in data 10-02-2015 10:34
Una simpatica utente di ebay di Pavia, venditrice privata di oggetti conservati in famiglia, mi ha
trasmesso ieri un messaggio affermando che segue assiduamente i dibattiti del collezionismo
e vorrebbe sapere a nostro dire, come mai oggetti disparati, dai giochi vintage, ai francobolli,
agli animaletti griffati di peluche, e a tanti altri begli oggetti, rimangono invenduti nonostante siano
proposti con una base di partenza bassa. Anche una bella bambolina Barbie del 1965, con il suo kit
di vestiario messa in asta a 25 euro, è rimasta lettera morta. Per non ripetere considerazioni che rispecchiano
l'andamento attuale di mercato allargo il tema a tutti, confidando di dare all'amica venditrice qualche dritta
o spunto di generale interesse.
in data 10-02-2015 12:50
Che dire alla nostra simpatica lettrice.BO!Frequento il mondo delle aste da diverso tempo.Fino a pochi anni fa a circa 200 metri da casa mia c'era una casa d'aste di antiquariato.Ogni anno teneva dalle 4 alle 5 aste, ciascuna divisa in 6 sessioni.Gli oggetti venivano esposti in due luoghi distinti.Le cose di maggior pregio venivano battute nella sede principale, ovvero una villa del 700, Tutti gli altri oggetti, quelli ritenuti di " minor pregio " venivano battuti nei magazzini adiacenti alla villa.Durante i giorni d'asta, gli oggetti che andavano all'incanto superavano abbondantemente i 1200 pezzi.I partecipanti all'asta erano i più disparati.Si andava dall'antiquario al collezionista.Io per cinque anni ho frequentato assiduamente tutte le aste.Poi ho seguito le aste di una nota casa d'aste di Firenze.Poi ancora un'asta memorabile tenutasi a Firenze nell'autunno del 2009 da una delle due case d'asta più importanti del mondo.In quell'occasione andarono allì'asta tutti gli oggetti dello " showoom " di palazzo Magnani Feroni di un famosissimo antiquario di Firenze.Ho seguito le aste online di numerose altre case d'asta italiane senza dimenticare di ebay.Sempre per passione, o forse per mattia, ho letto i risultati di centinaia di aste.Quindi,posso dire di avere un pò di esperienza. Noniostante ciò, ancora non ho capito nulla delle dinamiche che portano gli acquirenti a pagare fior di quattrini la cianfrusaglia di turno oppure vedere un disegno di Ary scheffer, pittore romantico francese, venire battuto alla cifra ridicola di 60 €.Di esempi come questi ne ho e ne avrete a centinaia.Insomma, a tutt'oggi, certi meccanismi ancora mi risultano incomprensibili.Non penso che si tratti unicamente della crisi in corso.Penso piuttosto che spesso sia legato alla sensibilità ,alla cultura ed altre volte, alla follia delle persone.Morale della favola, spesso il miglior offerente è anche il peggiore.Perchè pagare 5000 € un baule senza alcuna pretesa e tutto terlato, della fine dell'ottocento, non rappresenta certo un affare da miglior offerente
in data 10-02-2015 16:11
Anche se è indubbio che gli oggetti vintage di ebay venduti nelle categorie del collezionismo non possono
competere per preziosità con quelli offerti dal vivo nelle case d'asta come da te menzionato, concorrono
in effetti molti fattori, non ultimi una certa faciloneria e mancanza di spessore o conoscenza dell'articolo proposto.
Un'altra cosa che salta all'occhio, è una certa assenza di strategia nella proposta di oggetti da offrire. E l'ho
notato da tempo. Sembra che chi pubblichi un'inserzione non abbia pianificato prima la sua messa in asta.
Se ad es. osservo la categoria nutritissima dei coltellini da collezione, vedrò che al momento vi sono un numero
impressionante di Pattade sarde di ogni tipo con un interesse generale scarso. Se anch'io possiedo l'ennesima
Pattada nuova o vecchia che sia, il metterla in vendita è un sicuro flop annunciato. Se vi sono già 20 albi di Topolino
dello stesso numero a prezzi diversi, sarà perfettamente inutile aggiungere anche il proprio con un ulteriore diverso
valore di partenza. Alla fine, diventi invisibile proprio per mancanze di lungimiranza o mimima pianificazione.
in data 10-02-2015 19:35
In effetti pianificare le vendite online sarebbe più vantaggioso. Comunque, a prescindere da questo le aste, almeno per me rimangono un mistero. Divertente, ma pur sempre un mistero
11-02-2015 15:16 - modificato 11-02-2015 15:17
Non me ne voglia il caro Von che attribuisce la fuga dei collezionisti dal forum grazie al tedio creato dai continui, gratuiti e fini a se stessi , attacchi al teatrino politico italiano. E’ vero e gliene do ragione, sono noiosi, ma forse questo teatrino e io aggiungerei anche indegno teatrino politico italiano ha una grossa fetta di responsabilità nella lenta ma inesorabile sparizione del mondo del collezionismo inteso anche come fenomeno culturale. Ma per capire meglio spieghiamoci innanzitutto cosa è il collezionismo …….. collezionare significa spesso cercare qualcosa dentro di sé e nel mondo che ci circonda, costruire un ordine fantastico per i propri sogni e per i propri pensieri, organizzarli meglio, esplorare nuovi campi di relazione, scoprire rapporti nascosti tra le cose che ci circondano e dentro l’esperienza quotidiana della nostra vita e lo fai quando e perché sei sereno, tranquillo, hai una visione del futuro tesa al positivo ed è questo il momento migliore per dedicarsi a se stesso, alle proprie passioni, a volte fatte di poco.
Ma in una Italia dilapidata dagli interessi di pochi, appoggiati vergognosamente da una classe di politici indegni di questo nome, proni come porci a raccogliere le briciole ( e chiamiamole briciole) gettategli da intrallazzatori e corruttori senza coscienza e dignità, dove anche le poche certezze date da un merdoso lavoro sono venute a mancare, dove è venuta a mancare la morale, la dignità, la voglia di credere in qualcosa o in qualcuno, dove parte dei giovani è stata decerebrata da anni di televisione spazzatura che ha inculcato loro la convinzione che qui sei qualcuno se siedi su un trono, o vai in una determinata casa, o ti sposti su un’isola, o vai a letto con un politico, che quella parte cresciuta indenne e si è fatta giustamente una cultura è alla frustrante e costante ricerca di un lavoro (che purtroppo per pagare le vacanze o la casa vista Colosseo a qualche imbecille non c’è) che non sia un’ umiliazione dal punto di vista economico e dei rapporti umani, che le uniche cose che hanno voglia di collezionare sono gli indirizzi delle aziende a cui mandare i curriculum, costretti a vivere in casa ancora con i genitori e in più tacciati di bamboccioni dal cretino di turno.
In una casa in cui i genitori vivono il dramma dei figli che a trenta anni sono ancora alla ricerca di un lavoro e vivono con vergogna la loro dipendenza economica come degli adolescenti. Un genitore cosa fa se non rinunciare alle proprie passioni, perché non puoi rinunciare a pagare tasse, bollette, altre tasse e altre bollette (perché i porci ingrassino) e nel contempo vestirsi e mangiare.
In una Italia così sembra strano che una Barbie del ’65 con tutti il suo corredino passi invenduta, diglielo alla simpatica signora di Pavia.
in data 11-02-2015 16:13
Non vi è dubbio che questo paese sia diventato ormai una concentrazione di politicanti e di politici di ogni
risma e di ogni schieramento, i quali hanno finito col giocare spudoratamente all'aperto con l'unico scopo
di salvare sè stessi e le loro posizioni di potere. Chi è dentro questa spirale abnorme e intricata di interessi e potere,
sforna leggi per proteggere impunità e aberrazioni e autoproteggere in automatico uno status quo che deve sopravvivere
a sè stesso mantenendo inalterato certi equilibri che non vengono da nessuno messi in discussione. Anche se l'argomento
potrebbe esulare dal tema diretto del collezionismo, è di bruciante attualità. Tuttavia, il daniele, potrà come moltissimi
altri spettatori passivi d'Italia, (chi come noi cioè, non avendo potere è destinato a sopportare in un eterno lasso di tempo)
i quali hanno ormai compreso che l'ultima chance è la stessa utilizzata dai simpaticissimi e astuti topi, che qualcosa deve
essere successo da tempo dietro le nostre spalle semi addormentate. E questo qualcosa, è che questa nazione è stata
ceduta da anni come un vaso di Pandora in cui vi sono ancora delle potenzialità di un qualche interesse per altri. L'unica
richiesta insindacabile è stata quella di permettere finchè morte non la separi, alla nostra classe dirigente e politica
di comandare ENTRO I CONFINI NAZIONALI mantenendo una stratta subordinazione nei confronti di chi ha acquistato
con annessi e connessi il paese. Va da sè, che accettato questo dato di fatto, non esistono scappatoie nè oggi, nè domani, nè mai.
E come già detto altrove, senza proferir più parola di malcontento del tutto inutile, bisogna attivarsi come i ratti. Che senza tante
chiacchere con armi e bagagli al seguito, salutano di botto amici e parenti poco inclini ai...cambiamenti radicali. E se poi la
Barbie resta invenduta, chi se ne frega !
in data 11-02-2015 17:43
Tutto vero, ma comunque non puoi dire che l' attuale sistuazione nella quale siamo immersi
potrebbe esulare dalla crisi del collezionismo.
Ognuno la veda come vuole ma io penso che invece ne sia la diretta causa
....i gira mia i sghei !!...siamo in prossimità del capolinea
Io personalmente oggi come oggi acquisto pochissimo e ci penso su non due volte
ma tre. cinque, dieci volte e spesso lascio perdere.
Come me credo ci siano molte persone che in questi anni hanno cominciato a rinunciare
alle proprie passioni perchè ci sono priorità più gravi, e la perdita della propria capacità
di acquisto non da scampo.
Oramai gli affari li fanno solo coloro che l'oggetto lo possono acquistare anche al doppio del suo valore
ma da bravi avvoltoi aspettano che la vittima muoia per spolparla gratis.