Feedback privati e venditore divenuto sospetto: probabilità di eventuale rimborso?

[gabrioc90]

Buonasera a tutti, vorrei sottoporvi una cosa che mi sta capitando.

Venerdì scorso ho trovato un'inserzione per uno smartphone a un prezzo conveniente, ma non irrealistico. Visto che nessuno regala niente a questo mondo, ho verificato i feedback dell'utente: oltre 400, di cui solo 3 negativi per ricezione di oggetto danneggiato, e quelli positivi relativi a prodotti di vario genere (smartphone, videogiochi e altro), non ebook venduti per aumentare artificiosamente i feedback. Ho anche inviato un messaggio al venditore prima di procedere all'acquisto, poi uno dopo l'acquisto e ad entrambi è arrivata risposta. Qualche ora dopo l'acquisto sono stato contattato su Whatsapp dal venditore, come fosse una sorta di conferma: scrittura più che corretta, maiuscole e punteggiatura al suo posto (non contano nulla a livello pratico, ma anche l'immagine ha la sua importanza). Elemento fondamentale, ho pagato con Paypal. 

Oggi (a oggetto non ancora spedito, ma ero stato avvisato che sarebbero stati necessari 5 giorni lavorativi, quindi se ne parla eventualmente venerdì) sono tornato sul profilo del venditore e ho trovato i feedback resi privati. Ho provato a scrivergli su Whatsapp e non ha risposto, così come a una telefonata allo stesso numero, dopodiché ho manato un altro messaggio qui su eBay, sempre senza risposta. Il venditore (registrato come professionale, ma senza mostrare la partita IVA della sua azienda, ammesso che di azienda si tratti) ora non ha più oggetti in vendita.

Mi sembra un comportamento sospetto: si trattasse eventualmente di una truffa, aprendo una contestazione quando sarà corretto farlo e trasformandola in reclamo, quante probabilità ho di essere rimborsato? Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

[moriadellevacche]

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@ggbol  ha scritto:

come avrai capito l'unica cosa che ci "differenzia"

è il modo di intepretare gli "errori" delle persone

che io penso spesso in buona fede (anche se

non sempre però molto spesso) invece tu,

forse abituato più di me, hai giudizi un pelo

più amari...

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In questo mi hai frainteso, nonostante l'amarezza dei toni cerco di sforzarmi di non giudicare e, soprattutto, di non mettere in dubbio la buona fede delle vittime che per quanto ingenue (e talvolta, non mi riferisco ai presenti, sprovvedute) restano vittime e, fino a prova contraria, in buona fede altrimenti si tratterebbe di autolesionismo patologico.

Non ho mai messo sullo stesso piano vittime e carnefici, c'è un abisso tra le due specie, sono i carnefici che si sentono legittimati a fare quel che fanno dalla esistenza stessa delle vittime, è un tipo di sillogismo al quale ho cercato in ogni modo di sfuggire e dal quale mi sono  dissociato esplicitamente ogni volta che ne ho avuto l'occasione.

Ciao