Il buon Wil ci potrebbe "ammollare" un mito al giorno così da trovare analogie con l'attualità.
@gere: ok...analogizza...
😄 resto cmq un #erdaiolo... la scorta di marmellata di bacche era ovviamente per spalmare il corpo della ninfa :-);-)
Sisifo è una figura della mitologia greca, era figlio di Eolo e di Enarete.
Fondò la città di Corinto, divenendone il primo re. Fu il più scaltro e furbo tra i mortali.
La città sulla quale regnava era in una posizione splendida, ma scarseggiava l'acqua e gli abitanti erano costretti a lunghi viaggi per rifornirsi del prezioso liquido. Mentre meditava su una possibile soluzione, Sisifo dalla rocca di Corinto vide Zeus con una bella ninfa.
Sisifo di Franz von Stuck, 1920
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Sisifo di Franz von Stuck, 1920
Zeus era innamorato di Egina, figlia del dio fluviale Asopo, la rapì e la porto in un'isola.
A Sisifo si presentò il dio fluviale nelle sembianze di un vecchio e gli chiese se aveva visto Egina. Sisifo disse di sì e aggiunse che gli avrebbe rivelato il nome del rapitore solo dietro promessa di una fonte d'acqua. Sisifo raccontò tutto al padre della ninfa e Asopo gli donò Pirene, una sorgente perenne.
Zeus, adirato, ordinò ad Ade di mandare Tanato, per condurlo nel Tartaro. Sisifo lo accolse cordialmente, gli dette da bere e, fattolo ubriacare lo legò con catene di ferro e lo imprigionò. Con il dio della morte incatenato, sulla terra nessuno più moriva. Sisifo era convinto che gli dei si sarebbero sicuramente mossi, ordinò così alla sua sposa, Merope, di non seppellire il suo corpo. Zeus mandò Ares a liberare Ade e ad imprigionare Sisifo.
Arrivato all'Ade, si lamentò dal signore degli inferi (o da Persefone), dell'empietà di Merope, che osava lasciare il suo corpo senza sepoltura. Per spirito di Giustizia, Ade gli permise di ritornare nel mondo dei vivi per tre giorni, per punire la propria sposa, obbligandola ai riti funebri.
Sisifo torno quindi dalla sua sposa felicissimo, senza alcuna voglia di ritornare negli inferi.
Sisifo si guardò bene dal mantenere la promessa e visse fino a tarda età. Quando la sua ora sopraggiunse e dovette scendere nel regno delle ombre, lì lo aspettava la punizione di Zeus.
Sisifo fu condannato a spingere un masso enorme fino in cima ad una montagna, ma raggiunta la vetta, il masso rotolava a valle, rendendo il supplizio eterno.
Dalla pena a cui fu sottoposto, deriva l'espressione fatica di Sisifo, ad indicare un'impresa molto gravosa che porta a risultati effimeri.
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@erione e blind: franza o spagna purchè se magna...
mò mangio la ghianda e sono felice... ciò il riflusso nel privato
🙂
@blau: dolcissima come sempre.
un saluto anche a chi legge e un bacio immenso a chi sa :-x
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- wil perchè il tuo post è scritto fra mezz'ora? -
- statebboni...non fate i collezionisti -
- Official A.C.F.E. member #14 -