in data 28-02-2010 09:04
in data 03-10-2010 20:52
Io partecipo sempre, Melf 😄
Ah, be', allora tutti i problemi sono risolti.
In verità derido l'inetto che si dice buono, perché non à l'ugne abbastanza forti.
in data 03-10-2010 21:24
Ah, be', allora tutti i problemi sono risolti.
X-(
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!
B-)
in data 03-10-2010 22:05
..faccio cortesemente notare che il pernacchietto in calce, manca della classica T in chiusura di parola, quella che permette l'effetto stereo.
Credo che tu possa essere citata in giudizio per questa omissione.
in data 03-10-2010 22:42
Penso che almeno la pernacchia possa considerarsi a discrezione dello spernacchiatore. Anyway, sentiremo l'Avvocato.
in data 03-10-2010 22:47
Me and my big mouth...
In verità derido l'inetto che si dice buono, perché non à l'ugne abbastanza forti.
in data 03-10-2010 23:05
Me and my big mouth...
B-)
in data 04-10-2010 08:28
Buongiorno e buon Lunedì 🙂
La pernacchietta con l'effetto stereo, tende a diminuire la profondità del suono a pregio di intonazione e migliore udibilità del range di frequenze.
In quella mono, decadono le alte frequenze con relativa fragranza di piacevoli ipertoni. Per contro, aumenta timbro e sonorità.
:-p...Pppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...:-p
Ps:
A proposito, pikà:
:-p...ppppprrrrrrrrrrrrr...:-p
La faccia, me l'hanno approvata...:-p
in data 04-10-2010 09:17
Buongiorno e buon Lunedì 🙂
La pernacchietta con l'effetto stereo, tende a diminuire la profondità del suono a pregio di intonazione e migliore udibilità del range di frequenze.
In quella mono, decadono le alte frequenze con relativa fragranza di piacevoli ipertoni. Per contro, aumenta timbro e sonorità.
:-p...Pppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...:-p
Tiè 😛
Grazie per l'analisi, Melf 🙂
Buon inizio settimana a tutti! 😄
in data 04-10-2010 11:57
Da un mio cliente ( un'officina meccanica in provincia )
ho notato anni fa nel deposito dei lubrificanti esausti tra cassonetti di trucioli metallici, scarti di lavorazione, e reti arrugginite accatastate, il manico di quello che sembrava un vecchio coltello completamente ricoperto di strati di vernice nera. Lascio sul cielo di un fusto sgangherato il mio oleometro, e raccolgo il vecchio
coltello. Per la barba di Carlo Magno! Dico fra me e me. E' l'inconfondibile forma di un coltello da combattimento tedesco ww2. Fingo la più completa indifferenza, e vado dal capo officina. Vorrei questo vecchio pugnale, sa che io colleziono residuati bellici. Quello? Ah! Ah! è qui da quando sono arrivato io, nel 1962. Il proprietario l'ha trovato dopo la guerra, e lo teneva per mescolare le vernici ! Fa schifo, tanto è sporco! Guardi che ha tutta la giacca sporca di grasso! Lo voglio, dico. Non riesce a pulirlo neanche con alcun tipo di solvente, ha strati e strati di smalto ormai cementato..lo voglio! ( una voce sembrava dirmi: sono stato usato in guerra, kamarad ! )
il proprietario arriva, e chiede se mantengo il vecchio prezzo dei lubrificanti fino al gennaio venturo. Certo che sì! Se lo prenda quel pezzo di ferraccio, a noi non serve più!
L'ho avvolto in uno straccio e l'ho infilato in borsa. Ci ho messo sette mesi per riportarlo alla luce, ma ce l'ho fatta. Quando l'ho fatto vedere in officina non volevano credere che fosse quel coltello!! A richiesta le foto dopo il trattamento! E' consigliabile prima qualche goccia di calmante. Buona giornata..
in data 04-10-2010 13:51
Bel ritrovamento, von.
Ci tengo a vedere una foto di come era prima (se c'è) e come è stato riportato in vita dopo.
Sono un patito del restauro di qualsiasi cosa interessante mi capiti tra le mani e in qualsiasi condizione sia...
Ti faccio un esempio:
Agosto scorso, in ferie nel Monferrato, dove abbiamo una casa secolare in collina, nei locali sotto il fienile (dove un tempo il mio babbo, gli zii e i nonni tenevano maiali, vitelli, pollame ecc...), in un vecchio abbeveratoio di cemento, sotto uno strato indurito di paglia, stracci e strati di tele di ragno, e misto con qualcosa di simile a terra, ebbene ci trovo un piccolo tesoro (almeno per i miei gusti).
Tre falcetti per il fieno o l'erba medica (di cui uno grande quanto una mano), un paio di forbici da sarta, mestolame in rame, due caffettiere di alluminio tipo napoletana di cui uno a foggia di teiera inglese, un fornello da campo a petrolio in rame e ferro battuto (il tutto forse del periodo anteguerra) ed infine una giberna tedesca in pelle con all'interno un coltello chiudibile, una pinza e una matassa di quello che poteva sembrare un filo elettrico. Purtroppo, tutto è stato possibile recuperare con successo e restaurare senza grosse perdite (alluminio e rame si sono conservati perfettamente).
Un po' meno gli acciai (comunque con un bel strato di ossidazione), i legni dei falcetti (sfibrati e con qualche tarlatura) e le forbici.
Niente da fare per la giberna in pelle che era completamente marcia e si è fatta letteralmente a pezzi. Il coltellino si è salvato (era comunque parzialmente protetto in quello che poteva sembrare carta oleata), mentre la pinza era un pezzo di ruggine, ma dopo una notte a bagno in acqua e acido cloridrico è tornata quasi come nuova con una bella colorazione bruna.
Ho ancora da riportare in vita una caffettiera e un mestolo...:-)