Il mielometro: impariamo ad usarlo
Il rifrattometro è, in generale, uno strumento ottico che misura l'indice di rifrazione specifico di una sostanza, sfruttando il fenomeno per cui un raggio luminoso devia dalla propria direzione passando da un corpo ad un altro di differente densità. Il mielometro è quel tipo particolare di rifrattometro specifico per il prodotto miele e per le altre sostanze con elevate concentrazioni di zucchero (ad esempio le marmellate o gli sciroppi di zucchero).
La facilità di utilizzo e la precisione del dato fornito fà del mielometro uno strumento di estrema utilità nell'ambito dell'azienda apistica ai fini del controllo della qualità del prodotto. Il prezzo, che può variare dalle 300 alle 900 mila lire a seconda delle marche e del fatto che siano mono- o bi-prismatici, è ritenuto dai piccoli apicoltori troppo elevato. Ricordo al proposito che le associazioni spesso forniscono questo servizio ai propri soci e che, comunque, se la spesa è ripartita tra più apicoltori può diventare sostenibile.
Vediamo ora come va usato. Innanzitutto lo strumento deve essere stato preventivamente tarato: al momento dell'acquisto solitamente la taratura è già stata fatta in laboratorio, ma ogni anno prima di iniziarne l'utilizzo, occorre verificare la precisione delle letture. Per tale motivo sono da preferire i modelli di mielometro dotati di campioni di riferimento per la taratura e relative istruzioni date dalla casa madre. A questo punto prisma e coperchio vanno perfettamente puliti ed asciugati. Un sottile strato uniforme di miele, privo di cera o altre impurità, deve essere spalmato direttamente sul prisma di vetro (non occorre un attrezzo particolare per fare ciò, va benissimo il dito), poi si abbassa il coperchietto e si pigia un poco in modo che l'aderenza tra prisma e coperchio sia omogenea. A questo punto, guardando attraverso l'oculare, ci si direziona verso una sorgente luminosa sufficientemente intensa, meglio se luce naturale, e si legge il valore in corrispondenza del limite tra la zona di ombra e quella illuminata. Normalmente i rifrattometri presentano due scale: una, in gradi Brix, indica la percentuale di zucchero, l'altra la percentuale di acqua. Noi leggiamo la seconda, ossia l'umidità.
Altro fattore importante di cui tenere sempre presente è la temperatura del miele di cui si sta misurando l'umidità: i rifrattometri sono tarati per letture fatte alla temperatura di 20°C. Qualora la temperatura del miele si discosti da quella di taratura, deve essere apportata una correzione alla lettura eseguita, pari allo 0,1% in più o in meno rispettivamente per una temperatura inferiore o superiore ai 20°C. Ottimi, al proposito, i modelli di rifrattometro con termometro ambientale abbinato.
Terminata la lettura si ripulisce dal miele con poca acqua tiepida o con un panno morbido.
Ulderica Grassone
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