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Contestazione per danni economici causati dal cattivo funzionamento dell'oggetto acquistato

giusung37
Utente della Community

Buonasera a tutti. 
Vorrei condividere con voi della community l’esperienza che racconto a seguire.

 

Qualche giorno fa ho acquistato una scheda grafica per aggiornare la mia workstation con la quale – nel tempo libero – faccio (o meglio “facevo”) sviluppi di tipo CAD; prezzo: “l’esosissima cifra di ben scheda 23 euro”; una piccola spesa per una piccola soddisfazione che volevo prendermi da un po'. Prezzo, tralaltro, allineato agli altri della piattaforma:  nulla che lasciasse presagire anomalie, anzi qualche euro in più di alcuni altri venditori ma, essendo l’unico italiano tra tanti inglesi e tedeschi che trattavano lo stesso oggetto, avevo deciso di darglieli ben volentieri. un’attenzione.

Ieri, nel pomeriggio,  arriva la scheda e – subito dopo aver smesso di lavorare – l’ho subito installata nel server e ho acceso, accorgendomi immediatamente di un’anomalia: la sua ventola accelerava e decelerava con un ritmo regolare che evidenziava una tensione che invece che rettilinea  andava su e giù come un’onda. Qualche secondo dopo il crash della macchina, che si è spenta e non ha voluto più saperne di ripartire. A quel punto ho preso un altro PC e gli ho installato la scheda e, …magia …. anche lui è morto in nemmeno trenta secondi. Infine ho preso un’altra vecchia scheda che avevo conservato ed ho assistito al terzo suicidio di un apparecchiatura elettronica nel giro di meno di mezz’ora; tutto ciò sotto lo sguardo stupito e divertito di alcuni familiari: mia moglie, i miei genitori, e mio fratello che mi filmava con lo smartphone per pubblicarmi in non so quale post (e, tralaltro, devo ringraziare il cielo che il caso ha voluto che l’abbia fatto).

Il bilancio totale, dunque, dell’esperienza he avrebbe dovuto darmi una soddisfazione è stato il danno irreparabile di tre schede madri (tra le quali una tipo server, a doppio processore, oggi ormai introvabile), di quattro CPU, di un controller raid, di 4 hard disk (due “morti” all’istante e altri due poco dopo), di 4 banchi di memoria e – infine -  della mia vecchia scheda video che, dopo il primo crash, ancora inconsapevole, avevo reinstallato immaginando, e sperando, che il server si riavviasse: quasi 600 euro di danni per un oggetto il cui prezzo non arrivava a 23! Ancora attonito, ma a questo punto cosciente di quanto accaduto, ho ripensato alla ventolina che saliva e scendeva di giri come se fosse portata su e giù  da un onda invece che lavorare  con una tensione uniforme e, dato che lavoro nel settore informatico e che, in circa 25 anni di “onorato” lavoro nella più grande azienda italiana del settore ho accumulato competenze, esperienze e conoscenze, ho telefonato ad un collega che di mestiere gestisce le componenti elettroniche dei server (con tante di quelle qualifiche da tappezzare un palazzo di 10 piani) e l’ho raggiunto a casa sua con il case del server che lui ha smontato per testare le singole parti con un suo banco di prova di tipo professionale, dandomi la conferma di quanto avevo immaginato: la scheda video lavorava con una fase elettrica anomala di tipo ondulatorio con dei picchi negativi che hanno bruciato il canale video della scheda (PCIe), che a sua volta ha bruciato quello dei  dati (Sata, Ata) e, a catena, quello della memoria di lavoro e, infine, dei processori. La scheda video, In tutto ciò, ancora (mal) funzionava, assurdo!

Sono tornato a casa, e “non” ci ho dormito su, pensando tra me e me tutta la notte (questo però lo presumo, non ne ho certezza)  “ma esistono veramente persone così negligenti ed egoisti da essere disposti a causare un simile disastro pur di chiudere una vendita da 23 euro?” È  come se un venditore di auto consegnasse una macchina senza testare i freni perché mesi prima funzionavano e chi l’ha ritirata è deceduto a causa di ciò; l’unica differenza è che lui l’arrestano, noi invece siamo lasciati a noi stessi.

 

Stamattina ho scritto al servizio clienti di EBay e ho chiesto un contatto telefonico; mi chiamano, racconto tutto,  e l’unico riscontro che ho avuto è stato del tipo “……contatta il venditore, noi non vogliamo responsabilità, al massimo ti restituiamo il prezzo della scheda nel caso il venditore non lo faccia…”; quindi mi è stato indicato di esplicare immediatamente la pratica di restituzione in quanto era l’unico modo per scrivere un post che andasse oltre le 200 parole, e che – dunque - potesse essere minimamente esplicativo dell’accaduto: in base ai principi di comportamento del paese di origine dell’azienda e senza tener conto che in Italia, invece, esite il principio giuridico della responsabilità patrimoniale e solidale dell’azienda, che affianca e, in taluni casi, sostituisce quella dell’altro obbligato (…parole dell’avvocato, non mie…ma adesso ci arrivo…).

Ancora più deluso ed arrabbiato ho pensato che, ….americanata per americanata…., avrei dovuto contattare un’associazione di consumatori; l’ho fatto e, in meno di un’ora sono stato contattato telefonicamente da un loro legale che, dopo essersi fatto raccontare tutto  e aver visto il video  mi ha rassicurato con parole del tipo (ne riporto il senso, non la forma) “….tranquillo, li portiamo in tribunale; ringrazia tuo fratello che ha fatto un video che attesta il tuo corretto montaggio della componente. Video che, insieme alla scheda ancora “mal” funzionante  (…che verrà consegnata ai periti legali per un loro esame) e alla testimonianza di quattro perone che hanno assistito ai fatti costituiscono una base legale che consenta di chiedere ed ottenere un giusto risarcimento. Altro che restituzione dei soli 23 euro: la scheda, il video e la testimonianza di 4 persone sono più di quanto normalmente necessario per ottenere il risarcimento completo del danno; insomma (sempre parole dell’avvocato)  “…. di quanto occorra per ricomprarti componenti della stessa qualità all’attuale valore di mercato, per risarcire la perdita dei dati che hai avuto e il disservizio che hai subito ...”

Nel pomeriggio, infine, ho scritto al venditore per dargli un onesta evidenza di quanto accaduto, raccontando il tutto in maniera “asettica”, senza citare né il servizio clienti di EBay, né l’avvocato, e benché meno la mia decisione di chiedere legalmente un risarcimento e, assurdo, lui mi risponde –con un evidente  tono infastidito, che un oggettino così piccolo non può causare tutti quei danni e, dunque, che dovevo essere io a non accampare scuse, manifestando una filosofia ed un atteggiamento di chi è – almeno a mio parere – totalmente inconsapevole del fatto che una tensione con un valore anche di pochissimo negativo è - per componenti che funzionano in corrente continua - sempre disastroso e quasi a voler affermare (sempre, almeno, secondo il mio giudizio) che io, a 52 anni, avessi organizzato nei suoi confronti la truffa, per l’importo di ben 23 importo avrebbero reso me miliardario e mandato lui in bancarotta. Ha proseguito, poi, dicendo che sarebbe stato disposto a sostituire o rimborsare il solo oggetto e nient’altro, perché lui aveva il 100% di feedback positivi che attestavano la sua completa ragione (ho ancora tutte le mail conservate nella mia casella di posta personale). Nel mondo moderno, dunque, sono i feedback la discriminante tra ragione e torto; non un video che attesta il corretto utilizzo di un oggetto che, a sua volta, evidenzia il suo cattivo funzionamento e di quattro testimoni dell’accaduto!!!

OK: se veramente se la vuole giocare così per me non c’è problema: giochiamo. Tanto ho già perso la Workstation, ed a suo confronto i 23 euro della scheda rappresentano la trentesima parte del valore: la scheda me la tengo; lunedì mattina annullo la richiesta di restituzione e nemmeno dieci minuti dopo la scheda la deposito in tribunale, insieme al video e alle testimonianze. Tanto: il danno l’ho già subito, sia lui che il servizio clienti di EBay mi hanno fatto capire che non gliene importa niente e l’avvocato è “pro bono”. Che passino anche anni ma sento di dovermi togliere la soddisfazione di arrivare fino in fondo a questa vicenda, vada come vada.

 

Concludo con  le tre seguenti considerazioni:

  • Deluso dal venditore che, dopo aver attestato sull’annuncio il normale funzionamento dell’oggetto non più di tre righe  2 righe sotto la regola di EBay che stabilisce che il venditore di assume la totale responsabilità della messa in circolazione dell’oggetto non ha avuto nemmeno l’onestà intellettuale di ammettere con sé stesso (non con me) che è  la componente fosse guasta e che non sia stata testata prima dell’invio. Se già si fosse posto in una maniera diversa, del tipo mandami il video di tuo fratello, fanne un altro che attesta la reale rottura delle componenti e, se questo mi convince, incontriamoci a metà strada, forse avrei accettato. Ma adesso non più.
  • Ancor più deluso dal servizio clienti di EBay che,  con suo eloquente mutismo, la sua ironia, e la sua affermazione della loro estraneità ai fatti ha voluto mandarmi un messaggio del tipo “ …  ma che diavolo pretendi: prendi i tuoi 23 euro, sta buono e zitto in un angolo e non darci fastidio: atteggiamento completamente aderente alla filosofia del “politically correct” che i nostri partner di oltre oceano indicano a tutto il mondo come una dei loro virtuosismi economici; probabilmente questo principio lo sostengono solo quando gli  conviene e gli torna utile o, altrettanto probabilmente, si è trattato di un caso isolato capitato solo a me; in ogni caso non saranno loro, ma il magistrato, a determinare il perimetro della loro responsabilità.
  •  Entusiasta, infine, della nota associazione dei consumatori: reattiva, veloce e proattiva come io, che non mi ero mai rivolto a nessuno, non avrei mai immaginato. Un consiglio: nel caso vi occorra contattateli; vi aiuteranno senz’altro.

Infine, una mia richiesta nei vostri confronti: vi chiedo la gentilezza e la cortesia di fare tre copie di questa mio post (basterà fare tre volte “copia e incolla”) e di inviarla a tre membri del forum chiedendo di altrettanto: magari riusciamo noi a creare un’onda che contrasti questi atteggiamenti e chiarisca che l’onestà e l’integrità (insomma il  “politically correct”, come lo chiamano loro)  non è il vestito della festa da indossare solo quando necessiti  sembrare belli,  ma una divisa da lavoro che “chi fa il venditore” e “chi garantisce le vendite” non dovrebbe togliere mai.

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1 RISPOSTA 1

Contestazione per danni economici causati dal cattivo funzionamento dell'oggetto acquistato

marioelegio
Utente della Community

Premesso che tutto potrebbe funzionare solo se il venditore era un professionale e se tu hai effettuato l’acquisto come semplice consumatore.

Nonostante siano veri i presupposti, purtroppo anche con la direttiva 2853/24, a te favorevole, non la vedo così facile.

Dovrai dimostrare il difetto della scheda e che chi te l’ha venduta sapeva del difetto. Dovrai dimostrare il nesso causa-effetto, cioè che i danni sono stati causati dalla scheda. Dovrai poi dimostrare che non si possono applicare le eccezioni dell’art 131 del codice di consumo (quello post 2021) relative alle possibili conseguenze dell’errore in fase di istallazione del componente.

Una causa legale per danni, ha esiti incerti e dei costi che vanno ben oltre le cifre lamentate.

 

 

ciao

mario

 

 

 

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