Per quanto riguarda i pagamenti ricevuti tramite paypal in valuta estera, io ho dei dubbi che secondo me troveranno diverse interpretazioni non solo da diversi commercialisti, ma anche dagli organi di controllo.
Se io oggi ricevo un pagamento tramite paypal di 100 Dollari (lordo, quindi senza togliere le tariffe), cosa bisogna tenere in considerazione:
1) Il cambio in Euro al tasso della BCE (che è la media del giorno prima e non è asslutamente il cambio paypal). Tra l'altro nessuno ti dà questo cambio a meno chè non movimenti milioni.
2) Il cambio paypal del giorno della ricezione del pagamento (che cambia ogni 2 minuti e non è pubblicato da paypal), che di solito è tra il 2.5-3% piu' sfavorevole del cambio corrente. Tra l'altro cambia anche i giorni festivi quindi non sempre è possibile stargli dietro.
3) E se per caso io ricevo questi 100$ ma non li converto subito in Euro, aspetto il momento in cui il cambio euro/dollaro è più favorevole e ottengo un controvalore maggiore di quello che ho registrato. Questa differenza è esentasse? E se invece cambio per vari motivi diversi giorni dopo, ed ottengo un controvalore inferiore, come gestire questa differenza? Il problema è che ciò che riceviamo sul conto bancario non corrisponderà mai con la somma ricevuta ad un certo cambio di un certo giorno.
4) Consideriamo pure che una valuta estera ricevuta su paypal può anche essere spesa senza conversione per evitare il cambio sempre sfavorevole di paypal. Infatti io ci pago ad esempio le mie spese in dollari che faccio all'estero. A che data e con che cambio andrebbe registrato?
Vorrei che la legislazione corrente desse tali risposte ma credo che non sia affatto pronta per il commercio elettronico, dove sono stati stravolti anche i concetti base di acquisto, vendita, incasso ecc.
Antonello.
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