A Turate aperto lo sportello per spie anti «clandestini»
Il sindaco di un piccolo paese del comasco invita i cittadini a denunciare gli stranieri sospetti
Le spie disorientate di mezza Lombardia da oggi hanno il loro sportello di riferimento, apre solo il giovedì pomeriggio, dalle 12,30 alle 15,30. Basta andare a Turate, 9 mila anime perse in provincia di Como, e mettersi in fila davanti all'ufficio delazioni appositamente allestito dal sindaco leghista Leonardo Ambrogio Carioni, che prende lo stipendio anche da presidente della Provincia di Como.
Problemi con gli stranieri? No, dice il sindaco, anzi, «circa il 10% dei nostri abitanti, 800 persone almeno, sono stranieri regolari». Ma siccome a Turate ci sono solo tre vigili urbani, Carioni ha pensato di farsi aiutare dalla popolazione per scovare i «clandestini». Si accettano segnalazioni firmate, o «in forma riservata» (si sa che ci sono spie un po' vigliacchette...). Di razzismo il sindaco leghista non vuol sentir parlare, lui ha due dipendenti stranieri nella sua fabbrichetta!
Il nuovo sportello «ideato» dalla blindatissima giunta di Palazzo Pollini - un blocco granitico della Lega nord e solo due colleghi del centro destra - servirebbe per «invitare, senza razzismi, i cittadini ad autotutelarsi».
Ammettiamolo, siamo un passo avanti - o molto indietro - rispetto alle ruspanti ronde padane che di tanto in tanto vengono fatte passeggiare nei paesini per guadagnarsi gli «onori» delle cronache. Una volta, una settantina di anni fa, le spie che spiavano erano a libro paga del regime fascista, ma forse non è il caso di scomodare la storia per raccontare questa ennesima boutade razzista di stampo leghista. Sono disarmanti le dichiarazioni che il sindaco ha rilasciato a la Repubblica, un misto di inconsapevolezza e bonarietà che, se possibile, fanno ancora più impressione.
Lui si dipinge non come una razzista, ma come una brava persona. Il problema è che, forse, ci crede davvero. «Serve anche - spiega - per impedire il fenomeno degli affitti in nero, con proprietari che chiedono canoni altissimi e gli irregolari che per pagare dormono in dieci in due stanze. In qualche modo serve anche alle persone non in regola, per far capire loro la necessità di entrare in un percorso di legalità». Capito il ragionamento? Leonardo Ambrogio Carioni invita i suoi cittadini a denunciare gli stranieri senza permesso di soggiorno per combattere la piaga degli affitti in nero, e per invitarli a diventare regolari, magari non prima di aver trascorso due mesi a meditare in un centro di detenzione.
Uno potrebbe pensare che Turate sia un pericoloso centro urbano dove domina il crimine, invece no. Lo ammette il sindaco stesso, «ci sono anche qui dei furti, non voglio dire che siano i clandestini...». Non lo sfiora nemmeno il dubbio che la sua iniziativa potrebbe scatenare reazioni poco piacevoli, perché lui sa che i suoi cittadini sono buoni: «Ho fiducia in loro». Saranno spie con i guanti di velluto.
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