Ma, come dicevo, se uno compra un Buono del Tesoro
con un rendimento attorno al 4%, sostanzialmente non
fa che parcheggiare il proprio danaro, salvanguardandolo
dall'inflazione ma senza un vero e proprio guadagno.
Le possibilità di guadagno le fornisce soltanto il
mercato azionario. Naturalmente, occorre fare una buona
scelta. Del resto, i Fondi Pensione, a cui i lavoratori
affidano il loro futuro sono un misto di obbligazioni
e di azioni, ma possono anche essere al 100% azionari.
Se la prospettiva temporale fosse di 30 anni, se uno
sceglie una società solida e bene amministrata, puo'
ottenere un guadagno non indifferente.
Facciamo l'esempio di ENI e di Enel, che sono state
privatizzate, ossia quotate in borsa meno di 10
anni fa. ENI è stata messa in vendita in 4 tranches
in tempi diversi, con prezzi all'incirca tra i 3 e i
6 euro. Oggi vale più di 24 euro. Ha veleggiato a
lungo tra gli 11 e i 14 euro, fino a circa 3 anni fa.
In pratica ha raddoppiato il proprio valore in pochi
anni. Senza contare i dividendi che sono sempre stati consistenti, sull'ordine del 5%.
ENEL è stata privatizzata con un prezzo sotto i 4 euro,
se ben ricordo. Ha navigato per molti anni attorno a
quel prezzo, deludendo, credo, parecchi investitori.
Ma chi se l'è tenuta ha avuto un rendimento del 100%
per un numero di anni relativamente breve. Anche qui,
senza contare il dividendo.
Un altro esempio puo' essere Finmeccanica. Non ricordo
esattamente quando, ma la quotazione in Borsa avvenne
in quegli stessi anni, un po' più tardi rispetto a ENI
e a Enel. Fu messa in vendita a circa 0,5 per azione.
Finmeccanica ha traccheggiato per anni attorno a quel
prezzo. La "scienza finanziaria" è sempre stata piuttosto
pessimista su questo titolo. Me lo ricordo, perchè
l'avevo in portafoglio (1.500 azioni, il lotto minimo
di acquisto). Oggi vale circa 22 o 23 euro. Fate i conti.
Se poi ci penso, visto che l'ho venduta a 0.6 euro...
ho perso una trentina di milioni delle vecchie lire,
guadagnabili in pochi anni.
Un altro buon esempio è Autostrade. Ma cosa voglio
dire? Che l'investimento in Borsa non è necessariamente
quel grande azzardo. Non occorre neppure essere chissà
quale esperto nella lettura dei libri contabili,
nell'analisi settoriale e nelle prospettive dei
mercati. Si investe in società solide, che si sa
bene amministrate, in un settore con buone prospettive
(come l'energia, di cui si avrà sempre bisogno).
Società che non crolleranno mai, a meno che crolli
un intero sistema.
Si tratta comunque di investimenti a medio lungo
termine. Si vuole evitare un rischio, si ha paura?
Beh, in questo caso si puo' applicare il sistema
cosidetto dello stop loss. Quando l'azione scende
di un 10% rispetto all'investimento iniziale, si
vende automaticamente. La perdita sarà ridotta.
Si vuole un guadagno subito? Si vende quando si
guadagna un 25-30% e si porta a casa. Si puo' anche
lasciare una parte dei soldi investiti nel titolo,
se si pensa che abbia buone prospettive di crescita.
Se poi si investissero, che so, 2.000 euro, si puo'
anche aumentare l'investimento nel corso del tempo,
se l'azione va bene. Anche 200, 300 euro per volta.
Naturalmente, si applica sempre lo stop loss, per
evitare le perdite o contenerle.
Come si vede, si tratta di un ragionamemto e di un
calcolo razionale e di buon senso. Non è il "giocare
in borsa". E' un investimento ponderato, con rischi che,
sostanzialmente, esistono in qualsiasi altra forma di
investimneto. Il problema è che non esiste un'educazione
ad investire. Certamente non la si acquisisce tramite
quei somari totali che stanno allo sportello delle banche e neppure tramite i promotori finanziari.
Il Sole 24 Ore? Lo sconsiglio. Si legga piuttosto:
"En Zhu: i segreti della felicità finanziaria".
.....se poi si perde tutto perché crolla il sistema,
beh, il sistema non ci sarà più per nessuno...comunque
viene fornita anche la Via per il Distacco e per
l'Illuminazione...si sarà felici nella Trascendenza
dell'attaccamento ai beni materiali...
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Danza con le Farfalle
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