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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

approdare qua è stato come raggiungere heimat , la terra natia. dopo la traversata di un deserto dove i compagni di viaggio svanivano inghiottiti dal ghibli, un oasi. un locale. lo gestisce una eterea creatura dal susohiki con connessione a banda larga. in un angolo della veranda seduto davanti a una spremuta di carote il mio amico. dopo aver comunicato solo per lettera, ho l'occasione di parlargli ancora. mi siedo. sono giunto.
ed ho una certezza: i compagni che ho lasciato non si sono persi tra la sabbia, stanno percorrendo altre strade e un giorno ci ritroveremo.... al bar sport al roxy bar o al tibetan blue.

^^^^^^^
queste il vissuto dell'altro giorno.
poi leggo un post di 7ghiri che parla di bar e ordina da bere.
è stato un lampo.
^^^^^^^

a volte per andare al bar passo davanti ad un locale in disarmo il Cuckoo's Nest, ritrovo un tempo alla moda, rovinato dalla mancanza di garbo del personale e dalla superbia e l'esosità dell'imprenditore. La tenutaria, anna karenina passa le giornate confabulando con se stessa e sporadicamente accoglie la fugace presenza di avventori in cerca delle vecchie glorie che animavano il luogo. a volte sono tentato di entrare a pavoneggiarmi un poco, ma la vita è breve e il tempo poco. ____




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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

sattiaghiri
Utente della Community
Quello che dice Hook sull'Italia è giusto - e lo
dicono tutti. Però, mi viene voglia di sostenere
l'altra campana, tanto per equilibrare la dialettica.

In queste cose, gli stereotipi e i cliché sono
sempre in agguato e si finisce per dire delle
immani sciocchezze. Allora, tanto vale che dica
quanto segue:

L'Italia è malata dai tempi della Controriforma.
I Preti hanno castrato il Rinascimento, quando
l'Italia era la Luce dell'Europa. Si pensi come
sarebbe stata l'Italia se non ci fossero state le
persecuzioni religiose. Se agli eretici fosse stato
data la possibilità di esprimersi, di fondare e di
praticare le loro religioni. Se agli Artisti fosse
stata data la libertà di ispirazione già allora,
anzichè la necessità di dipingere soggetti in
prevalenza religiosi. Se gli Scienziati avessero
potuto liberamente scandagliare il cielo con i
telescopi. Se chiunque avesse potuto mandare affanculo
Alessandro Sesto e i suoi successori.

Però, è tutto il Pianeta che è malato, è l'intera
umanità. La felicità e la gioia personali non si
trovano nelle aspettative legate a un sistema
sociale, ad una comunità o ad un gruppo. Si trovano,
se si trovano (e questo è, a modo suo, un altro
stereotipo) dentro alla propria anima. Se la mia
felicità o gioia di vivere dipendesse da una
qualsiasi identificazione, non varrebbe la pena
di vivere.

P.S. Si parla sempre di Bruno e di Galileo, ma
si dovrebbe anche ricordare Campanella, che è stato
messo in galera anche lui. E' ovvio che un tale clima
abbia spento qualsiasi creatività espressiva, qualsiasi
ricerca.

° )(
Danza con le Farfalle
Danza con le Farfalle

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Messaggio 6531 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

sattiaghiri
Utente della Community
...quanto sono detestabili coloro che se la prendono
solo con la politica...considerando che politica e
società, quasi semppre, sono una il riflesso dell'altra.

Il problema, caso mai, è proprio l'Italiano, con i suoi comportamenti. Ci sono alcune cose che si fanno solo
in Italia e che non si farebbero mai in altri paesi
europei.

° )(
Danza con le Farfalle
Danza con le Farfalle

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Messaggio 6532 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

Pensavate di averla solo voi, la neve?
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Vodka ci vuole, doppia e calda, grazie.
Salute.
Messaggio 6533 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
però, qua fa freddo ma la neve no.
Se la mia
felicità o gioia di vivere dipendesse da una
qualsiasi identificazione, non varrebbe la pena
di vivere.

certo certo sattie pienamente d'accordo, l'individuo prima di tutto. sul nostro rinascimento poi il tuo punto di vista è largamente condivisibile, intendo, che sono in molti che la pensano così, ovvio.
prendiamo salman rushdie, mamma mia quanto lo amo, ma quando leggo della bellezza delle religioni morte per esempio (ed è solo in questa ottica aggiungo, quando il cattolicesimo sarà una religione morta, che si potrà ammirare ancor di più l'arte sacra cristiana, non gli artisti, loro, non li si ammira e non li si ama anche e follemente ancora di più quando ritraggono Venere, per esempio? e perchè?...ahahha) o quando leggo dei libri sacri da riporre negli scaffali (non sarebbe meglio inchiodarli o cestinarli?... e aggiungo, da leggere solo per il proprio piacere, l' individuale felicità) o quando leggo dell'imperfetta conoscenza umana ( e aggiungo quanto son felice anche di ignorare i testi sacri, la mia beata ignoranza che rende così imperfetta la mia conoscenza) ma è tutto l'articolo, ricco di così tante riflessioni che raccomanderei a.... VELTRONI per esempio e che prenda esempio dal cattolico Blair quando, giunto al potere, il suo governo disse we do not deal with god (credo che dissero proprio così), che lo dica anche lui, e che si chieda perchè è UNFIT (l' hai mai commentato?) invece di commentare bonariamente il NYT. già sono uscito per la tangente..ah gli stereotipi, certo stereotipi o meno le cose quando le tocchi per mano già meno stereotipi non sono, potrei raccontare di quando insegnavo e scrissi la parola camorra sulla lavagna (cose pazzesche), o quando in sicilia l'acqua non usciva dai rubinetti, mai dico mai, o in calabria quando feci un incontro ravvicinato tra il secondo e terzo tipo con quelli che erano presumo della ndrangheta...ecco per un europeo che idea vuoi che si faccia dell'Italia?

dopo posto un altro t'amo che farà contento presumo il confederato barbaro valexus. e a proposito dei confederati di valexus preferisco chiaramente l'ala individualista.

.


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Messaggio 6534 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

valdemar66
Utente della Community
Bubo, ma abiti sul Gennargentu o in Costa Smeralda? Non ho mai capito bene... .




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Messaggio 6535 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

valdemar66
Utente della Community
Va bene lo stesso se scrivo in dialetto stretto? .




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Messaggio 6536 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
ahahahahah

bubo,
rimpicciolisci
la fotu.

bubooooooooo, ci sei?

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Messaggio 6537 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

sattiaghiri
Utente della Community
scrivo in dialetto stretto

****************

Prova,
ma sappi
che lo fa
diventare
piccolo.

° )(
Danza con le Farfalle
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Messaggio 6538 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
Il venerdi con SALMAN RUSHDIE e il sabato con l'economista MUHAMMAD YUNUS, beh quando si dice dei giornali appiattiti....

T'AMO, MUHAMMAD YUNUS

La Repubblica


Quel pugno di dollari per battere la povertà
MUHAMMAD YUNUS
15-12-2007

Nel villaggio accanto all´università in cui insegnavo, per esempio, i poveri senza risorse si rivolgevano agli usurai per ottenere denaro. Ricordo che contattai queste persone una a una, solo per accorgermi con stupore che 42 persone avevano accumulato un debito complessivo di 27 dollari. Nelle lezioni di economia parliamo sempre di milioni, se non miliardi di dollari. E invece a me è bastato pagare 27 dollari per salvare 42 persone che erano strangolate, torturate, dagli usurai. Quando camminavo nel villaggio, gli abitanti che avevo aiutato mi guardavano come se fossi stato un angelo sceso dal cielo. Decisi allora di andare avanti, visto il risultato ottenuto con una cifra così modesta. Chiesi alla filiale della banca che si trovava nel mio campus universitario di appoggiarmi, solo per ricevere una risposta negativa dietro l´altra. Non è possibile concedere prestiti ai poveri, mi ripetevano in continuazione. La situazione si è sbloccata solo quando ho promesso di assumermi io tutto il rischio. I prestiti sarebbero stati intestati a me e io sarei stato l´unico responsabile delle eventuali insolvenze. Ha funzionato. Le persone cui concedevo i prestiti cominciarono a restituire il denaro. È a quel punto, per non dover più dipendere dal sistema di credito convenzionale, che ho fondato la Grameen Bank. La mia banca, con le mie regole finalmente. Era il 1983 e fino a quel momento fra le persone che riuscivano a ottenere un credito dalle banche convenzionali, meno dell´1 per cento erano donne. Mi proposi di arrivare a una proporzione del 50 per cento, ma mi sono fin da subito scontrato con difficoltà che affondano le loro radici nella nostra storia e nella nostra mentalità. «Ma io non so maneggiare il denaro», mi dicevano alcune. «Io non ho mai toccato soldi in vita mia», allargavano le braccia altre. Più insistevo, e più loro si ritraevano. Ci sono voluti sei anni per raggiungere la proporzione del 50 per cento, ma alla fine mi sono potuto accorgere che un prestito che finisce in mani femminili porta molti più vantaggi alla famiglia, e così oggi il 97 per cento dei 7,5 milioni di clienti della Grameen Bank sono donne. A quel punto avevamo elaborato una nostra strategia: studiavamo le regole delle banche convenzionali e poi facevamo esattamente il contrario. Per noi, minori sono le disponibilità del cliente, maggiore è l´interesse. Il massimo è incontrare una persona che non ha proprio nulla. Ovviamente non chiediamo firme né garanzie e non abbiamo avvocati nei nostri uffici. Le banche tradizionali hanno come clienti gli uomini ricchi. La Grameen Bank ha le donne povere. Le banche tradizionali aspettano che i clienti varchino i loro cancelli. Noi andiamo a cercare i clienti direttamente nei villaggi in cui vivono. E soprattutto ci interessiamo ai loro figli. Una condizione per l´erogazione del prestito è che i figli vengano mandati a scuola. I genitori sono spesso analfabeti, ma dando un´educazione alle nuove generazioni possiamo sperare di cambiare il futuro del paese. La Grameen bank concede 30 mila borse di studio all´anno e grazie a lei oggi 18 mila ragazzi studiano alle superiori o all´università, e si apprestano a diventare professionisti e classe dirigente del futuro. La storia della Grameen Bank dimostra che "povertà" non è un connotato legato a una persona. La povertà è imposta alle persone, ma nasce da un difetto del sistema. Le donne che ieri non avevano nulla e che oggi dirigono con grande perizia delle piccole imprese avevano già un talento, una sorta di dono chiuso dentro di sé. Quel che gli mancava era l´opportunità di usarlo, di strappare la carta in cui quel dono era avvolto. Noi non abbiamo fornito un training o una formazione particolare ai nostri clienti. Abbiamo solo prestato una piccola somma di denaro iniziale, e il bonsai che aveva le radici costrette in un piccolo vaso si è così potuto allargare, è cresciuto e ha ingrandito le sue chiome. L´albero derivava da un ottimo seme e aveva in sé tutte le potenzialità. Era solo la povertà a impedirgli di svilupparsi. Oggi la rete del microcredito si è estesa in tutto il mondo, con tassi di restituzione del 97-98 per cento. Abbiamo potuto dimostrare che la povertà dipende dalle istituzioni, dalla politica, da alcuni preconcetti che governano l´economia. Non dipende dai poveri, che anzi ne sono le vittime. Ciò che ci proponiamo di fare a questo punto è cambiare il concetto di "impresa". Attualmente questa parola indica un´istituzione che si propone di fare soldi massimizzando i profitti. Ma una definizione simile è un insulto per l´uomo, che viene trattato come un robot, una macchina che fabbrica denaro. L´uomo è molto di più, e la sua vita è fatta anche di attività come accudire gli altri, sacrificarsi, preoccuparsi e tentare di costruire un mondo diverso. Accanto alle "imprese per fare denaro" dovrebbero diffondersi le "imprese sociali". Le prime hanno il profitto come finalità. Le seconde hanno il benessere sociale. Non auspico che le seconde sostituiscano le prime, ma che i due sistemi si affianchino e procedano insieme. Se un dollaro offerto in beneficenza esaurisce la sua funzione nel momento in cui viene speso, un dollaro investito in un´impresa sociale vive e rivive all´infinito, crescendo su se stesso. Grameen Bank e Danone recentemente si sono messe insieme per produrre in Bangladesh yogurt arricchito di micronutrienti e venduto a prezzi stracciati. Ne bastano due vasetti alla settimana per sopperire alle carenze alimentari dei bambini poveri. Né Danone né Grameen Bank ottengono alcun dividendo da questa operazione, e questo è ciò che caratterizza le imprese sociali. Si potrebbe intervenire allo stesso modo per aumentare l´accesso all´acqua potabile, costruire case, ospedali e ambulatori che offrano servizi gratis ai poveri e si finanzino con le tariffe pagate dai ricchi. Potenziare l´uso delle energie rinnovabili e salvare i bambini di strada dal loro destino di miseria. Accanto alle borse che conosciamo oggi, abituate a trattare strumenti finanziari, dovrebbero nascere anche le borse del sociale. Nelle università dovrebbero sorgere nuovi dipartimenti o facoltà per insegnare a progettare e dirigere le imprese sociali, per misurare finalmente in maniera scientifica il loro impatto benefico. Avremmo così dei laureati in "amministrazione del social business" accanto ai tradizionali laureati in economia. Il primo requisito di queste aziende sarebbe tagliare tutte le spese inutili per attrarre la clientela. Questo sistema economico esiste nei nostri cuori, ma non ancora nella realtà. Non vogliamo smantellare l´attuale sistema produttivo, ma solo affiancarlo e completarlo con il sistema delle imprese sociali. Finora abbiamo marciato su una gamba sola. È ora di completare le nostre potenzialità. A quel punto potremo finalmente inaugurare il primo museo della povertà, in cui i bambini potranno entrare e stupirsi per come vivevano i loro antenati, riscoprendo un fenomeno che era ormai stato dimenticato. "C´era una volta la povertà". Scrivere questa frase è possibile, sta a noi decidere in quale giorno avverrà.

Sono certo che MUHAMMAD YUNUS sarebbe piaciuto a Proudhon e ai confederati in genere. Sarebbe anche piaciuto a Godwin, ma anche a Stirner. ovviamnte in quanto economista. che dici confederato valexius?

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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

.. ma abiti sul Gennargentu o in Costa Smeralda? Non ho mai capito bene...

Hola Valde,
la Smeralda non fà parte di quest'isola, è un posto per checche bambagiate.
Sono a mezz'ora dal Gennargentu e mezz'ora dal mare.
Era da parecchio che non scendeva neve così, qui a 550 mt.
Sattia sopportalo ogni tanto un'allargamento, che non fà male. Sopratutto se è di thread.
Statevi bene.
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