Per come la vedo io, non solo il rapporto è un contratto a tempo indeterminato ma addirittura se ebay ti sbatte fuori senza alcun motivo di inadempienza
contrattuale da parte tua, ci sono buone probabilità che ti debbano anche pagare una congrua indennità
Sull'indennità non credo, a meno che tu non avessi delle aste in corso, al che ti debbono indennizzare il lucro cessante (e, se sei proprio un rompip@lle, magari anche il danno emergente, nel senso del danno d'immagine).
In quanto agli obblighi sinallagmatici, l'accordo con gli utenti è un contratto atipico, a mio avviso, il quale presenta alcuni aspetti propri della somministrazione, ma che si differenzia in modo importante in alcuni punti (tanto per dirne due: è un contratto a titolo gratuito - in riferimento ai soli acquirenti; per i venditori si stipula un contratto in più per factia concludentia al momento della messa in vendita e questo contratto, come specificato, è di hosting, come regolato dal Decreto Legislativo 70/2003 - e prevede che eBay fornisca dei servizi e non già dei beni).
Detto questo, sempre a mio avviso, tu colpisci un po' fuori del bersaglio, perché indichi come rilevante l'Accordo fra gli Utenti nella materia della proibizione della PostePay.
In realtà, secondo me, bisognerebbe richiamare ed andare ad indagare nelle clausole contrattuali del contratto di hosting, che ciascuno di noi stipula per fatti concludenti nel momento in cui mette in asta un oggetto.
Talune clausole, è vero, sono contenute nell'Accordo, ma non tutte (talaltre, per esempio, sono oggetto di previsione normativa).
A questi due contratti, poi, se ne affianca un terzo: il contratto di compravendita vero e proprio, che si stipula fra acquirente e venditore e che ha, per oggetto, un bene ed un prezzo.
Il metodo d'adempimento del pagamento è di sicuro riservato all'arbitrio ed alla libertà contrattuale dei contraenti ed eBay non può mettervi becco.
In forza del contratto di hosting, però, eBay può sindacare su alcuni elementi: per esempio, sugli oggetti vietati; qui non si tratta soltanto di ottemperare ad un obbligo giuridico per eBay (per esempio, è vietato vendere armi), ma anche del rispetto del principio della buona fede, in forza del quale ciascuna delle parti d'un contratto deve astenersi dal compiere qualsiasi atto pregiudizievole per la controparte (ed è per questo, per esempio, che si proibisce la vendita dei maghetti o dei feedback).
Con uno sforzo argomentativo (non mio, che riporto per correttezza - perché lo ritengo una delle argomentazioni più persuasive che mi siano state opposte), in effetti, si potrebbe anche far ricadere in questa categoria l'uso della parola PostePay, che, essendo stata usata in tante truffe, potrebbe minare la credibilità del sito. Ma è un artifizio parecchio formale.
Senza contare, comunque, che, come detto sopra, eBay può solo impedire che sia scritto in asta e non già che, poi, sia scelto come metodo dalle parti, una volta che l'asta si sia conchiusa.
Non voler offendere né danneggiare nessuno può essere segno di una mentalità equa, ma anche di una timorosa.
Kikkus ha scritto una guida, è brutta, fidati; non serve che tu vada a vederla. Se per sbaglio dovessi capitarci, magari lasciagli pure un voto negativo...
La certezza non è che l'aspetto deteriore della conoscenza
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