Quando sento parlare di cibo magari con sapienza
culinaria ma con sostanziale ignoranza e con una
specie di spavalda arroganza, penso che ci si
meritano i risultati dell'ultima ricerca del World
Cancer Researrch Fund, dove, tra l'altro, emerge
che la mancanza di esercizio e l'eccessivo consumo
di carne sono tra le cause maggiori dei tumori.
Ci sono queste chicche dialettiche, tra le quali
si fa menzione di chi è scampato fino a 100 anni
fumando un pacchetto di sigarette al giorno, ma
dimenticando gli altri 99 che sono morti a 50
anni. Oppure quella secondo cui le verdure sono
"noiose", con grandi citazioni di lattuga, patate,
carote e zucchine.
Ci si lamenta della funzione terapeutica del cibo,
come se fosse un peso insopportabile da portare
nella vita. In realtà, il cibo "cura" in maniera
implicita, non diversamente da come fanno, ad esempio,
i pensieri. Ci sono pensieri, anche raffinati, ma che
rendono chi li usa un terrificante conformista.
Lo spirito non si nutre di cibo. Caso mai della
contemplazione degli Insetti o del Volo delle
Anatre.
Quanto al sapore, chiunque eccede nell'alimentazione
carnivora, non ne conosce la natura e la sua qualità,
lo voglio proprio dire, di liberazione dell'anima.
Mi viene in mente quello che ha detto Barenboim
l'altra sera sulla musica. Parafrasandolo lievemente
alla mia maniera: che non si puo' ascoltare la musica
se non si sa ascoltare il silenzio. Barenboim avrebbe
bisogno di conoscere (ma forse già lo conosce) quanto
dice lo Yoga (o l'Induismo che dir si voglia): che
l'Universo nasce dal suono OM [Mentre i Cristiani lo
fanno nascere dalla Parola: tipico].
Non si puo' conoscere il segreto del sapore se non si
lascia parlare la lingua durante il digiuno.
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Danza con le Farfalle
Danza con le Farfalle
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