Vediamo un po'
percorriamo passo passo la tradizione:
per la tavola pasquale innanzitutto si impone l'uovo.
Propongo una sua presentazione un po'desueta, ma sempre sorprendente.
Poco presenti nelle nostre cucine, ma irrinunciabili tra gli attrezzi in oltralpe, le cocottine, piccoli scrigni di ceramica da forno, consentono di reinventare l'uovo alla coque, o sodo, o bazzotto. Rielaborato per servirlo fumante, già condito salato e profumato, viene acettato festosamente anche dai più piccoli.
Le cocottine da preferirsi sono quelle con il coperchietto metallico a vite, un autentico nuovo guscio per il timido uovo.
La ricetta più semplice e di sicuro successo è questa:
mettete un mezzo pizzico di sale nella cocottina insieme a un mezzo cucchiaino di burro da tavola, rompete l'uovo, levate le sospensioni, controllate che non vi siano macchie di sangue e versatelo nella cocottina badando bene a non romperlo; aggiungete un altro mezzo pizzico di sale e una foglia di profumatissimo basilico. Chiudete il coperchio.
Mettete le cocottine dentro una casseruola abbastanza alta, riempite d'acqua fino a lambire i coperchietti e cuocete a bagnomaria. Non superate il livello dei coperchietti: sono a tenuta, ma .......fino a un certo punto. In alternativa la cottura si potrà fare in forno A cottura ultimata (e i tempi sono purtroppo da sperimentare, dipendendo dallo spessore delle porcellane o ceramiche, dall'altezza della pentola eccetera), poste nei singoli piattini, le cocottine verranno aperte dai commensali liberando profumi antichi.
(E' consigliabile comunque allentare un po' i coperchi in cucina col guanto da forno :O).
La scelta del punto di cottura va ovviamente a gusto. Personalmente parteggio per la coque, consiglio quindi che insieme all'indispensabile cucchiaino, in un secondo piattino non manchino delle strisce di pane tostato ricavate da fette di pancarrè e tenute calde nel tovagliolo piegato a cono.
Le varianti e le alternative si esauriscono solo con la fantasia.
Un accostamento eccellente è quello di rinforzare la semplicissima preparazione aggiungendovi un'alice sott'olio e un cucchiaino di passata di pomodoro, magari con una presina di origano, per una margherita inusuale.
Senape e una goccia d'aceto balsamico, ancora burro e tartufo, formaggi o quanto altro si accompagni all'uovo nelle altre preparazioni tradizionali, si sposeranno splendidamente con questo tipo di cottura e di presentazione.
Alla non facile reperibilità dei piccoli contenitori, si può ovviare con discreti risultati ricorrendo alle tazzine da caffè e sigillandole per quanto possibile con la carta d'alluminio. Se la cottura si farà in forno, una passatina di bianco d'uovo sui bordi delle tazzine funzionerà ottimamente come collante.
Potendo fare da entratura, ma essendo un antipastino robustello, un bardolino o chiaretto classico potrà accontentare i diversi gusti, che suggerisco di preparare misti sia per accontentare i diversi palati che per aggiungere l'allegria di una scelta.