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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

approdare qua è stato come raggiungere heimat , la terra natia. dopo la traversata di un deserto dove i compagni di viaggio svanivano inghiottiti dal ghibli, un oasi. un locale. lo gestisce una eterea creatura dal susohiki con connessione a banda larga. in un angolo della veranda seduto davanti a una spremuta di carote il mio amico. dopo aver comunicato solo per lettera, ho l'occasione di parlargli ancora. mi siedo. sono giunto.
ed ho una certezza: i compagni che ho lasciato non si sono persi tra la sabbia, stanno percorrendo altre strade e un giorno ci ritroveremo.... al bar sport al roxy bar o al tibetan blue.

^^^^^^^
queste il vissuto dell'altro giorno.
poi leggo un post di 7ghiri che parla di bar e ordina da bere.
è stato un lampo.
^^^^^^^

a volte per andare al bar passo davanti ad un locale in disarmo il Cuckoo's Nest, ritrovo un tempo alla moda, rovinato dalla mancanza di garbo del personale e dalla superbia e l'esosità dell'imprenditore. La tenutaria, anna karenina passa le giornate confabulando con se stessa e sporadicamente accoglie la fugace presenza di avventori in cerca delle vecchie glorie che animavano il luogo. a volte sono tentato di entrare a pavoneggiarmi un poco, ma la vita è breve e il tempo poco. ____




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BAR SPORT (il tempo, lo spazio e le affinità elettive)

xcollezrrn
Utente della Community
Un Michele Serra in forma.




Le pecore del boss
producono gasolio
Le ramificazioni della camorra sono sempre più estese. Gli inquirenti non fanno in tempo a individuare una famiglia mafiosa, che già i vicini di casa la superano


Si parla solo dei casalesi, ma le ramificazioni della criminalità campana sono sempre più estese. Gli inquirenti non fanno in tempo a individuare una famiglia mafiosa, che già i vicini di casa la superano per ferocia. Sullo stesso pianerottolo spesso coabitano clan rivali che si sparano a vicenda in ascensore: a Castelvolturno non si trova più un'impresa di pulizie disposta a lavorare nei condomini della camorra. Ma vediamo l'elenco aggiornato dei clan.

I Casalesi
Gli inquirenti hanno faticato a individuarne i covi perché per anni si è pensato che fossero di Casale Monferrato: decine di rastrellamenti senza alcun risultato. Approfittando dell'equivoco,
i casalesi hanno potuto costruire indisturbati un impero che va dall'edilizia al traffico di cocaina, attività delle quali non sanno nulla, ma erano comode perché sotto casa. Proverbiale l'incompetenza
del capoclan Gegé Gnagnarulo, che spacciava sacchi di calce nei giardinetti e intonacava i muri con la cocaina. Fece ugualmente fortuna perché se qualcuno osava ridere gli sparava in testa, trascinando la vittima per i piedi lungo le strade del quartiere e mostrando il cadavere come un trofeo in tutti i bar della città. Gli abitanti hanno sempre sostenuto di non avere mai notato niente di anomalo, specie nel popoloso rione Cazzimiei.

I Papaleone
A Torre Annunziata tutto è controllato dai Papaleone, famiglia di camorristi così potente che pur essendo estinta dalla fine dell'Ottocento, nessuno osa pronunciarne il nome, e tutti versano il pizzo in banca nel terrore che si faccia vivo qualche erede. L'ultimo dei Papaleone gestiva bordelli e trafficava in cannoni da nave, il tutto dietro la facciata di comodo di una minuscola sartoria. I clienti della sartoria provavano i vestiti (orribili: Papaleone non sapeva neanche reggere ago e filo) in mezzo ai fusti di cannone e ai gemiti delle prostitute, ma nessuno ha mai notato niente di anomalo.

Gli Schifaruolo
Essendo saturo il mercato della droga, gli Schifaruolo hanno inventato il traffico dei drogati. Forniscono drogati agli spacciatori deportandoli da mezza Europa su camion per il trasporto delle mucche, costringendoli a muggire per eludere i controlli. Per pagarsi la roba, i drogati vengono costretti a raccogliere i pomodori, una filiera molto efficace perché un solo cocainomane, dopo la dose, è in grado di raccogliere due tonnellate di sammarzano in mezz'ora, cantando 'Reginella'. Il record è di un rapper zurighese che, dopo avere raccolto 20 ettari di pomodori, li ha arati con la scarpa destra dietro la promessa di un pacchetto di sigarette.

I Vizzo Puorgno
Chi non conosce, a Santa Maria Ursitella, Ninì Vizzo Puorgno, il re delle discariche abusive? Con i suoi 14 figli, tutti pregiudicati di lungo corso (in media hanno ricevuto il primo avviso
di garanzia durante la Prima Comunione), è riuscito a riempire l'intera vallata di rifiuti tossici, sopra i quali fa pascolare le sue pecore celebri perché, mungendole, producono gasolio. Religiosissimo, ogni estate conduce la locale processione fino al santuario collocato in mezzo alla discarica, dove i fedeli hanno la garanzia di avere le visioni.

I Gipitesi
Gipito, fino a pochi anni fa, era un paesino di 20 abitanti. L'unica attività produttiva era un barbiere. Il locale clan, per generazioni, taglieggiava il barbiere, pochi spiccioli per giunta versati alcuni minuti prima dagli stessi taglieggiatori per farsi i capelli. Un'economia chiusa che non garantiva futuro, finché i Gipitesi, suggestionati dal successo dei Casalesi, hanno fatto una strage per conquistare credibilità. Pur dimezzata, la popolazione di Gipito è finita su tutte le prime pagine, e i Gipitesi oggi contendono ai Casalesi il controllo degli appalti a Manhattan.

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muggineblu
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buon lunedì a TUTTI ( che sennò poi ci restano male...) .
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per problemi, o per essere consolati potete contattarmi privatamente
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"essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare" (P.Neruda)
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xcollezrrn
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Buon Travaglio a tutti

I pompieri di Viggiù

Ora d’aria di Marco Travaglio



Negli Stati Uniti il Parlamento, libero e sovrano, boccia sonoramente il piano di salvataggio della finanza tossica americana a spese dei contribuenti, firmato dal presidente Bush con l’accordo dei vertici dei partiti democratico e repubblicano. In Italia il Parlamento è una pròtesi del presidente del Consiglio, che lo convoca e lo sconvoca a seconda delle scadenze dei suoi processi e dei finti impedimenti dei suoi onorevoli avvocati, per il resto bypassandolo allegramente con continui decreti legge (su 12 leggi approvate finora, 11 sono dl e solo uno è un ddl, la porcata Alfano, ovviamente incostituzionale). E le possibilità che il Parlamento bocci il piano delinquenziale che scarica sui contribuenti i debiti dell’Alitalia per regalarne la parte sana a una compagnia di giro di profittatori di regime, capitanata da Colaninno condannato dal Tribunale di Brescia a 4 anni per la bancarotta del gruppo Italcase-Bagaglino, è pari a zero. Anzi, una volta tanto che il Pd non c’entrava nulla in una sciagura, Veltroni s’è precipitato a rivendicarne il merito.



Negli Usa la gente scende in piazza da Denver a Washington contro i profittatori di regime al grido di “Aiuti a Main Street, non a Wall Street”, “Niente salvagente, per questi ci vuole la galera”. In Italia manifestare in piazza è considerato eversione e invocare la galera per i ladri di Stato non si usa più: sarebbe giustizialismo. Negli Usa Obama e Mc Cain se le suonano di santa ragione. In Italia, se il leader del Pd comincia con quattro mesi di ritardo a fare opposizione al governo più indecente della terra, si becca subito i rimbrotti del Corriere della sera per la penna, anzi l’estintore, del pompiere di Viggiù, al secolo Pigi Battista. E viene subito sbugiardato dai suoi compagni di partito.



Per Enrico Letta, “non si vincono le elezioni del 2013 con l’antiberlusconismo”: infatti ha appena perso quelle del 2008 dialogando con Berlusconi (che intanto monologava, chiamava Veltroni “maschera di Stalin” e vinceva a mani basse). Ma c’è di meglio: tal Giorgio Tonini del Pd, in un convegno a Orvieto, lancia con Enrico Morando l’idea di “separare le carriere di pm e giudici”, che sarebbe anche originale, se non l’avessero già lanciata Gelli, Craxi e Berlusconi. Più innovativa un’altra trovata del Tonini: la deriva putiniana denunciata da Veltroni non sarebbe colpa di Berlusconi ma, pensate un po’, di Prodi. Il quale, essendo l’unico ad aver battuto Berlusconi, è stato spedito a casa anzitempo, così impara a non perdere le elezioni come tutti gli altri.



Intanto Al Tappone, sempre spiritoso, annuncia: “Basta dialogo con Veltroni”. Un po’ come se Putin annunciasse “basta dialogo con la Georgia”. D’Alema, per punizione, lo candida subito al Quirinale: “Se si arrivasse a un sistema presidenziale, Berlusconi potrebbe concorrere alla massima carica della Stato perché ci sarebbero quei pesi e quei contrappesi che consentirebbero anche a lui di governare meglio il Paese”.



Frattanto, in Francia, il presidente Sarkozy è bersagliato dalle polemiche per aver osato partecipare all’assemblea condominiale e interessarsi della nuova rete fognaria della villa della suocera in Costa Azzurra, non per procurarle privilegi, ma solo perché siano rispettati la legge e l’ambiente. In Italia il premier attacca i giornali altrui, essendo proprietario di giornali. Attacca le tv altrui, essendo proprietario di tv. Attacca i giudici, essendo imputato. Confessa, dopo aver mentito promettendo di non usarlo, che il Lodo Alfano gli serve “contro i giudici politicizzati”. Ma il pompiere Battista trova che la colpa della fine del dialogo sia tutta di Veltroni, che osa addirittura descrivere il premier come “nemico ontologico della democrazia”, cioè per quello che è, mentre il Cainano sarebbe colpevole soltanto di qualche “reazione sgarbata”.



Ma certo, uno che minaccia la Consulta di rappresaglie se oserà dichiarare incostituzionale una legge incostituzionale, uno che definisce “nemici” i giudici che si occupano dei suoi reati, uno che passeggia quotidianamente con le scarpe chiodate (con tanto di rialzo interno) sulla Costituzione, uno che annuncia con l’apposito Ghedini la riforma del Csm di cui il capo dello Stato non sarà più presidente, uno che vola sull’elicottero di Stato in una beauty farm chiusa per lavori ma fatta riaprire apposta per lui e ci trascorre tre giorni anziché andare all’Onu a rappresentare l’Italia, ecco, uno così è soltanto un po’ sgarbato. Birichino

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muggineblu
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D'Alema...dì qualcosa di sinistra!:_| .
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comunicato per pentole ed affini: niente di meglio da fare che leggere quello che scrivo io?
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xcollezrrn
Utente della Community
D'Alema l'ha fatto qualcosa di sinistro...l'inciucio eh eh

D'Alema, fatte 'na crociera, possibilmente fattela lunga.

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muggineblu
Utente della Community
...e speriamo im un naufragio... .
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comunicato per pentole ed affini: niente di meglio da fare che leggere quello che scrivo io?
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fifoncello
Utente della Community
... dove si sei anche tu... 😄
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trombraider.it (anche trombraider.org), ma che sito è? ... interessante! :^O
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xcollezrrn
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Banche e tv

Maria Novella Oppo

A furia di dibattiti sulla crisi della borsa Usa, stiamo diventando esperti del ramo. E, così come tutti si considerano tecnici della Nazionale o critici di cinema e tv, ormai ci possiamo dichiarare tutti economisti. Del resto, dove arriva la mente di un Gasparri qualsiasi può arrivare pure l’intelligenza di un normale pensionato, di una massaia o di un giornalista tv. Se poi si tratta di uno preparato come Giovanni Floris, non possiamo che dare ascolto alle sue teorie. Così, per esempio, l’altra sera, il conduttore di Ballarò ci ha spiegato perché le banche italiane, oggi, sarebbero più sicure per i correntisti di quelle americane. Praticamente, le nostre banche hanno già intascato talmente tanti dei nostri soldini che ora si possono permettere di rassicurarci. Sarebbe come dire che chi non mangia ha già mangiato, come sostiene il proverbio. Eppure, nonostante il decisivo parere di Floris, ci resta più di un dubbio, perché non è provato da nessuna autorità morale (o immorale) che chi ha già rubato non ruberà più. Anzi.

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xcollezrrn
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Uppete
E' la dura legge del mercato. O mangi 'sta minestra...

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fifoncello
Utente della Community
No, e la legge del menga, che poi è la tua. :^O :^O :^O :^O
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trombraider.it (anche trombraider.org), ma che sito è? ... interessante! :^O
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