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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

approdare qua è stato come raggiungere heimat , la terra natia. dopo la traversata di un deserto dove i compagni di viaggio svanivano inghiottiti dal ghibli, un oasi. un locale. lo gestisce una eterea creatura dal susohiki con connessione a banda larga. in un angolo della veranda seduto davanti a una spremuta di carote il mio amico. dopo aver comunicato solo per lettera, ho l'occasione di parlargli ancora. mi siedo. sono giunto.
ed ho una certezza: i compagni che ho lasciato non si sono persi tra la sabbia, stanno percorrendo altre strade e un giorno ci ritroveremo.... al bar sport al roxy bar o al tibetan blue.

^^^^^^^
queste il vissuto dell'altro giorno.
poi leggo un post di 7ghiri che parla di bar e ordina da bere.
è stato un lampo.
^^^^^^^

a volte per andare al bar passo davanti ad un locale in disarmo il Cuckoo's Nest, ritrovo un tempo alla moda, rovinato dalla mancanza di garbo del personale e dalla superbia e l'esosità dell'imprenditore. La tenutaria, anna karenina passa le giornate confabulando con se stessa e sporadicamente accoglie la fugace presenza di avventori in cerca delle vecchie glorie che animavano il luogo. a volte sono tentato di entrare a pavoneggiarmi un poco, ma la vita è breve e il tempo poco. ____




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Messaggio 1 di 9.753
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9.752 RISPOSTE 9.752

BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
anche l'agenda finisce male. in un cassetto. qualche giorno dopo ti rendi conto che non serve a nulla e la dai ai tuoi figli. la scarabocchiano, giustamente. entro fine gennaio è in pattumiera.

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..........The thing...........
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Messaggio 8501 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
in cambio dell'agenda preferirei anche uno 0,00000000000001% in più.

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Messaggio 8502 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
cinema AL BAR SPORT: il film andato in onda su channel 4

The_Great_Global_Warming_Swindle_Documentary_Film

//garagetv.be/video-galerij/blancostemrecht/The_Great_Global_Warming_Swindle_Documentary_Film.aspx

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Messaggio 8503 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

bon voyage sattie



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Messaggio 8504 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
'giorno.

ancora tutti a lu mare? quanti militari sono svenuti ieri nelle vostre città? da me 5, fatti secchi dal caldo e dall'umidità al 90%.

a roma si parla di fame nel mondo e di prezzi insostenibili.

ecco la recente testimonianza presso il Committee on Homeland Security and Governmental Affairs - United States Senate di un tale di nome michael w . masters.

//hsgac.senate.gov/public/_files/052008Masters.pdf

ah gere gere, ho una notizia importante. a chi vince dieci coppette, oltre a venirgli il cosiddetto cacarcione, gli viene data una stella di color argento sulla maglia! non è una balla!


sattie, se leggi,
leggo che sei a 2500 metri, aspita. ma sei lontano da colorado springs?

sorpresi nel confessionale a trombare durante (pare) la messa. denunciati, si sono dichiarati atei.ahahahahaha. a loro favore va detto che nessuno se n'era accorto o sentito alcun trambusto provenire dal confessionale.

adios.

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Messaggio 8505 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
gere, pure a soros, o' speculatore, gli hanno chiesto di testimoniare. 4 smilze paginette. poi ha detto thank you. non ha detto nulla della roma. non ti dico dove alcuni vorrebbero che fosse...censura....ne riporto alcuni epiteti a lui rivolti...censura.

George Soros Testimony before the U.S. Senate Commerce Committee Oversight Hearing on FTC Advanced Rulemaking on Oil Market Manipulation
Tuesday, June 3, 2008

//commerce.senate.gov/public/_files/SorosFinalTestimony.pdf>
//commerce.senate.gov/public/_files/So...

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Messaggio 8506 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

cero73
Utente della Community
brnz tra un anno il petrolio va sotto i 75. ;-)

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"la povertà è quando rimane troppo mese alla fine dello stipendio"

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Messaggio 8507 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

brnantzoe
Utente della Community
ola cero. fra un anno quel prezzo potrebbe essere l'ultima delle nostre preoccupazioni.

per il momento si può dire che quella candela sui 134 / 135 è un...cero e tu fai egregiamente il tuo lavoro da cero da guardia. mi raccomando quindi con te, abbaia, pardon accenditi, in caso di pericolo.

pare comunque sia destinato a scendere ma come detto potrebbe essere anche l'ultima delle nostre preoccupazioni.

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Messaggio 8508 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

cero73
Utente della Community
Goldman Sachs: aggiotaggio sul petrolio

Da settimane ormai i media ripetono la «previsione» emessa da Goldman Sachs: «Il barile arriverà a 200 dollari». E ciò, «inevitabilmente». Quel che non dicono i media è che Goldman Sach gestisce (e manipola) il GSCI, l'indice dei prezzi delle materie prime più usato nel mondo, e nel GSCI il greggio ha un «peso» sproporzionato.

Goldman Sachs ha anche contribuito a far nascere il London ICE Futures Exchange, attraverso l'Atlanta Georgia ICE (International Commodities Exchange), che possiede la filiale di Londra, e di cui Goldman è comproprietaria: e l'ICE, dal gennaio 2006, è stato esentato dall'amministrazione Bush persino dalle lievissime regole vigenti in America. L'organo di controllo sui futures americani, la Commodities Futures Trading Commission, che già non brilla per poteri di repressione, non ha accesso nemmeno ai dati degli scambi dell'ICE di Londra.

L'ICE di Londra è stato oggetto di due inchieste del Congresso USA (al Senato nel giugno 2006, alla Camera bassa nel dicembre 2007) le quali hanno appurato che i rincari del greggio sono causati da contratti futures per miliardi di dollari, improvvisamente aumentati in quantità, che avvengono appunto in quel «buco nero» finanziario.

Il rapporto senatoriale del 2006 ha scritto: «Ci sono là pochi gestori di fondi che sono maestri nello sfruttare le teorie sul picco petrolifero e i momentanei colli di bottiglia della domanda-offerta (1), e facendo audaci previsioni di straordinari rincari imminenti, essi gettano benzina sul fuoco rialzista in una sorta di profezie auto-avverantisi».

Insomma è chiaro: Goldman Sachs si è data i mezzi per manipolare al rialzo i prezzi del petrolio, e lo sta facendo con grande zelo. La sola domanda è come mai, dopo un simile rapporto del Senato USA, i suoi dirigenti non siano stati chiamati in giudizio per aggiotaggio o, come minimo, per conflitto d'interesse. Misteri del popolo eletto.

Manipolare i rincari attraverso i futures è facilissimo, perchè all'ICE si può comprare sulla carta una partita di petrolio ad una data stabilita (future, appunto), versando in anticipo solo il 6% del prezzo. Con un margine così lieve, gli speculatori hanno in mano una leva moltiplicatrice da 16 ad 1. Rischiando mille dollari, generano una domanda di 16 mila dollari di petrolio. Domanda fittizia.

William Engdahl (2) infatti avanza il sospetto che la bolla speculativa petrolifera stia per scoppiare (come già quella edilizia sub-prime), e Goldman usi la sua «profezia» e le sue manipolazioni per rifilare agli ingenui investitori (tipicamente, i devastati fondi-pensione USA) contratti di cui la stessa Goldman si sta silenziosamente disfacendo. Sarebbe interessante vedere le posizioni sui futures petroliferi della stessa Goldman, dice Engdahl, per constatare se ha impiegato i suoi capitali sulla scommessa che il greggio andrà a 200; se, insomma, crede alla sua profezia.

Naturalmente, dato che l'ICE di Londra è una stanza oscura o un buco nero, è quasi impossibile saperlo. Ma Engdahl ricorda che nel 2001, quando a salire prodigiosamente erano i titoli delle «dot.com», ossia di micro-aziende neonate, con due o tre dipendenti, che promettevano mirabolanti avanzamenti nel software e nelle telecom e il cui valore azionario saliva in modo astronomico in base a quel che i media magnificavano di loro, avvenne proprio questo: alcuni lupi di Wall Street spingevano all'acquisto di tali azioni sopravvalutate, mentre loro, zitti zitti, le vendevano; o magnificavano le azioni di compagnie in cui le loro banche-madri avevano interessi.

Poi, la bolla delle dot.com scoppiò, l'indice NASDAQ crollò, e un'altra inchiesta del Congresso appurò che i lupi di Wall street avevano rifilato anche notizie esagerate ai grandi media ufficiali proprio per vendere a caro prezzo le azioni che stavano per cadere. Anche allora si seppe tutto «dopo», quando ormai i lupi avevano le tasche piene, i fondi-pensione le casse vuote, e senza conseguenze penali.

I segnali che la bolla petrolifera sia gonfiata deliberatamente dalla speculazione finanziaria non mancano. In aprile, l'analista petrolifero di Lehman Brothers, Michael Waldron, intervistato dal Telegraph, ha dichiarato: «L'offerta di petrolio sta superando la crescita della domanda. Le riserve sono in aumento dall'inizio dell'anno». Pochi giorni dopo a Dallas, si riuniva la American Association of Petroleum Geologists, da cui usciva questa indiscrezione: «I prezzi del greggio caleranno presto drammaticamente; sarà il gas naturale a mantenere una tendenza al rialzo a lungo termine». Infatti, «una delle cose che è molto importante comprendere è che la crescita della domanda mondiale in petrolio non è tanto forte», ha detto David Kelly, l'analista strategico della J.P.Morgan funds. Infatti la domanda è piatta, e ciò non giustifica i rialzi.

Cresce alquanto in Cina, ma cala in USA per la recessione americana: attualmente di 190 mila barili al giorno secondo i dati ufficiali dell'Energy Information Administration (ente del governo USA). E per valutare il dato occorre aver presente la differenza tra USA e Cina: la Cina consuma 7 milioni di barili al giorno, gli USA il triplo, 20,7 milioni barili al giorno. Un calo americano conta dunque molto più, sui mercati, di una accresciuta domanda cinese.

La quale, peraltro, non è poi così esplosiva come ci raccontano i media (e Goldman): secondo l'ente ufficiale USA suddetto, la domanda cinese aumenterà quest'anno di 400 mila barili/giorno, un aumento non tale da turbare i mercati, rispetto ai 3,2 milioni di barili al giorno che la Cina importa.

E' nel più grosso consumatore mondiale, l'America, che si sta profilando un calo dei consumi, che diverrà via via più pronunciato quanto più la recessione americana morderà i consumi delle famiglie, colpite dai pignoramenti, dai debiti, dalla disoccupazione crescente. Secondo Master Card, in un rapporto del 7 maggio, la domanda americana di carburanti è scesa di un imponente 5,8 %.

Difatti, le riserve petrolifere americane aumentano («Per prepararsi alla guerra con l'Iran», dicono gli aggiotatori: ogni allarme è buono per tener alti i futures), mentre le raffinerie hanno ridotto i loro ritmi di raffinazione per affrontare la domanda calante: oggi lavorano all'85 per cento delle capacità, contro l'89 dell'anno scorso. E tengono basse le loro riserve di benzina allo scopo di sostenere i prezzi e i profitti.

Come non bastasse, nuovi giacimenti entreranno in produzione nel 2008, aumentando l'offerta. L'Arabia Saudita ha in progetto di aumentare di un terzo l'attività estrattiva, e di accrescere gli investimenti nel settore del 40%, per soddisfare la crescente domanda dell'Asia. Dall'anno prossimo la sua capacità di estrazione aumenterà dell'11% rispetto all'attuale.

Già nell'aprile scorso funziona il nuovo campo petrolifero saudita di Khursanyah, aggiungendo all'offerta globale mezzo milione di barili al giorno di pregiato Arabian Light Crude; dal 2009 il giacimento di Khurai, il più grosso dei nuovi progetti di sfruttamento sauditi, aggiungerà 1,2 milioni del miglior greggio (e al più basso costo estrattivo) alla offerta mondiale.

In Brasile, la Petrobras sta cominciando a sfruttare il giacimento offshore di Tupi, che si valuta in 8 miliardi di barili, e dovrà portare il Brasile fra i primi dieci produttori globali, sotto la Nigeria ma sopra il Venezuela. In USA, la US Geological Survey ha riferito di nuove riserve in un'area che va dal North Dakota al Montana, e che stima in 3,65 miliardi di barili.

L'Iraq ha riserve valutate non inferiori a quelle saudite, se solo il disordine americano non ne impedisse lo sfruttamento. E si tenga presente che già a 60 dollari il barile, diventano convenienti economicamente una quantità di pozzi chiusi quando il barile era a 27.

Insomma: la domanda non cresce, l'offerta aumenta - eppure, misteriosamente, i prezzi salgono. Non durerà molto: anche questa bolla scoppierà. Quando?

Questo lo deciderà Goldman Sachs, quando riterrà di averci depredato e impoverito abbastanza. Per intanto, tutti i media gridano con il padrone: «Petrolio a 200!».

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"la povertà è quando rimane troppo mese alla fine dello stipendio"

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Messaggio 8509 di 9.753
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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

cero73
Utente della Community
PETROLIO: NEGLI USA INDAGINE SULLA MANIPOLAZIONE DEI PREZZI
di WSI-ANSA
Inchiesta senza precedenti della Cftc (l'agenzia americana di regolamentazione dei mercati delle materie prime) sulle pratiche riguardanti l'acquisizione, gli approvvigionamenti e la vendita di greggio. Il Nymex collabora.



L'agenzia di regolamentazione dei mercati delle materie prime americana (Cftc) ha avviato un'inchiesta lo scorso dicembre su un'eventuale manipolazione dei prezzi del petrolio sul mercato statunitense. Lo ha annunciato la stessa agenzia in una nota, sottolineando che "la vasta indagine nazionale verte sulle pratiche riguardanti l'acquisizione, gli approvvigionamenti e la vendita di petrolio". L'obiettivo è quello di determinare se ci siano state o meno eventuali manipolazioni dei prezzi sui mercati dell'energia. La Cftc ha deciso di rendere pubblica l'indagine "perché le condizioni di mercato sono senza precedenti".
Nei giorni scorsi il prezzo del petrolio ha superato il tetto dei 135 dollari al barile (guarda i prezzi del greggio in tempo reale) e gli Stati Uniti stanno sperimentando il caro-carburanti, con la benzina che per la prima volta ha superato i 4 dollari al gallone. Il Nymex, la prima borsa american dell'energia, nel riaffermare il proprio impegno di lunga data per "assicurare l'integrità dei mercati", si è detta pronta ad "aiutare la Cftc".

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