Capisco il senso di bellezza che puo' cogliere
attraverso la contemplazione di un'opera d'arte
visiva, anche se non sta nelle mie corde [cor,
cordis, cuore].
Penso tuttavia che sia facilmente mediata dall'intelletto
e, dunque, artificiosa, anzi artefatta. Leggendo
certi critici d'arte - ossia coloro che dovrebbero
insegnarci a scoprire la bellezza, ad esempio, in
un dipinto - troviamo strepitose acrobazie concettuali
che, caso mai, accoppano la percezione spontanea,
quella che deriva direttamente dal cuore o dall'anima.
Non che debba essere sempre così: una mia amica
laureata in arte mi ha spiegato, con parole
molto semplici, come guardare Paul Klee. In qualche
maniera, mi ha insegnato a guardare un quadro meglio
di quanto lo guardassi prima.
Penso anche che spesso si ammiri il talento tecnico.
Ma il senso di bellezza, l'ispirazione, è un'altra
cosa.
Preferisco la contemplazione della natura.
Che coinvolge tutti i sensi, in primo luogo
quello più profondo di tutti: il senso di
esserci. Poi, in maniera magica, questo senso
di esserci si trasforma in un non esserci.
Non è meraviglioso, Cifui?
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Danza con le Farfalle
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Danza con le Farfalle
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