Sì certo. Ma non necessariamente questo esenta dal dazio di importazione. Il regolamento doganale europeo è una cosa un pochino complicata. Se provi ad entrare nel TARIC, che è il sistema informatico per le dogane, e provi ad orientarti te ne rendi decisamente conto.
Le merci che entrano gratis sono, sostanzialmente, le merci che sono sotto forma di invio gratuito con le varie sfacettature, e le merci di proprietà di chi le riceve che vengono inviate per semplice trasferimento (merci comprate e pagate nel paese di acquisto che poi vengono trasferite in Italia, per esempio), oltre ad una serie di esenzioni per tipologia di merci, per valore economico e per limiti di valore.
Questo tipo di spedizioni devono essere corredte di una serie di documenti da allegare al pacco che poi viaggiano con questo e servono per indirizzare le spedizioni che approdano alla barriera doganale.
Ma tutto teoricamente può essere controllato ed infatti la richiesta di chiarimenti è proprio fatta per quel motivo. Se loro semplicemente si limitassero a non credere quanto scritto sul pacco, potrebbero imporre e basta. Ma siccome, a differenza di quanto credono molti che vanno anche in giro bellamente a dirlo, nelle dogane non si può imporre una tassazione a semplice volontà del doganiere (è in realtà un reato molto grave), per vedere se sussistano in caso di dubbi i motivi di imporre e di bloccare una merce, si fa la richiesta di accertamento.
Quella non è una condanna già scritta, ma semplicemente l'avvio di una procedura che è ancora da decidere e stabilire. per cui è lecito anche porre le proprie giustificazioni in merito.
Queste sono valutabili, perchè non è detto che un mittente che sbagli a compilare una bolla doganale poi automaticamente condanni all'imposizione della merce. Se è plausibile che si tratti di un regalo, o di una spedizione per ricerca e studio, che ribadisco essere il tuo caso che a me pare più attinente, oppure un trasferimento di merce di proprietà, non vi è una grandezza economica nella spedizione e quindi cadono tutti i presupposti di una imposizione.
In quel senso è inutile dire che tu hai pagato una spedizione perchè avete deciso una forma di compartecipazione alla spesa. Questo alla dogana non interessa nulla. A loro interessa vedere se esistano i presupposti di una imposizione perché la spedizione configuri un valore di tipo economico o meno.
Chi abbia sostenuto o meno la spesa di spedizione per loro non è assolutamente rilevante. Loro non faranno altro che, sostanzialmente, chiederti quale sia la natura di questa spedizione. Tu risponderai che si tratta di ricerca e studio perchè è materiale funzionale all'ottenimento di una recensione libera sul prodotto. Dirai che il venditore potrebbe attestarlo a sua volta e che non è stato fatto in origine per suo errore.
Ed il gioco è tutto lì: sei attendibile o meno? Ecco quello che sucederebbe. Ti chiederebbero ulteriori prove o attestazioni o meno? Ti taseranno o no? Ecco il nocciolo della questione.
A loro che tu abbia pagato o meno qualche cosa non gli interessa affatto. E la questione del regalo è analoga. Se tutto è regalo è plausibile? Se tutto entra perché ufficialmente è gratis c'è da crederci? Si può delineare un fine economico invece?
Ecco perché ti dico che comunque è una cosa burocratica lunga e tormentosa. Ma la musica non cambia anche se tu dicessi: "E vabbè facciamo finta di averlo comprato, e fate quello che vi pare". Ti arriva la botta in testa, e potrebbe arrivarti anche una conseguenza differente se si delinea un reato. Ma chi te lo fa fare?
Prova semplicemente a dire come sono andate realmente le cose e basta. Sei entrato nel ballo ed adesso devi ballare e non ci si può fare niente.
