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Vendita di oggetti nuovi come privato

alex88_ita
Utente della Community

Ciao a tutti, vorrei ricevere delle informazioni riguardo alla vendita di più oggetti nuovi su eBay come privato. Io non sono un venditore professionale, non ho partita iva e sono attualmente disoccupato. Ho acquistato qualche giorno fa 9 oggetti presso un negozio e li ho messi in vendita su eBay a meno di 2,00 euro ciasciuno, considerando il costo dell'inserzione, le commissioni sul valore aggiunto e la percentuale di paypal non guadagno nemmeno 15 centesimi ad oggetto. Tralasciando lo scarso guadagno vorrei sapere se come privato tutto ciò è legale, naturalmente come tale non potrò mai rilasciare uno scontrino fiscale e l'ho anche specificato nell'inserzione. Ho contattato anche lo staff di eBay per avere delle delucidazioni in merito e sono in attesa di risposta. Purtroppo su queste cose fiscali sono ignorante perché è la prima volta che mi cimento nella vendita di oggetti nuovi in piccolissime quantità, ho voluto provare per vedere se è una cosa fattibile in futuro (magari come professionista) per avere qualche minimo guadagno in rete.

Ci tengo a precisare che se sto chiedendo informazioni qui è perché non solo ho sempre rispettato tutte le regole ma sono contro a chi evade e non emette gli scontrini e non voglio fare errori. Per chi è più esperto di me magari se può essere così gentile da darmi dei buoni consigli, cortesemente evitare però di consigliare di aprirsi una partita iva perché non posso permettermelo e inoltre non è mia intenzione attualmente di vendere tantissimi oggetti su eBay ma il mio è solo un esperimento per vedere se potrebbe funzionare in futuro come lavoro, insomma è un modo di inventarsi qualcosa in questi periodi di crisi.

 

Grazie in anticipo per l'aiuto e spero in risposte serie e precise, moralisti con partita iva e pronti a puntare il dito verso il prossimo astenersi per favore, grazie.

 

Messaggio 1 di 44
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43 RISPOSTE 43

Vendita di oggetti nuovi come privato

io mi riferivo a alex88_it che ha iniziato la discussione:

"Ho acquistato qualche giorno fa 9 oggetti presso un negozio e li ho messi in vendita su eBay..."

Niente drop-shipping. Sicuramente anche nel 2013 in cui ha scritto il messaggio avrebbe potuto vendere i suoi bravi oggettini fino a 5000 euro senza per questo essere un evasore.  Poveraccio era pure disoccupato, quindi senza redditi di base avrebbe pagato irpef zero (no tax area fino a 7500 euro/anno) e magari potuto pagare le bollette di casa. Son d'accordo che non bisogna evadere, ma nemmeno vivere con la fobia del fisco quando non c'è motivo di averne.

 

Ora vado a vedere il post dell'altro utente...comunque c'è da vedere con le leggi fiscali se i contratti di drop-shipping possono essere firmati solo da imprese e titolari di p.iva. Non saprei. 

Messaggio 21 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato


@tecnooutletmilano ha scritto:
 

 

Ora vado a vedere il post dell'altro utente...comunque c'è da vedere con le leggi fiscali se i contratti di drop-shipping possono essere firmati solo da imprese e titolari di p.iva. Non saprei. 


Questo non c'entra, il drop-shipping è commercio in se, è una forma strutturata ed organizzata di commercio e rientra pienamente nella casistica citata dalla  Agenzia delle Entrate in quel parere di cui ho postato uno stralcio, stralcio nel quale non si fa affatto menzione ad un massimale, ma all'attività commerciale in quanto tale.

 

Sarebbe come dire che un tassista può anche non avere la licenza, basta però che faccia solo poche corse all'anno o che incassi meno di 5000 euro.

 

E' l'attività in se che qualifica chi la svolge.

 

 

 

 

#stay safe = keep the distance + use the mask + pay only with PayPal
Messaggio 22 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

ora vedevo mavick....fino al comprare in saldi al negozio sotto casa a 90 euro e rivendere a 130 se il prezzo di mercato è 140 NO PROBLEM. Se lo fa tutti i giorni, NO PROBLEM purchè non superi i 5000 euro di fatturato. Se compra apposta per rivendere è "rivendita intenzionale" ma lo stesso PUO' finchè sta nei 5000 euro di fatturato l'anno.

 

Quello che sbaglia è l'idea di poter dichiarare solo la differenza tra i 90 pagati e il 130. Gli scontrini d'acquisto che avrà dal negozio sotto casa non si possono portare in deduzione alcuna proprio perchè senza partita iva.

Di base, la questione conviene solo a chi è disoccupato o comunque nelle soglie in cui non si pagano le tasse.

Messaggio 23 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

Interessante questo concetto della "rivendita intenzionale" ma temo che normativamente parlando, non esista.

Il principio che vorrebbe ribadire Moria, giustamente, è che fare il rivenditore è un mestiere e che prescinde da ogni sorta di guadagno minimo o massimo.

 

 

La storia dei 5000 euro è un catastrofico errore concettuale che molti si portano appresso applicando poi la loro personale interpretazione a questo quantum che ha una forma ed una natura giuridica del tutto differente e che non riguarda affatto il commercio.

Il fisco è una materia complessa, prolissa e spesso delicata. Per forza di cose quindi si devono mettere in circolazione, data proprio la complessità, informazioni il più corrette il più possibile.

 

 

Il limite dei 5000 euro l'anno riguarda il lavoro di tipo occasionale per prestatori d'opera su committenza. In questa definizione non è prevista alcuna possibilità di esercitare la benché minima attività d'impresa.

Un prestatore d'opera di questo tipo agisce come fosse un libero professionista, e quindi non un  commerciante, ma solo per attività lavorative su committenza e quindi commissionate da una terza parte sotto forma di prestazione d'opera.

Per intenderci può rientrarci, teoricamente, giusto il caso del maestro di scuola che impartisce ripetizioni (che però è in netto contrasto con le normative che riguardano gli obblighi contrattuali di un dipendente dello stato), un muratore che dipinge un muro, un ragioniere che rendiconta un progetto per conto di terzi,  un geometra che fa disegni ecc. ecc. Non ci può rientrare invece nessuna attività di vendita o impresa, nemmeno la più piccola.

 

 

Per le attività di impresa esistono altri regimi (i contribuenti minimi, i regimi forfettari ecc. ecc.) e non esiste nulla in Italia che permetta una attività di impresa senza nessuna regolarizzazione o senza rendersi manifesti al fisco ed agli enti di controllo e prevvidenza (Comune, Camera di commercio, Inail, Inps, Fisco, Registro delle imprese, ecc. ecc.).

 

 

Il fare impresa non è un concetto fiscale o delimitato dal limite economico, e quindi non esiste alcun limite minimo entro il quale si possa esercitare commercio legalmente senza avere gli obblighi dei commercianti come non esiste alcun limite economico per esercitare la libera vendita come è permesso ad un privato, che è un principio garantito dalla Costituzione che dice chiaramente che l'iniziativa economica delle persone "è libera".

Quello che conta è il "come" si vende.

 

 

Tutto è governato e parte da quanto disposto dall'art. 2082 del codice civile che definisce un imprenditore (e solo quello, le attività di impresa dal nostro ordinamento non sono affatto definite e sono delle derivazioni dei concetti espressi da questo articolo e dai seguenti), che è esattamente quello che ha detto Moria ovvero una persona che esercita una attività di vendita di beni e servizi in maniera organizzata ed al fine del lucro.

 

 

Spesso si finisce per fare confusione tra concetti normativi e concetti fiscali togliendo fuori prodotti come quello dell'imprenditore "sotto i 5000 euro" che non esiste.

Il concetto fiscale è invece del tutto differente. In Italia tutti, a prescindere che si tratti di persone che esercitino una attività lavorativa dipendente da terzi o di impresa, sono soggetti al concetto dell'imposizione sul reddito. Il dipendente lo sarà direttamente con la busta paga mentre l'imprenditore od il professionista lo saranno attraverso le registrazioni del reddito d'impresa. In queste tipologie di lavoro ci si mette anche quello occasionale su commitenza, che è quello dei 5000 euro (che poi non sono affatto 5000 perché, sembra strano, ma sono  tassati essi stessi perché sono soggetti a ritenuta d'acconto), e tutti verranno imposti se raggiungono dei limiti minimi di reddito altrimenti finiscono nella così detta "no tax area" e quindi non vengono imposti affatto.

 

 

Ma il non ricevere imposizione non significa per niente che non si debbano rispettare le normative che rendano tale attività  legale.

Per cui, un imprenditore che eserciti attività di impresa, senza limiti economici di nessun tipo, deve essere registrato al registro delle imprese, deve avere partita IVA assolutamente obbligatoria, essere registrato agli enti previdenziali, avere autorizzazioni al commercio comunali ecc. ecc. Come un lavoratore dipendente dovrà avere la stipula di un contratto di lavoro, la registrazione agli enti prevvidenziali, la registrazione al fisco ecc. ecc.

 

 

Una attività di vendita con ricarico ed al fine di lucro, continuata od occasionale che sia, prevede che l'imprenditore sia un commerciante registrato e questo non centra nulla con il fatto che poi debba pagare tasse o meno, e di lì non si esce perché altrimenti si è commercianti occulti e quindi, automaticamente, evasori fiscali in quanto esercenti attività illegale e non regolarizzata.

 

 

La vendita intenzionale è un concetto che non esiste perché tutte le attività di vendita, sia di impresa che libere per realizzo, che sono quelle che può fare un privato senza perseguire il fine del lucro e del reddito, sono tutte di carattere intenzionale perché l'intenzione è un concetto reso manifesto dall'offerta di un bene e dalla volontà di acquisto, e quindi da un contratto conseguente all'acquisto. Le vendite "inconsapevoli" o "non intenzionali" dal nostro ordinamento non sono ammesse in maniera esplicita e sono semplicemente nulle.

 

 

Inutile, a mio parere, alimentare queste leggende più o meno metropolitane che il commercio sarebbe possibile sotto forme diverse extra-normative. Non si può fare e basta. Ed è bene prenderne chiara coscienza.

 

 

Quindi quello che ha originato la domanda non è permesso nei fatti, come non è ammessa alcuna finalità di rivendita organizzata e finalizzata al lucro quale esso sia, che non sia registrata ed autorizzata secondo norma.

Se mai così fosse, nulla impedirebbe ad imprenditori veri e propri di avviare centinaia di micro attività da 5000 euro, a quel punto legali, ingenerando un principio di mancanza di gettito colossale. Chi ha la capicità di impresa e le sostanze per farla, se posto in un regime di esenzione fiscale totale come quello che si ventila, ha anche la capacità di pagare 10, 100 od anche 1000 personaggi che instaurino una attività di commercio sotto i 5000 euro generando margini di guadagno esentasse enormi.

 

 

E' anche semplicemente questo che dovrebbe fare capire in maniera pacifica che una attività del genere non è ammessa dal nostro ordinamento per assoluto principio, come non è ammessa in nessun paese d'Europa e nei fatti nemmeno al di fuori.

Messaggio 24 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

"

ora vedevo mavick....fino al comprare in saldi al negozio sotto casa a 90 euro e rivendere a 130 se il prezzo di mercato è 140 NO PROBLEM. Se lo fa tutti i giorni, NO PROBLEM purchè non superi i 5000 euro di fatturato. Se compra apposta per rivendere è "rivendita intenzionale" ma lo stesso PUO' finchè sta nei 5000 euro di fatturato l'anno.

 

Quello che sbaglia è l'idea di poter dichiarare solo la differenza tra i 90 pagati e il 130. Gli scontrini d'acquisto che avrà dal negozio sotto casa non si possono portare in deduzione alcuna proprio perchè senza partita iva.

Di base, la questione conviene solo a chi è disoccupato o comunque nelle soglie in cui non si pagano le tasse."

 

Esatto, intendevo proprio questo. Inoltre, ci sono diversi siti di "fornitori per drop shipper" che senza partita iva fanno accere a vasti cataloghi. Ora, mi spiegate qual è il problema se io so che al mio mediaworld sotto casa un telefono a caso, costa 50 euro meno del prezzo di listino, lo metto in vendita ad un prezzo che per me riesce a soddisfare il giusto compromesso tra prezzo onesto e guadagno, e appena venduto glielo vado a comprare, tutti felici e contenti.

 

c'è davvero troppa filosofia in questa discussione.

Il drop-shipping significa "vendere senza avere la merce in magazzino" in italia non c'è nessuna specifica, per il momento su questo tipo di venditore.

 

Poi che il mio magazzino, sia il mediaworld sotto casa, il sito che mi fornisce i cataloghi,  o il mio amico che ha rimanenze da smaltire sono fatti miei, purchè non superi i famosi 5000€ , a questo punto , errore mio, LORDI, e non solo di utili. Per chi non ha lavoro è sopravvivenza, e magari quei 5000€ di transazioni rapprensentano 1000 euro si e no di utili, ma mi dite dove sta il problema?

 

Tutta questa illegalità, tutta questa tutela ai venditore professionali ecc.

 

Poi chi dice che non compra telefonia da uno che non ha almeno 5000 feeddback, lo faccia dandola come propria opinione personale.

 

Io grazie, ad un venditore che secondo molti in questo post, sarebbe un LADRO, ho acquistato un cellulare a prezzo affare, circa la metà del costo del negozio, lui l'ha ordinato per me su Amazon, (con prezzo inferiore a quello  di amazon stesso) avrà avauto il suo guadagno, io il mio telefono, tutto scritto chiaro sull'inserzione, il problema dov'è? Io lo sapevo, mi stava bene. Aveva 10 feedback, è stato più professionale di gente che ne ha centomila!

 

L'unica cosa che specifico per la millesma volta è che si tratta di vendite in "nuovo:altro" poichè non si può fatturare il prodotto acquistato in precedenza, ciò non toglie che specificandolo per bene in inserzione, si può allegare il precendente documento per la garanzia , tutto il resto mi sembra un accanimento sui venditori privati occasionali che fanno 40 vendite l'anno!

 

Passo e chiudo1

Messaggio 25 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

“Interessante questo concetto della "rivendita intenzionale" ma temo che normativamente parlando, non esista.

Il principio che vorrebbe ribadire Moria, giustamente, è che fare il rivenditore è un mestiere e che prescinde da ogni sorta di guadagno minimo o massimo“

 

Ciao 🙂 No, la legge non nega la possibilità di comprare apposta per rivendere. Puoi liberamente cercare offertone in giro per farci un margine. Puoi anche passarci 24h al dì a far sta cosa, allo stato non interessa. Certo, si spera che fatturando solo 5000 euro con le proprie 24h ore ci si facciano attività più redditizie.

 

Per esempio, di norma non hanno la partita iva:

- promotori di assicurazioni ramo vita che percepiscono commissioni dalla società entro le 5000 euro annue 

- promotori di prodotti in genere (pensa Folletto, Avon) etc che percepiscono commissioni entro 5000 euro annue dalle rispettive società, che intenzionalmente preferiscono avere una rete di 100000 venditori "non-professionali" piuttosto che agenti veri e propri che sostengono costi ben diversi e quindi si aspettano diverse commissioni di vendita.

- i tanti promoter delle compagnie elettriche e telefoniche che ti ritrovi alla porta (stesso discorso di commissioni entro 5000)

 

Tutte queste attività le si persegue al fine esplicito e...diciamo quindi..."intenzionale"...di rivendere, ma lo stesso per lo Stato si tratta di lavori saltuari e che non comportano l'apertura di P.Iva.

L'organizzazione di mezzi d'impresa non viene giudicato in relazione a quanto ti arrovelli con la testa e dedichi tempo al tuo lavoro saltuario. E' troppo "campano in aria" (e soggettivo) come principio, e ci si attiene di fatto ad una valutazione del fatturato e basta. 

 

Di fatto, quello che anche sotto il limite di 5000 euro comporterebbe questo obbligo è dotarsi di personale (+ persone che lavorano insieme sono un'impresa di fatto, anche se non fattura) o di grosse infrastrutture (es. non esiste la produzione industriale esente dall'apertura di P.Iva. PS. L'utilizzo della propria automobile per andare a vendere il Folletto per lo stato comporta l'apertura di P.Iva. Non è giudicato un grande mezzo dedicato). 

Messaggio 26 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

"Il drop-shipping significa "vendere senza avere la merce in magazzino" in italia non c'è nessuna specifica, per il momento su questo tipo di venditore.

 

Poi che il mio magazzino, sia il mediaworld sotto casa, il sito che mi fornisce i cataloghi,  o il mio amico che ha rimanenze da smaltire sono fatti miei, purchè non superi i famosi 5000€ , a questo punto , errore mio, LORDI, e non solo di utili. Per chi non ha lavoro è sopravvivenza, e magari quei 5000€ di transazioni rapprensentano 1000 euro si e no di utili, ma mi dite dove sta il problema?

 

Tutta questa illegalità, tutta questa tutela ai venditore professionali ecc."

 

 

beh, non sono i tuoi drop-shipper...sono i tuoi "fornitori" (tu sei un normale cliente) e ti toccherà acquistare da loro almeno poco prima di rivendere a terzi. Non simultaneamente.

Attento che chi rivende devi essere tu, non loro. 

Mediaworld ti lascia nascondere la triangolazione spedendo direttamente al tuo cliente? Mi pare strano, perchè usano le loro scatole, le loro fatture e documenti di trasporto. 

Attento che non puoi fare una vendita per conto di Mediaworld senza che la stessa ne sia informata e te le abbia dato mandato.

Puoi si andare al negozio sotto casa a prendere il telefono, imballarlo, spedirlo come se fosse tuo. Del resto tuo lo è, dato che sei andato a comprarlo poco prima.

Non chiedere a Mediaworld col suo ecommerce di spedire direttamente al tuo cliente perchè magari descrivi male il prodotto e poi il cliente se la prende con Mediaworld. Occhio perchè i guai non li passeresti col fisco ma con Mediaworld per aver assunto un ruolo di agente di vendita mai datoti.

 

 

Il fisco a mio avviso entro i 5000 euro non si pone il problema realmente.

Magari ho torto per la questione commercio ed hanno ragione loro, perchè anche io pensavo a situazioni di committenza (Enel, Avon, Assicurazioni, etc) e estendevo il concetto al commercio in generale.

Ma nel concreto della cosa, il fisco non può sapere se una cosa è stata comprata apposta per rivendere o semplicemente se sei uno shoppettaro "pazzo" a cui rimangono tanti prodotti non-utilizzati e imballati in casa che hai comprato d'istinto su 2 piedi.

O se hai tanti amici che ti fanno regali che non ti piacciono e che nemmeno apri e ti rivendi così come sono.

Tanto non ti puoi scaricare la benchè minima ricevuta d'acquisto o spesa sostenuta.

 

Posso dirti una cosa? A parte tutto, ma proprio i telefoni hai scelto come prodotto? Il margine è bassissimo, le problematiche coi clienti quanto di più complesso. Ma se invece ti dedicassi a qualche prodotto a miglior marginalità e soprattutto a minor assistenza post-vendita (che tu avresti difficoltà a dare, essendo un privato)?

 

 

Messaggio 27 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

Tutta questa illegalità, tutta questa tutela ai venditore professionali ecc."

 

Ah, su questo ti posso dire che:

- io da venditore professionale non sento che il problema siano i venditori non-professionali che stanno nei limiti delle venditucce annue che i 5000 euro comportano; son molto più pericolosi i venditori professionali dei paradisi fiscali.

- quello che scanna davvero tutti son piuttosto le 1000 trovate dell'Agenzia delle Entrate, in primis la questione studi di settore. Assolutamente inadeguati ad un periodo di crisi e assolutamente inadeguati per i tempi concessi alle imprese per avviarsi e poter rientrare nelle statistiche di settore (primo anno solare, e se apro a novembre? Ho 2 mesi per avviare la baracca?)

 

 

Messaggio 28 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

Il tuo intervento era discutibile prima e lo rimane ancora. Fai pure le scelte che credi, se vuoi, ma forse è meglio che ti astenga dal dire che gli altri sbagliano o che filosofeggino di legalità o meno, concetto che si auspicherebbe da chiunque posseduto e ben chiaro. Evvidentemente non è così, ma sono fatti tuoi.

Ma almeno eviterei di minimizzare le cose in maniera pressapochista e che certamente non aiuta nessuno a capire come e dove sia il giusto,come voleva sapere chi domanda, e non aiuta a non commettere fatali errori che potrebbero costare tanto caro.

Buon passaggio quindi e buona chiusura.

Messaggio 29 di 44
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Vendita di oggetti nuovi come privato

Beh, vedo che una semplice riflessione personale poi ti ha fatto vedere la realtà. Tutte la attività che hai citato, infatti, non sono per nulla atti di compravendita, ma bensì attività di rappresentanza pagate addirittura in via provigionale. Tutta un'altra cosa quindi, e che sono poi le classiche attività che riguardano il lavoro di tipo occasionale e proprio quello dei famosi 5000 euro. La rivendita come si vede non è ammessa.

 

 

Il fisco, in caso di analisi delle vendite esercitate da una persona, riesce in maniera praticamente automatica a vedere se l'acquisto per rivendita sia legittimo o no. Un venditore professionale ha le fatture di acquisto, ha il libro IVA, ha il registro corrispettivi, spesso ha anche il registratore di cassa, emette fatture ecc. ecc. Un privato invece no.

Se l'attività di un  privato è continuativa dal punto di vista del target e dell'organizzazione di vendita, allora può delineare una forma di vendita illegale e li scatta l'accertamento ed il controllo. Per farlo usano metodi statistici e metodi di indagine di tipo patrimoniale e di flusso monetario.

 

 

Un fatto del genere per esempio è successo proprio su ebay quando l'autorità ha richiseto ad ebay di conoscere le fatture di tutti coloro che avessero ricevuto fatture ebay di importo superiore ai mille euro totali per annata. Questo ha fatto scattare accertamenti su diverse persone iscritte al sito. Le cronache parlarono di almeno due importanti arresti e di diverse centinaia di denunce per commercio occulto.

Ler possibilità ci sono eccome, ed anche i pericoli conseguenti quindi.

 

 

Poi io direi anche che, sempre che non sembri una cosa assurda, una persona questo genere di attività illegali non è che non le debba intraprendere solo perché corra il rischio di "essere scoperto", ma perché non si possono semplicemente fare, così, per un mero principio di concetto di legalità. Non si possono fare? Prendiamone atto semplicemente e non facciamolo. Esistono tante forme di vendita che un privato può fare liberamente e senza incorrere in alcuna violazione, ma l'acquisto al fine della rivendita no, proprio non si può fare. E non esiste alcun limite economico; non si può fare né per 50, né per 5000 e nemmeno per 50000 o più. 

Il commerciante è un professionista che esercita un mestiere, ha degli obblighi, paga le tasse ed è vittima di mille problemi (e tu lo sai bene come vedo), ed è giusto che il suo mestiere che comporta sacrifici quando esercitato onestamente, sia salvaguardato e protetto da tutti coloro che si vogliano improvvisare in maniera piùo meno furba per fare numeri e margini senza dare quello che si dovrebbe, perché di questo si tratta.

 

 

Chi domandava lo ha fatto in buona fede e si è posto il dubbio e quindi poco male ha fatto. Ma siccome c'è chi pensa che il drop shipping sia una attività lecita anche al privato e se non  lo è "chi se ne frega", e che il commerciare con ricarico senza autorizzazioni sia lecito sino al momento in cui non ti scoprono e se non lo fanno è quindi sempre lecito, bhe, quella gente è in cattiva fede, attacca il bene comune e offende la dignità ed anche le sostanze di chi tenta di fare il lavoro di commerciante onestamente con tutte le difficoltà che questo comporta.

 

 

E la difesa di questo genere di persone, sembrerò un filosofeggiante agli occhi di qualcuno o magari un prosaico inutile e perditmpo (ma la cosa mi importa molto poco in realtà), ma proprio non mi riesce bene.

Messaggio 30 di 44
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