in data 12-01-2014 00:53
Risolto Andare alla soluzione.
in data 12-01-2014 17:47
in data 12-01-2014 18:09
Non vorrei essere inopportuno...ma avendo letto più o meno il tutto...mi sembra che gli animi si siano riscaldati sopra ogni limite per l'argomento trattato.
Ogni parte in causa deve essere responsabile delle proprie azioni e sicuramente deve apporre la prova certa delle dichiarazioni fatte.
Se la postante ha dichiarato di aver spedito 4 oggetti identici avrà la prova fisica della sua buona fede (ricevute con peso) l'acquirente a noi tutti ignoto deve dar prova di aver ricevuto vuoto il suo pacco.
Con un buon dialogo tra le parti in causa si potrebbe arrivare ad una soluzione congiunta...lasciando perdere avvocati ed aule di tribunali che nulla avrebbero a che fare per trovare adeguato accordo per questa piccola questione.
Scusate l'intromissione...ma con la guerra non si trova la pace...fomenterà nuova belligeranza.
in data 12-01-2014 18:10
in data 12-01-2014 18:28
in data 12-01-2014 18:35
in data 12-01-2014 18:36
fai tu il primo passo e fatti fornire le prove di quanto afferma per poter aprire un reclamo alle poste...il che equivale alla denuncia di furto verso ignoti dell'oggetto non ricevuto...perchè a tua volta gli fornirai la prova che l'oggetto all'interno dell'imballo c'era.
Se ti ha già aperto la controversia paypal...dovrai fare altrettanto per rispondere alle loro richieste
in data 12-01-2014 22:04
12-01-2014 23:20 - modificato 12-01-2014 23:23
Sin dall'inizio di questa discussione è in ballo un termine che non poteva essere usato.
Secondo la normativa vigente (mi riferisco alle Leggi dello Stato Italiano) indicare come truffatore una persona che non è stata condannata in via definitiva (ovvero in tutti i tre gradi di processo) per tale reato significa incorrere nel reato di calunnia.
Quindi era comunque meglio evitare.
in data 13-01-2014 00:15
in data 13-01-2014 00:42