Il sistema di punizione dei delitti in una società
(si potrebbe dire: "Dei delitti e delle pene")
dovrebbe essere, a mio parere, squisitamente
laico. Ossia, non essere ispirato non solo da
principi religiosi, ma neppure etici. La parola compassione mi sembra la più idonea. Non intesa
in senso sentimentale o emotivo. Bensì nel senso
di essere in grado di percepire la condizione umana
nella sua interezza. La si potrebbe abbinare alla parola: "Ragione".
A parer mio, è accettabile discutere della Pena di
Morte per certi delitti. Ho detto: accettabile. Purchè
lo si faccia in maniera razionale. Il problema della
pena di morte è che diventa facilmente uno strumento
politico, di discriminazione (i ricchi e i loro avvocati)
e di errore giudiziario. Una pena carceraria mi sembra
adeguata, poi si può discutere sui modi in cui sarà
applicata.
I media si sono buttati sul caso in maniera altrettanto
spregevole di quanto fecero nella vicenda di Cogne.
Ribadisco: l'emotività di massa è comprensibile, ma è
un cattivo segno sociale. Perché non risponde davvero
al problema del dolore e dell'efferatezza umani.
Chi scatena i propri istinti sproloquiando di punizioni
atroci (come l'impalamento), di vendette carcerarie,
in primo luogo si abbandona a dei raptus e a dei deliri
puramente verbali ed emotivi che mi astengo dal
commentare. A costoro non affiderei qualsiasivoglia
responsabilità sociale. Sarebbero pronti a linciare
qualcuno, sullo stile del branco, e poi scusarsi,
nel caso avessero sbagliato.
In maniera diversa, sono in disaccordo anche con
chi parla di perdono o altre categorie del genere.
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Danza con le Farfalle
Danza con le Farfalle
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