statistica personale: su oltre 300 pacchi gli unici NON arrivatimi (una ventina) sono quelli passati per le mani di PosteItaliane e/o SDA. Nei centri di smistamento posteitaliane sembrano abbondare operatori con mani particolarmente appiccicose, mentre SDA fa largo uso di una rete di subsubsubappaltatori, padroncini (qui in lombardia molti sudamericani) pagati una miseria a consegna e che quindi coi loro furgoncini bianchi corrono come matti (sballottando per bene i nostri pacchi, nonchè purtroppo anche spesso i pedoni) e, se abiti fuorimano e portarti il pacco rispetto al loro compenso diventa una perdita, trovano più conveniente dichiarare che non eri in casa, o peggio che l'indirizzo è errato, e riportare il pacco in deposito, e poi al mittente. Il tutto agevolato da una sciatta gestione informatica del tracking. A cominciare dall'assurdo del cambiocodice alla frontiera italiana (perchè?),e invece della contestuale registrazione all'arrivo in Italia sembra che i pacchi arrivati non siano subito registrati, e lo siano solo al momento della loro lavorazione: per giorniegiorni "spariscono" al tracking, una manna per le mani appiccicose!.
Ogni volta che vengo danneggiato dalla lentezza ed insicurezza di PosteItaliane penso ai 75milioni di euro "investiti" dai manager Poste non a migliorare la baracca ma a coprire i buchi dei manager Alitalia, "larghe intese" tra burocrati che grazie a questi favori reciproci a nostre spese, e a spese della competività dell'Italia, si scambiano poi i posti dirigenziali sempre tra loro, da una impresa all'altra (Poste, Inps, Ferrovie, Alitalia, Finmeccanica, Enel, Eni...) senza mai essere chiamati a rendicontare sui loro risultati "industriali".
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