Quote rosa, cosa prevede il disegno di legge
Il disegno di legge sulle quote rosa è stato approvato dal Senato ma non arrivera’, almeno per questa legislatura, sulla Gazzetta Ufficiale, visto che la Camera non fara’ in tempo ad approvarlo definitivamente. Ecco il testo approvato a Palazzo Madama al termine di una nuova, caotica giornata parlamentare, segnata dallo scontro tra alcuni senatori di Forza Italia e il ministro Stefania Prestigiacomo, difesa da An.
50% DI DONNE IN LISTA ALLE POLITICHE - In ciascuna lista di candidati, ogni sesso non puo’ essere rappresentato in misura superiore alla meta’ della lista medesima. Per la prima elezione della Camera e del Senato della Repubblica dopo l’entrata in vigore della legge, ’’ogni sesso non puo’ essere rappresentato in una successione superiore a tre’’. Per la seconda elezione della Camera e del Senato dopo l’approvazione della legge, ogni sesso non potra’ essere rappresentato in una successione superiore a due.
RIMBORSI ELETTORALI - Per la prima elezione della Camera e del Senato dopo l’entrata in vigore della legge, le liste che non abbiano rispettato questa ’’scalettatura’’ uomo-donna vedranno ridotto il rimborso elettorale in maniera proporzionale per ogni candidato in piu’ rispetto alle successioni e alle proporzioni consentite e cioe’ da un minimo del 10% ad un massimo del 50% del numero complessivo dei candidati. Per la seconda elezione della Camera e del Senato, non sono ammesse le liste e i gruppi di candidati che non abbiano rispettato la proporzione prevista dalla nuova normativa.
QUOTE’ ANCHE PER CSM E CONSULTA - Entro tre mesi dalla prima e dalla seconda elezione delle Camere, il presidente del Consiglio riferisce al Parlamento sull’applicazione della legge e sulle misure necessarie per promuovere ulteriormente le pari opportunita’, oltre che per le cariche elettive parlamentari, anche per le nomine nel Csm, nella Corte Costituzionale nelle Autorita’ e in tutte le ’’cariche che comportano grandi responsabilita’ e nelle quali e’ tuttora assai poco rappresentata la presenza femminile’’.
QUOTE ANCHE IN COMUNI E PROVINCE - Quote anche nei comuni grazie ad un emendamento di Lucio Malan (Fi). In ogni lista, il numero dei candidati dello stesso sesso non puo’ superare i due terzi del numero dei consiglieri da eleggere. Anche per le elezioni del consiglio provinciale, nessuno dei due sessi puo’ essere rappresentato in misura superiore ai due terzi del totale dei candidati. Il prefetto, in caso di violazione, sanziona con una multa in misura proporzionale che va da 10 mila a 100 mila euro.

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Manu
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