Il resort si trova in Kerala, 80 Km. a nord di
Trivandrum (dove quei maledetti degli Emirati
Arabi, sembra, stanno costruendo un porto,
distruggendo mille spiagge). Sarà un luogo
di vacanza, ovviamente, ma anche di terapie
ayurvediche. Si abiterebbe in appositi
bungalow. A gestirlo sarebbe la mia dottoressa
ayurvedica, che, assieme ad altri soci, ha già
messo giù più di un milione di euro.
L'India o si ama o si odia. Oppure un misto dei
due. Ma, secondo me, è il miglior posto dove
emigrare. Anche perché è un continente e c'è
di tutto: montagna, collina, laghi, fiumi,
giungla, città, miseria e nobiltà. In più,
c'è l'India dei Veda, delle Gita e delle
Upanishad. Ossia di coloro che hanno scrutato
più a fondo nel mistero della mente umana e
della realtà in cui è inspiegabilmente immersa.
Talora ne ho una terribile nostalgia, anche se,
ne sono certo, molte cose sono cambiate dai miei
viaggi. Sai qual'è il problema? Che dovrei prendere
un'aereo e sbarcarci. Non mi piace. Vorrei andarci
"a piedi", impiegandoci il mese che allora era necessario.
Però, le terre che si devono attraversare sono molto
cambiate da allora e sono diventate più pericolose.
Io, poi, non sono più un ragazzino per fare un viaggio
del genere. Beh...potrei fare come per il mio terzo
viaggio...comprarmi una 500 Fiat. Come la famosa Celeste
che portò me da Torino fino a Karachi e il Nino fino a
Bombay (dove fu venduta per il prezzo con cui era stata
acquistata). Ma che dico? Oltre alle terre, sono cambiati
gli uomini. Quel viaggio non si potrà mai più fare. A
meno che ci sia l'inversione dei Poli. Non si andrebbe
più verso Est (Il Pellegrinaggio in Oriente, come diceva
Hesse). Ma sarebbe il Viaggio in Occidente.
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Danza con le Farfalle
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