Nei primi anni novanta vi fu una certa diffusione di bambole artigianali in porcellana che vantavano firme di tutto rispetto. Le caratteristiche principali di queste produzioni (spesso recavano l'etichetta col fatta a mano) erano principalmente due: le bambole indossavano suntuosi abiti di tessuto pregiato come sete, pizzi, broccato, che si rifacevano ai costumi rinascimentali o medioevali italiani. Anche i copricapi erano in tema. Secondariamente la loro dimensione era quasi sempre contenuta, non superavano mai i 20-25 cm. di altezza. Per conferire pregio, gli arti e la testa potevano girare sul proprio asse. I capelli, erano spesso riccioluti e a boccoli, tutti realizzati con fibre sintetiche. Alcune firme erano famose. La stessa Capodimonte si era buttata con queste bamboline che vantavano etichetta con il famoso marchio e la garanzia di fattura a mano in porcellana. Io stesso ne possedevo una che mi fu regalata giusto in quegli anni. La pretesa era collezionistica, ma tutto quello che ci si faceva era di metterle sul lettuccio della cameretta di bimbi o di ospiti, magari insieme ad altri peluches. Il loro valore è sempre stato molto modesto. Vuoi perchè non sono pezzi vintage prodotti con ben altri materiali, vuoi perchè sono piuttosto delle 'forzature' a buon mercato, fatte con l'intento di magnificarne il possessore o il compratore che dovrebbe sentirsi 'gratificato' dal loro acquisto. Di contro negli anni 50, erano molto diffuse le bambole in celluloide che andavano ad abbellire i lettoni matrimoniali delle casalinghe o facevano bella mostra di sè nelle guardiole dei condomini. Un saluto.