in data 19-12-2011 15:47
Ho fatto un acquisto su ebay (un quadro),
purtroppo l'oggetto che mi arriva non è conforme alla descrizione.
La restituzione e il rimborso saranno lunghi e problematici a causa di una pessima comunicazione da parte del venditore.
Alle fine di tutto rilascio il feedback negativo.
Dopo 10 giorni mi arriva una lettera del suo avvocato che mi intima a rimuovere il mio feedback e pagare una penale, diversamente procederà per via legale.
Cosa devo fare? Mi devo preoccupare?
Grazie.
in data 24-05-2013 14:34
Non c'è bisogno di alcuna dimostrazione se non quella dello stato della vendita che informa il giorno del pagamento e della spedizione l'acquirente. l'acquirente inoltre ha effettuato una libera scelta nel momento in cui è stato informato dei rischi. Acquistando legge benissimo e accetta di non emettere feed negativo. L'inserzione è fatta per essere letta prima di tutto. non solo, prima di fare un passo sia con il rimborso paipal che l'iscrizione di un negativo, l'acquirente può segnalare (DEVE) al venditore eventuali problemi. Sarà il venditore (Professionale) che per libera scelta, data l'esiguità dell'importo, potrà inviarne un altro, come spesso mi è capitato. (Leggere Feedback) I giudici ci sono per questo, valutano esaminando tutti i dati e le e mail messe a disposizioni dalle parti per raggiungere una valutazione e sentenza. Tra queste valutazioni certo che vi è anche il fatto che un venditore professionale ( che dunque vive anche di questo lavoro) non avrebbe nessun interesse a vendere un prodotto di 3 o 4 euro e poi non spedire. Ma siamo scemi o vogliamo vestirci da scemi? Uno che ha 10 feedback mette negativo ad uno che ne ha 10.000, ma che paghi perdinci!!!
in data 24-05-2013 15:08
Tu parli dei negativi ma questo non è ciò che intendevo o a cui mi riferivo (a prescindere dalle mie idee, più volte da me espresse, sull'argomento).
Io mi sono soffermato sul fatto che tu dici che ti basta dichiarare (anche senza poterlo provare) di aver spedito per ricadere nella fattispecie dell'articolo 1510, mentre è evidente che non può in alcun modo essere così a prescindere dall'entità economica dell'invio (riflettici sopra vedrai che anche solo il buon senso ti indirizzerà verso la risposta).
La clausola liberatoria che tu scrivi nelle inserzioni non ha alcun valore, il tuo obbligo alla consegna è sancito dal Codice civile (art. 1476) e tu puoi liberarti da questo obbligo solo dimostrando di aver spedito.
Se tu spedisci nuovamente e tutto il resto non fai cosa generosa o gloriosa fai solo cosa DOVUTA.
I giudici che ti stanno dando ragione lo stanno facendo in merito ai giudizi feedback, non sono convinto che avresti uguale fortuna se un acquirente in vena di puntiglio ti conducesse dinanzi ad un giudice per inadempienza contrattuale anche solo per un oggetto del valore di 3 euro.
Il problema è che probabilmente non lo sapremo mai perchè per simili entità chiunque lascerà perdere e certamente è proprio su questo che si basa il perpetuarsi di certe scelte da parte di voi venditori, e qui faccio un discorso di categoria e non personale nei tuoi confronti.
Infine ti invito ad affrontare la discussione (e non solo) con toni più sereni.
Buon lavoro!
in data 24-05-2013 16:20
Sono sereno. Quello che dici è vero solo fino al punto in cui un acquirente acquistando accetta quel tipo di spedizione e a suo carico fa anche l'obbligo della spedizione che non tracciata non è dimostrabile. Per lo stesso motivo quando noi spediamo una lettera non tracciata tramite posta, implicitamente approviamo un regolamento postale per cui se non arriva risulta poi inutile accusare le Poste della mancata consegna. Se avessimo voluto più sicurezza avremmo scelto una spedizione tracciata ( che costa di più ). Al di la di queste che sono regole riconducibili solamente agli articoli, ai codici e alle leggi, ci sono poi le regole del rispetto e dell'etica. Se io acquisto da te un prodotto e tu mi avverti che ho la possibilità di decidere anche una spedizione tracciata, ma se non lo faccio poi non devo venirti a rompere i c. io mai e poi mai farei ricadere una mia frustrazione su di te affibbiandoti un negativo che infici la tua reputazione. Se lo facessi sarei un manigoldo e se un giudice mi condannasse dovrei starmi zitto!
in data 24-05-2013 23:32
Allora facciamo un esempio pratico, più che altro per vedere se ho capito la tua logica.
Mettiamo il caso che io acquisti da te una delle tue trottole, accetto la tua clausola liberatoria (vessatoria ma la accetto) e pago la prioritaria.
Ricevo l'oggetto regolarmente ma avvalendomi del mio diritto a recedereentro 10 gg dal ricevimento della merce, che ovviamente ti comunico preventivamente via mail (che ho letto tu accetti come valida, cosa di cui mi congratulo, non è da tutti), e provvedo a restituirti l'oggetto con prioritaria (lo stesso mezzo che tu hai utilizzato per spedirmela).
Tu cosa fai?
Do per scontato che tu mi rimborsi se la ricevi (anche se molti dei tuoi colleghi presumibilmente in questo caso potrebbero anche bluffare).
Ma se non la ricevi?
Presumi la mia buona fede come io (nonché un eventuale Giudice) devo presumere la tua?
in data 25-05-2013 09:31
Ti rispondo subito dicendo che in questo caso le posizioni sono invertite e ti spiego come mi regolo e mi sono regolato fino ad oggi. Trattandosi di beni di basso valore, ho sempre evitato che gli acquirenti ( in caso di difetti o rotture o sbagli di invii da parte mia ) mi restituissero il libro o l'oggetto. Da parte mia ho rimborsato sempre l'importo. Una sola volta sebbene fosse ben precisa l'inserzione, un acquirente mi restituì la sveglia della Piaggio Vespa che riteneva più piccola di quella che aveva visto. Gli ho rimborsato l'importo + la spedizione di 8 euro che aveva sostenuto. Mettiamo poi per ipotesi (visto che non mi è mai successo) che tu voglia restituirmi per forza un libro di pochi euro. Se te l'ho spedito in prioritaria e me lo restituisci uguale, le stesse regole che valgono per te valgono anche per me. Se voglio essere sicuro di riceverlo io ti spedisco i 2 euro di differenza tramite paipal. altrimenti il rischio vale anche per me. Le regole uno non se le fa per proprio comodo. Le regole sono di carattere generale e quindi anche tu in quel caso puoi vantare dei diritti se io voglio far valere quelle regole solo per me. il diritto esiste per questo. regola i rapporti tra le persone.
in data 25-05-2013 13:03
Era chiaramente una provocazione, hai ragione in merito al diritto ma proprio a questo volevo portarti.
In merito a diritto di recesso e garanzia di legge la norma è chiara il venditore non ha obbligo di rimborso se non riceve il reso, quindi l'invio tracciabile è un obbligo di fatto.
La stessa cosa afferma il 1510 che tu hai travisato, la rimessa al vettore deve essere dimostrabile altrimenti sei potenzialmente contrattualmente inadempiente ed il valore della transazione non ha alcuna rilevanza, la mela rubata conta quanto il furto di un lingotto d'oro.
Le regole che ti sei dato (e sottolineo ti) sono perfino nobili ma non c'entrano niente con il diritto perchè il diritto può solo essere rispettato, non può essere interpretato. o aggiustato
Il problema è appunto che qui ciascuno pretende di farsi le proprie regole e c'è chi lo fa seguento una forma di etica e chi lo fa solo seguendo principi utilitaristici, ma dal punto di vista del rispetto della legge in entrambi i casi si è fuori.
Pertanto è una giungla e questo nuoce a tutti specialmente a quelli che le regole le rispettano pienamente (senza aggiustarsele o interpretarle).
Prova a pensare quante cose anche di valore possono per assurdo essere spedite in prioritaria, qui stiamo parlando di cose da 3/4 euro, ma c'è gente che spedisce monete da collezione, qualche tempo fa uno spedì un oggetto del valore di 500 euro (mi pare un Iphone) che ovviamente non giunse mai a destinazione.
Se fosse come tu affermi a costoro basterebbe la tua liberatoria per essere del tutto, completamente esenti da responsabilità.
La sanatoria tombale di tutte le truffe e le inadempienze contrattuali.
Dai retta informati meglio, non sto dicendo che devi cambiare politica sulle prioritarie, devi solo smettere di pensare che la tua professione di onestà possa reggere in qualsiasi sede.
in data 25-05-2013 13:13
Un buongiorno a tutti.
Come Moria ben sa, sono molto sensibile su questo argomento!
Visto che si parla di querele e sentenze, sarebbe interessante avere qualche informazione in più, in particolare sul contenuto dei feedback negativi citati e sulle motivazioni di querele e sentenze.
Perchè se senz'altro sono (e sono sempre stato) d'accordo sulle querele per i feedback diffamatori, che qualunque Giudice dichiarerebbe tali conb le logiche conseguenze, ho sempre avuto molti dubbi sui risarcimenti da danni per generici feedbak negativi.
Parlando delle prioritarie, scrivere nel feedbak negativo "non ho ricevuto nulla" è ben diverso da "non ha spedito" o peggio.
Se ci vorrai dare maggiori dettagli, sarebbe un contributo molto utile alla discussione annosa.
in data 16-06-2013 17:24
La mia opinione è la seguente (la articolo per punti):
- un feedback negativo non è di per se farsi giustizia da soli (ridicolo solo il dirlo!), ma una caratteristica contrattuale di ebay (se non si è disposti a rischiarli, ci sono altri siti: iscrivendosi a ebay si accetta contrattualmene anche questo),
- il sistema dei feedback è l'unico e solo motivo per cui compro da ebay e se mi convincessi che tutti i positivi lo sono anche quando avrebbero meritato negatività solo perchè minacciano querele non userei più ebay (e milioni di persone con me),
- la minaccia di querela se si scrive un feedback negativo mi ha fatto escludere alcuni venditori in partenza,
- la minaccia di querela in caso di feedback negativo, mi farebbe subito procedere ad una querela per minacce (e li sì che non la si spunta),
- alla luce di quanto leggo e di quanti powerseller (già molto tutelati da ebay) hanno scritto che procederebbero ad una querela, ho deciso di escludere una seconda categoria di venditori: quelli che non hanno neppure un negativo/neutro, non posso credere che non abbiano mai scontentato dei clienti (nella vita reale avviene sempre), ma piuttosto che se li facciano togliere/non mettere a suon di minacce (che funzionano solo sui fessi che si spaventano).
Concludo con un ultimo commento, su ebay stesso: il fatto stesso che ebay consenta toni minatori sugli annunci e sulle comunicazioni dovrebbe essere tenuto presente come indice di una dannosa deregulation che rende ebay meno credibile. Spero se ne rendano conto presto.
in data 17-06-2013 03:02
Non sono assolutamente d'accordo con te. Varrebbe quanto dici solo nel momento in cui la facoltà di emettere un negativo fosse concessa anche al venditore. Questo non è così per cui i giudici danno sempre torto agli acquirenti. Quello che scrivono alcuni venditori non sono da considerarsi minacce. Sono regole alle quali se vuoi comprare ti attieni o altrimenti ti scegli un altro venditore. E Bay lo sa perciò avverte gli acquirenti di fare attenzione prima di emettere un negativo e soprattutto di stare attenti a cosa si scrive.
in data 17-06-2013 09:57
Ti rispondo per punti anche io, per maggiore precisione e comodità.
"- un feedback negativo non è di per se farsi giustizia da soli (ridicolo solo il dirlo!), ma una caratteristica contrattuale di ebay (se non si è disposti a rischiarli, ci sono altri siti: iscrivendosi a ebay si accetta contrattualmene anche questo),"
Questo sarebbe vero se ebay ti informasse debitamente della cosa e poi si assumesse la responsabilità degli eventuali danni che provoca con i suoi obblighi contrattuali. Invece Ebay di responsabilità non se ne assume nemmeno una, dice che il feedback è assolutamente facoltativo e dipende dalla volontà di chi lo rilascia e dice pure che è responsabilità di chi lo rilascia. Quindi questo obbligo "contrattuale" per Ebay semplicemente non esiste. E non esiste quindi nemmeno per un utente.
Esiste invece la responsabilità di chi lo rilascia, perché è tanto bella la libertà di parola, ma si ha sempre la responsabilità di quello che si dice o si scrive. E che vengano rilasciati feedback per stupidità, per ignoranza, per pressapochismo, per vendetta, per ricatto, per ripicca (è anche uno dei casi per i quali Ebay dice che è lecito annullarlo, pensa un pò!) e casi del genere, è un fatto certo.
"- il sistema dei feedback è l'unico e solo motivo per cui compro da ebay e se mi convincessi che tutti i positivi lo sono anche quando avrebbero meritato negatività solo perchè minacciano querele non userei più ebay (e milioni di persone con me)"
Contento te.... Ma questa convinzione od il suo contrario, sarà molto difficile che tu abbia un qualche modo per fartela. Inoltre milioni di persone continuano ad usare Ebay. Forse perché sono persone che rilasciano il feedback giusto e che trovano più interesse nel vendere od acquistare piuttosto che perdersi in questi particolari.
"- la minaccia di querela se si scrive un feedback negativo mi ha fatto escludere alcuni venditori in partenza"
Hai fatto bene, ti sei evitato problemi.
"- la minaccia di querela in caso di feedback negativo, mi farebbe subito procedere ad una querela per minacce (e li sì che non la si spunta)"
Il problema è che la querela di un venditore al quale dai un negativo esiste, è un diritto garantito dalla costituzione (chiunque può e DEVE rivolgersi ad un giudice se ritiene di avere subito un danno od un'ingiustizia) ma soprattutto non è una minaccia, ma un diritto di tutela. Invece una querela per minacce da parte tua per una cosa del genere, un giudice non la considererebbe nemmeno e si trasformerebbe in una calunnia (ed il tuo opponente la spunterebbe anche lì). Hai un concetto piuttosto aprossimativo di quello che sono i diritti delle persone.
"- alla luce di quanto leggo e di quanti powerseller (già molto tutelati da ebay) hanno scritto che procederebbero ad una querela, ho deciso di escludere una seconda categoria di venditori: quelli che non hanno neppure un negativo/neutro, non posso credere che non abbiano mai scontentato dei clienti (nella vita reale avviene sempre), ma piuttosto che se li facciano togliere/non mettere a suon di minacce (che funzionano solo sui fessi che si spaventano)."
Di tutto quello che hai detto, questa è la cosa più assurda. Secondo te quindi non possono esistere venditori che fanno della propria onestà il proprio faro, che sanno accontentare i clienti con servizi impeccabili, che quando un qualche cosa va male sono in grado di assistere un cliente e mettere rimedio alle cose e questo senza ricorrere alla minima "minaccia" (dici tu). Oppure non esistono acqurenti che prima di lanciare improperi o negativi, si rivolgono al venditore e chiedono aiuto ottenendolo, oppure riunciano a rilasciare inutili feedback negativi ricorrendo invece al dialogo ed allo scambio di idee, e più genericamente acquirenti del tutto soddisfatti perché il venditore è sempre all'altezza del suo compito. Per tutto questo, tu il commercio corretto non sai nemmeno che cosa sia. E da quello che dici nemmeno lo concepisci. Se elimini i vendori con il 100% del rating solo per questo motivo ..... beh auguri! Ed augurati anche di non trovare il vero truffatore (quello professionista) che ti farà barba e capelli senza che tu possa farci proprio un tubo. Inoltre quando dici che un venditore è "già molto tutelato da Ebay" dimostri di non conoscere proprio niente del sistema di Ebay che di tutela ai venditori ne da pochissima, esponendoli al rischio unilaterale del feedback negativo e quindi al ricatto, alla vendetta, alla ripicca e più genericamente al danno. Se questa per te è tutela..........
"Concludo con un ultimo commento, su ebay stesso: il fatto stesso che ebay consenta toni minatori sugli annunci e sulle comunicazioni dovrebbe essere tenuto presente come indice di una dannosa deregulation che rende ebay meno credibile. Spero se ne rendano conto presto"
Loro se ne sono resi conto da subito, ed infatti dicono che non si assumono nessuna responsabilità e che il feedback è responsabilità di chi lo rilascia. Ed anche perché esistono queste situazioni che l'obbligo contrattuale di cui parli è una cosa del tutto inesistente.