessori di P.IVA.
Per il gentile vobr:
il consiglio è certamente richiesto altrimenti non avrei aperto un post 🙂
Fortunatamente l'azienda non si basa solo su Ebay dove sto progettando un'espansione ancora in cantiere. Abbiamo anche 3 siti di e-commerce esterni ed un punto vendita ( e presto una filiale). Non capisco, però, di quali spese parla dato che il dropshipping non richiede praticamente nessun investimento se non quello di tempo nel pubblicare e promuovere le inserzioni.
Vi ringrazio per i chiarimenti. Saluti
Marco
in data 12-11-2012 19:07
"Fortunatamente l'azienda non si basa solo su Ebay..."
Io lo avevo già scritto che è fortunato!
-) Siti internet è possibile averne anche 30, per grande intendo elevata capacità finanziaria di rischio
-) Non cercare fornitori convenienti su alibaba, ma spero che già abbia i suoi.
-) Avere un corrispondente in loco che faccia gli interessi della ditta in Italia, un conto avere il grossista a Napoli ed un'altro averlo a Pechino.
-) Se un prodotto acquistato torna indietro per garanzia si è praticamente costretti a rimborsare e il rivalersi sul fornitore richiederà tempi lunghi e notevole esposizione finanziaria
-) Se un prodotto acquistato torna indietro per recesso può essere lungo e complicato il rivenderlo e finirà in magazzino (tassato)
-) Ha elaborato statistiche riguardanti la percentuale di vendite problematiche includendo quelle che si sono risolte perchè il compratore ha letto dopo l'acquisto le condizioni di vendita e ha deciso per ignoranza di avere torto? - il consumatore "pollo" esiste ancora ma è come quello ruspante...sempre di meno
-) La concorrenza - che è massiccia nel suo brand - protesterà presso il fornitore. Sarà lotta al ribasso
-) Protesterà anche il suo attuale grossista
-) Il fornitore si troverà a dover scegliere...e gli ordini in corso?
-) E le eventuali variazioni di cambio? - e le eventuali misure protezionistiche
-) Comprende che prima di rischiare quello che c'è (negozi fisici) bisogna pensarci 100 volte.
-) Mi sembra, ma potrei sbagliare, che la ditta citata da moriadellevacche nel link dell'AGCOM abbia soltanto parzialmente aggiornato e legalizzato le sue condizioni di vendita, e rischia ancora e di più, altrimenti non potrebbe esistere
In bocca al lupo
in data 12-11-2012 19:38
Gentile vobr, la ringrazio ancora per l'intervento ma non capisco il perchè di questo velo di ironia che personalmente trovo fuori posto, senza offesa naturalmente 🙂
Ovviamente quando ho menzionato i siti ed i punti vendita intendo dire che la capacità finanziaria è ovviamente superiore da quella che si potrebbe desumere dal solo account ebay.
Fornitori, ovviamente non di alibaba, ne ho già trovati un paio e testati per verificarne l'attendibilità
Ho già un agente in loco che cura i miei interessi per alcuni oggetti che importo direttamente dalle fabbriche.
Ovviamente ho già considerato i rischi che sono insiti in ogni commercio ed in particolar modo nel dropshipping (l'azienda non è proprio di primo pelo).
Il problema con il mio grossista non si porrà dato che riguarderà categorie merceologiche parzialmente nuove.
Sarò ottimista ma chi non risica non rosica.
Ti ringrazio per avermi palesato i rischi che ci sono ( anche se noti) e, ritornando in topic, gradirei sapere se conosci il comportamento fiscale da tenere in caso di drop.(come da primo post) Grazie per i contributi e spero che il suo prossimo gradito contributo( se ci sarà) possa essere meno astioso.
Saluti da Marco e crepi il lupo 🙂
in data 13-11-2012 09:22
-) Mi sembra, ma potrei sbagliare, che la ditta citata da moriadellevacche nel link dell'AGCOM abbia soltanto parzialmente aggiornato e legalizzato le sue condizioni di vendita, e rischia ancora e di più, altrimenti non potrebbe esistere
Si esiste e continua con pratiche scorrette, vi sono numerosi post successivi alla delibera che lo testimoniano.
Mi scuso con elettronicanobile per questa ulteriore digressione ma mi sembrava doveroso e cortese rispondere.
Continuerò a leggere, l'argomento mi interessa.
Ciao a tutti!
in data 13-11-2012 11:21
"prossimo gradito contributo( se ci sarà) possa essere meno astioso"
Ma è una mania!
Allora sa cosa le dico?
Che il mio cagnolino è più bello del suo!
x moriadellevacche
Per me è in attesa di fallimento e la multa non l'ha pagata
Saluti
in data 13-11-2012 11:40
Che caratteraccio! B-)
Comunque ...............il cagnolino più bello è il mio!
in data 13-11-2012 12:04
Passabile!
Ma come si fa a mettere la foto nel mezzo?
Grazie
in data 13-11-2012 12:10
Sulla questione canina avrei qualcosa da ridire.. 🙂
Per vobr:
Evidentemente ho equivocato il vostro attegiamento .
Ritornando in Topic, fra domani e dopodomani andrò da DHL col mio commercialista per vedere cosa ci dicono a riguardo, ma nutro davvero fievoli speranze. Vi terrò aggiornati se siete interessati. Saluti
Marco