in data 23-06-2020 10:32
in data 24-06-2020 09:17
in data 24-06-2020 09:36
in data 24-06-2020 09:38
Questo era quanto appariva sul sito della Guardia di Finanza fino a poco tempo fa (settimane o mesi, non anni certamente):
"Nel caso in cui l’acquirente abbia il ragionevole dubbio di aver inconsapevolmente comprato un prodotto falso, potrà segnalare il fatto al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, oppure alle altre Forze di Polizia nazionali.........."
Non trovo più la pagina ma posto direttamente una delle discussioni sul tema in cui è citato quello stralcio:
Non posso, né voglio, contraddire quanto asserito da Misterious (che saluto e ringrazio), qualcuno una volta scriveva su materia affine quanto segue:
Ciao
in data 24-06-2020 09:40
in data 24-06-2020 09:58
@criotipo ha scritto:
Scrivo questo perché il venditore al mio messaggio che mi sarei rivolto alla finanza luì stesso mi ha avvisato dell'incauto acquisto accusandomi di aver scambiato il suo orologio con un fake ...non ho parole...
Io non avrei dubbi sul da farsi, è chiaro che se ti metti in competizione con gente priva di scupoli non c'è gara..........la vincono loro se non altro perchè hanno la faccia come il....
in data 24-06-2020 10:35
grazie della risposta e del tempo dedicato , all'incirca corrisponde a quanto pensavo ( e anche in parte detto , sintetizzando, con la prima risposta che avevo dato a Criotipo )
mi rimangono altri dubbi, pero' visto che non siamo in un forum legale non vorrei essere fuori tema
a memoria ( di anni fa', quindi dovrei rispolverare un po' ) ricordo che , se non vado errato, ci possono essere tre strade da seguire : esposto , denuncia , querela
qui si e' parlato prevalentemente della querela , tralasciando le altre due opzioni , se esistono perche non percorrere una delle altre due ?
Moria ha focalizzato il fatto che potrebbe esserci incauto acquisto da parte dell'acquirente : il che in futuro potrebbe creare delle grane anche a chi ha acquistato nel caso ometta di denunciare ( perlomeno ho interpretato cosi' , sintetizzando ovviamente il tutto ) , quindi in questo caso che fare?
poi ne avrei altri, temo pero' che le risposte porterebbero ad altri dubbi ancora
@misterious_shadow ha scritto:Vedi, il probllema è che la questione stessa che è stata postata che è potenzialmente foriera di problemi. Gli usi di Paypal e di Ebay fanno sembrare semplici delle cose che semplici in realtà non sono.
Quando si vuole un rimborso per un oggetto che si dice non essere originale per molti motivi, questo significa che si muove una accusa nei confronti di chi vende.
Il concetto è che una merce falsa venduta come buona è un reato e quindi non è Paypal la soluzione di un qualche cosa che è ben al di là di una banale situazione commerciale. E' vero che Paypal in caso di denuncia normalmente procede ad un rimborso ma queste non sono cose che poi finiscono lì, ovvero con un rimborso.
Fare una querela di parte contro altre persone non è un atto che non significa nulla perché accusi un'altra persona di un reato grave come l'estorsione. Perché macchinare un qualche cosa con inganno o ricatto o violenza, contro un'altra persona al fine di sottrargli i suoi soldi o le sue risorse, è estorsione.
Per queste cose si finisce in galera se la cosa è vera. Ora le querele di parte hanno anche una caratteristica particolare: sono ritirabili. Se il reato non sussiste e quindi la magistratura od i tutori dell'ordine non sono costretti a perseguire il reato (perché quando si rileva un reato l'azione penale è obbligatoria e per nulla discrezionale), e si risolve tutto con un sospetto infondato, una querela è ritirabile.
Quindi se si scopre che il falso non è in realtà un falso non succede nulla e si ritira tutto con tante scuse. Ecco perché si tratta di un atto grave e non ci si deve scherzare e tantomeno lo si deve usare come una facile scappatoia per poi ottenere forzosamente un rimborso per un acquisto di Ebay.
Partiamo da una serie di ipotesi ammettendo che nessuno di noi, nemmeno un ipotetico giudice quindi, sia in grado per propria competenza od esperienza personale, di capire se un orologio di una certa marca, che solitamente può essere anche un bene di un certo pregio e di un certo costo, sia originale o meno.
Che cosa ha quindi in mano realmente il nostro amico che domanda? Un sospetto, e niente altro. Mosso dal fatto di avere ricercato una certa informazione e di averla ottenuta con un filmato su youtube. Può bastare questo a provare il falso? Ma certamente no perché non esiste prova assoluta che chi faccia un video del genere sia un esperto reale.
Per questo che ci vuole una perizia da parte di chi esperto lo sia sul serio, perché per fare questo mestiere deve relazionare, e certificare assumendosi le sue responsabilità relative, che l'analisi fatta su commessa di qualcuno sia reale e provabile.
Con questo in mano, e solo con questo, si può andare a fare una querela ed il resto non conta nulla perché non serve affatto a dipanare quello che in origine è solo un sospetto.
La prima cosa che chi raccoglie una querela fa, è il chiedere chi sei tu (ti identifica con tutti i tuoi dati per intenderci). Poi ti chiede l'oggetto della querela e quando si arriva alla affermazione del falso ti chiede come fai a saperlo, ecco la perizia, e poi ti chiede come hai ottenuto l'oggetto. Poi ti chiede chi te lo ha dato, per quale motivo e poi fa indagine su questa persona sospetta.
Quando va a trovare dati sull'indagine redige un bel verbale e lo presenta ad un giudice il quale decide se procedere con un atto di notifica di garanzia contro la parte citata nella querela e poi se è il caso di sostenere una accusa e quindi convocare la parte ritenuta sospetta del reato e fare una accusa formale. Ed a seconda delle risultanza dell'indagine, poi può esserci anche l'arresto se un reato è conclamato e reiterato (il caso classico del truffatore seriale).
Tutto questo può partire da un banale orologio. Può sembrare fantascienza, o meglio, fantagiurisprudenza, ma non lo è. Si capisce adesso la potenziale grandezza della cosa?
Accusare un'altra persona di un reato come l'estorsione non è una cosa qualunque che si risolve con un banale rimborso con Paypal. E quando si dice alla gente di andare a querelare in caso di contraffazione o di truffa, si stanno dicendo cose come queste qui.
E siccome la truffa è un cancro maledetto e diffuso, si deve combattere anche con questi atti. Ma si deve essere anche certi, ma molto certi, di quello che si dice e si afferma nei confronti di altri perché sono cose grosse, non sciocchezze da galletti di pollaio.
Ora, di fronte ad una persona controparte, che suppongo essere un privato venditore, che ti chiede di provare quanto affermi, personalmente non credo almeno in principio si tratti di una truffa architettata. Io credo molto più probabile che anche il venditore ignori di trovarsi di fornte ad un falso e magari il vero truffato sia stato lui in origine.
Ma sempre che si tratti di un falso e, se le cose stanno veramente così, è chiaro che di fronte a qualcuno che gli dice che il falso è quello che è stato venduto in base ad un filmato di youtube non ti crede affatto. Magari lui stesso può credere di essere di fronte ad un tentativo di truffa nei suoi confronti. Ecco perché le cose non sono facili ed ecco perché per dipanare queste cose non bastano né Ebay e nemmeno Paypal che non sono letteralmente in grado di risolvere queste storie che si possono creare. Non ne hanno alcun strumento perché sono cose difficili.
Ma si vuole essere certi da antrambe le parti? Partano da un accordo. Dando atto che nessuno vuole truffare nessuno, nominino una perizia di comune accordo allo stesso esperto. Se risulta un falso si procede ad un rimborso data l'assenza di volontà di danneggiare nessuno da parte di entrambi e l'oggetto può essere portato al sequestro con denuncia verso ignoti se lo si vuole levare dalla circolazione, oppure lo si detenga e buona notte oppure si distrugga. A seconda delle reciproche volontà. Se è veramente falso la perizia la paga chi ha venduto a pena del suo incauto acquisto originale.
Se invece non risulta falso la perizia la paghi chi ha mosso l'accusa con tante scuse verso l'altro e si tenga il suo orogologio originale ed a quel punto regolarmente acquistato. E così si risolve la cosa.
Questa sarebbe una soluzione civile tra persone civili e senza muovere cose più grosse di loro. Tutto il resto è potenzialmente distruttivo per qualcuno se si vuole proprio agire su questa linea.
24-06-2020 12:15 - modificato 24-06-2020 12:15
@moriadellevacche ha scritto:Questo era quanto appariva sul sito della Guardia di Finanza fino a poco tempo fa (settimane o mesi, non anni certamente):
"Nel caso in cui l’acquirente abbia il ragionevole dubbio di aver inconsapevolmente comprato un prodotto falso, potrà segnalare il fatto al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, oppure alle altre Forze di Polizia nazionali.........."
Non trovo più la pagina ma posto direttamente una delle discussioni sul tema in cui è citato quello stralcio:
Non posso, né voglio, contraddire quanto asserito da Misterious (che saluto e ringrazio), qualcuno una volta scriveva su materia affine quanto segue:
Ciao
I termini di rivalsa contro il querelante a seguito di una accusa subita esistono sempre. Si può quindi fare e sarà un giudice a giudicare anche in quel caso. Ma non sono necessariamente conseguenti. Una contro querela può essere anche contemporanea. Quindi tu quereli una persona per un fatto e lui querela te per averlo accusato di quel fatto. Non sono cose che non si possono verificare, anzi, sono anche molto frequenti.
24-06-2020 12:39 - modificato 24-06-2020 12:42
Perchè non è una tua scelta quale sia il metodo informativo od accusatorio da utilizzare.
Se fai un esposto significa che stai informando la forza inquirente di un possibile reato del quale tu non conosci esattamente i termini ne gli autori ma che potrebbe verificarsi o perché lo hai sentito dire o perché magari ne senti le conseguenze ma non sai chi lo faccia. Ad esempio, senti in lontananza quelli che sembrano spari nella notte ma non sai ne se lo siano e nemmeno chi sia ad averli eseguiti.
Se fai una denuncia stai invece informando la forza inquirente di un fatto che è notizia di reato del quale tu sei a conoscenza. E' un atto facoltativo tranne alcuni casi dove c'è l'obbligo di farla. Un esempio di denuncia è l'avere assistito ad uno scippo subito da altri, oppure avere subito un furto in casa in propia assenza. La denuncia può essere, ovviamente ed il più delle volte lo è, contro ignoti in quanto il reato c'è ma non conosci affatto chi ne sia l'autore.
La querela invece è il richiedere l'intervento della forza inquirente per un reato subito muovendo accusa verso chi lo ha commesso. E' una vera e propria dichiarazione nella quale chi subisce il reato vuole che ci sia un motus verso colui che ha compiuto il reato stesso che lui subisce. E per esempio usiamo proprio questo che conosciamo in questo momento.
Ecco perchè non si può scegliere uno degli altri. Quando ci si rivolge ad una forza di polizia loro ti fanno un interrogatorio preventivo per analizzare la cosa e poi sono loro stessi che dicono che genere di atto poi verrà redatto, naturalmente lasciandoti la tua libertà se portarlo avanti o meno, sempre che non vi sia l'obbligo dell'azione penale.
Nel caso si ricada in quello che si ritiene un incauto acquisto inconsapevole, per potere ovviare alle conseguenze se si rilevano tali, basta informare del fatto (è una notizia di reato anche questa) ed a quel punto si esce da una possibile responsabilità penale proprio perché si da informativa (che può essere una denuncia od una querela a seconda di come si sia delineato il caso).
@daxsisko ha scritto:grazie della risposta e del tempo dedicato , all'incirca corrisponde a quanto pensavo ( e anche in parte detto , sintetizzando, con la prima risposta che avevo dato a Criotipo )
mi rimangono altri dubbi, pero' visto che non siamo in un forum legale non vorrei essere fuori tema
a memoria ( di anni fa', quindi dovrei rispolverare un po' ) ricordo che , se non vado errato, ci possono essere tre strade da seguire : esposto , denuncia , querela
qui si e' parlato prevalentemente della querela , tralasciando le altre due opzioni , se esistono perche non percorrere una delle altre due ?
Moria ha focalizzato il fatto che potrebbe esserci incauto acquisto da parte dell'acquirente : il che in futuro potrebbe creare delle grane anche a chi ha acquistato nel caso ometta di denunciare ( perlomeno ho interpretato cosi' , sintetizzando ovviamente il tutto ) , quindi in questo caso che fare?
poi ne avrei altri, temo pero' che le risposte porterebbero ad altri dubbi ancora
in data 24-06-2020 12:52
@criotipo ha scritto:
Scrivo questo perché il venditore al mio messaggio che mi sarei rivolto alla finanza luì stesso mi ha avvisato dell'incauto acquisto accusandomi di aver scambiato il suo orologio con un fake ...non ho parole...
E' chiaro che cerca un modo di difendersi. Ti ho detto che questa via è una via complicata, purtroppo. Se la si vuole percorrere si deve essere disposti a ballarne la musica.
Inoltre, perdonami e non ti offendere, ma noi dobbiamo essere assolutamente neutrali. Sentiamo solo la tua campana e non la sua. Non voglio mettere in dubbio nessuno, sia chiaro. Ma di fronte ad una accusa e magari ritenendosi innocente, anche lui può pensare male e quindi nascono cose del genere ed è chiaro che può supporre cose negative nei tuoi confronti esattamente come accade a te nei suoi.
24-06-2020 13:45 - modificato 24-06-2020 13:46
L' acqua bolle ma alla fine la pasta se la vuoi mangiare la devi togliere dal fuoco.
Tutto molto interessante ma tu cosa vuoi esattamente i tuoi soldi indietro, un master in giurisprudenza, imbarcarti per la prossima missione su Marte o cosa.
Hai pagato con paypal, reclamo per oggetto non conforme rispedizione dell' oggetto al mittente il venditore puo' dire quello che vuole e tu non devi dimostrare proprio niente, Paypal lo obbliga a rimborsare finalmente la pasta e' in tavola e buon appetito.