in data 08-01-2008 11:21
in data 22-09-2015 09:39
@kkcekaa ha scritto:
HO aquistato da Mininthebox per ben due volte una batteria per un tablet da 7" . pagandola con carta prepagata PayPal , non sono mai arrivata , questo venditore e un truffatore , e te caro ebay sei il complice perhe , non dai nessuna possibilità di contattarti , e te ne lavi le mani
"pagandola con carta prepagata PayPal"
Cioè l'hai pagata con PayPal?
Se hai pagato con PayPal senza passare da un conto PayPal e non hai un conto PayPal vai sul sito e registrati, poi chiama l'assistenza PayPal (link contattaci in fondo ad ogni pagina del sito www.paypal.it e chiamata gratuita se chiami da fisso) per farti aprire reclamo su quella transazione.
Se hai un conto PayPal salta la registrazione e chiama l'assistenza PayPal.
A questio proposito sarà utile prima della chiamata rintracciare la mail di ricevuta del pagamento ed averla a portata di mano durante la telefonata.
Invece se per "pagandola con carta prepagata PayPal" significa che hai ricaricato la carta del venditore, a parte sugerirti di esprimerti meglio, contatta il venditore, ti sei messo nelle sue mani e da lui devi avere risposte.
Ciao
in data 22-09-2015 09:43
@tartaruga48 ha scritto:Mi scuso prima di tutto dell'errore nella scelta della sezione e ti ringrazio di aver risposto, ma non capivo come mai questo tipo d'asta avviene soltanto con gli utenti inglesi, frequento da molto tempo eBay e non l'ho mai trovato altrove.
Grazie di nuovo e buona giornata a tutti.
Ti garantisco che l'uso, meglio dire l'abuso, di quel formato di vendita è diffusissimo anche in Italia.
Ciao
in data 22-09-2015 11:03
22-09-2015 11:15 - modificato 22-09-2015 11:15
@kkcekaa ha scritto:
Lo stato Italiano , dovrebbe imporre a tutti i venditori on - line di disporre un numero telefonico diretto , un numero fax , e un indirizzi e-mail ,in modo che direttamente uno può contattare per avere notizie di ciè che a comprato . In fine , il venitore on line per legge dovrebbe essere direttamente resopnsabile di ciò che a venduto , stabilendo un termine di tempo massimo in giorni , dopodiche il venditore scaduto questo tempo , deve rimborsare per intero la somma pagate da chi aqcuista . Poi provvederà a farsi risarcire . QUESTA E LA VERA LEGGE CHE DOVREBBE ESSERE APPROVATA .
Non so nemmeno se leggi le risposte visto che stai sempre facendo riferimento ad utenti che hanno postato ANNI FA, comunque tanto per essere chiari LE LEGGI CI SONO ma come ben sai la semplice esistenza di una legge non ne garantisce di per sè il rispetto, altrimenti con tutte le Leggi che abbiamo saremmo il paese della legalità ed onestà, mentre mi pare evidente che l'Italia sia ben distante dall'incarnare entrambi questi principi.
Leggi le risposte e segui i consigli che ti sono stati dati, impara a difenderti da solo perchè se aspetti che altri lo facciano per te ...............potrai aspettare invano tutta la vita.
25-09-2015 17:00 - modificato 25-09-2015 17:01
Mi inserisco nella discussione perchè faccio parte dei truffati in Intrnet pur avendo ricevuto dati bancari, nr.di cellulare ed averci parlato e messaggiato, nome (sicuramente falso) ed avendo pagato con bonifico.
Il miei dubbi sono:
- sporgendo querela alla Polizia Postale e poi ordinaria, significa che potenzialmente potrei essere chiamato in giudizio con tutte le conseguenze di spese legali etc. oppure si chiede semplicemente alla Polizia di agire nei confronti del malfattore?
- leggo che parecchie querele vengono trasformate "...contro ignoti" in quanto il nome nel 99% dei caso è fasullo e quindi vengono archiviate
- ho provato a segnalare alla Polizia Postale l'accaduto ma non ho trovato il punto giusto in cui scrivere. Il sito Commissariatopsonline mi sembra abbandonato perchè il form non è più aggiornato dal 2008...
Ciao a tutti
Marco
25-09-2015 17:18 - modificato 25-09-2015 17:22
@totemtotem ha scritto:Mi inserisco nella discussione perchè faccio parte dei truffati in Intrnet pur avendo ricevuto dati bancari, nr.di cellulare ed averci parlato e messaggiato, nome (sicuramente falso) ed avendo pagato con bonifico.
Il miei dubbi sono:
- sporgendo querela alla Polizia Postale e poi ordinaria, significa che potenzialmente potrei essere chiamato in giudizio con tutte le conseguenze di spese legali etc. oppure si chiede semplicemente alla Polizia di agire nei confronti del malfattore?
- leggo che parecchie querele vengono trasformate "...contro ignoti" in quanto il nome nel 99% dei caso è fasullo e quindi vengono archiviate
- ho provato a segnalare alla Polizia Postale l'accaduto ma non ho trovato il punto giusto in cui scrivere. Il sito Commissariatopsonline mi sembra abbandonato perchè il form non è più aggiornato dal 2008...
Ciao a tutti
Marco
Devi leggere questo:
Il processo penale non è una causa tra te e l'autore della truffa, ma è un procedimento tra lo Stato a cui tu, vittima, hai denunziato un reato subito, e l'autore del reato.
Il problema non sono le spese, che non ci sono (a parte la remota ipotesi di essere convocato come parte lesa al processo), ma arrivare al processo, perchè significa che dopo la tua querela si sono attivate delle indagini, che hanno prodotto prove e che hanno condotto ad una incriminazione.
Ed è proprio questa la parte più improbabile perchè difficile, i motivi li troverai ben spiegati in quella guiida che contiene anche un fac-simile della querela e come va redatta.
L'identificazione dell'autore materiale non è compito tuo, tu devi semplicemente riportare i fatti e dettagliarli nel modo migliore possibile, la derubricazione a querela contro ignoti non è possibile, perchè il bonifico aveva certamente un beneficiario, se i dati che ti hanno fornito sono falsi o rubati questo semmai è una aggravante del reato, anzi configura altri reati a volte più gravi.
Leggi con attenzione, hai tutto il tempo che ti serve, non c'è nessuna fretta perchè non esiste nessun rapporto di causa effetto diretto tra il tuo sporgere querela e l'eventuale attivazione delle indagini, non nel senso che la media delle persone si aspetta.
Ciao
in data 25-09-2015 19:09
Grazie mille della risposta molto chiara e dettagliata. Mi leggerò sicuramente la guida perchè è fondamentale essere informati.
Posso immaginare che la Polizia riceva quantità industriali di segnalazioni e possa solo prenderne in considerazione una piccola parte, probabilmente quelle più dettagliate.
Mi chiedo come i truffatori possano continuare nella loro opera, incuranti delle conseguenze, fornendo cellulare, iban e credo, anche l'IP del PC dal quale pubblicano l'annuncio che viene registrato dal sito di annunci. Forse sperano proprio nella possibilità che non si denunci il fatto o la Polizia non abbia le risorse per ricercarli
28-09-2015 10:44 - modificato 28-09-2015 10:45
@totemtotem ha scritto:
Mi chiedo come i truffatori possano continuare nella loro opera, incuranti delle conseguenze, fornendo cellulare, iban e credo, anche l'IP del PC dal quale pubblicano l'annuncio che viene registrato dal sito di annunci. Forse sperano proprio nella possibilità che non si denunci il fatto o la Polizia non abbia le risorse per ricercarli
No, certamente contano anche sulla rassegnazione dei truffati, ma più di tutto conoscono bene lo stato delle nostre Polizie e del nostro sistema giudiziario.
In quella guida è scritto anche questo, cioè che non esiste una rete che metta in collegamento le Procure, un database nazionale che per reati apparentemente piccoli ma numerosissimi e sparpagliati sull'intero territorio sarebbe di fondamentale importanza.
In genere i dati che i querelante ha a disposizione sono di comodo, se non palesemente falsi, non serve che ti spieghi che esistono schede telefoniche anonime, carte con Iban che si acquistano in tabaccheria, IP mascherati con programmi abbastanza comuni e se non così basta un Internet Point sempre diverso per essere al sicuro anche su questo fronte.
Insomma se stiamo qui a sviscerare questi dettagli probabilmente vi passa la voglia di sporgere querela che è invece la sola cosa utile che potete fare, purchè la facciate con criterio e le vostre aspettative sui risultati che potrete ottenere siano realistiche.
L'unica cosa che salva da una truffa è non cascarci, ma se così fosse questo thread si sarebbe esaurito già da anni, mentre come vedi è sempre "giovane" ed "attuale" nonostante sia stato creato il giorno 08-01 del 2008 .
Ciao
in data 30-09-2015 16:08
Buonasera a tutti, mi scuserete ma non sono molto avvezzo ai forum perdonatemi se sbaglierò qualcosa.
Premetto che non ho letto l'intera discussione... vi esporrò la mia esperienza.
Questa estate ho sfasciato la mia auto.... il preventivo fattomi in carrozzeria, per quanto la vettura sia nuova, era un pò elevato. Decido allora di cercare in rete i pezzi in rete...(un pò tutti i siti specializzati). Gira e rigira trovo un venditore in Emilia Romagna su kijiji che vendeva tutte le parti di carrozzeria che mi occorrono proprio nella tinta che mi occorreva. Benissimo penso: colore originale e non è necessario riverniciare. Premessa: il tizio nell'inserzione non pubblicava il proprio numero di telefono, c'era solo il nome Alessandro.
Rispondo all'annuncio lasciando il mio numero di telefono, vengo richiamato, chiedo in che condizioni fossero i pezzi, naturalmente risponde che erano perfetti e che poteva spedire il tutto per 615 €; rispondo che gli avrei fatto sapere.
I primi di settembre mi ricontatta (ci eravamo sentiti a fine Agosto) chidendomi se ero ancora interessato; preso in contropiede decido di procedere all'acquisto concordando un totale di 700 € (avevo chiesto un altro pezzo). Mi invia una e-mail (il cui mittente non ha nè nome nè cognome) in cui mi fa una distinta dei pezzi che mi avrebbe mandato e mi allega le generalità del
titolare della postepay che avrei dovuto caricare (nome, cognome, codice fiscale e numero)
A questo punto temporeggio... per me 700 € non sono pochi; ci risentiamo e comprendendo le mie perplessità mi offre la possibilità di pagare in contrassegno l'intera cifra. Chiedo una foto del materiale che mi avrebbe spedito e me la invia, fotografando tutto tranne un parafango (dimenticanza? a posteriori non credo) Stupidamente non ho voluto approfondire le contraddizioni nelle quali è incorso nelle telefonate: affermava di essere un privato e successivamente che
erano 20 anni che spediva pezzi, l'intestatario della postepay era tale Giuseppe e non Alessandro...
Alla fine concordiamo pagamento in contrassegno alla consegna, con spedizione a mezzo BRT. Tempo 2 giorni ed il bancale arriva con TNT (poco male), al momento di verificare il contenuto scopro però che non tutta la merce promessami era stata spedita: il tubo per il quale il preventivo era passato da 615 € a700 € non c'era, il parafango non presente in foto era arrivao in un'altro colore e soprattutto il cofano era arrivato ammaccato ed inutilizzabile.
Immediatamente contesto al venditore la cosa e cominicia la sequela di frottole "il parafango si è ammaccato prima di spedire e gliel'ho sostituito" (bene spesa di riverniciatura non prevista), "il tubo arriverà a giorni" (ne sono passati 20 e nulla.. nemmeno se lo avessero portato a piedi). Per il cofano riconosce effettivamente il danno dopo aver visto le foto che gli ho inviato e mi assicura che la spedizione era assicurata e mi avrebbe risarcito immediatamente oppure se volevo mi spediva un'altro cofano. Opto per il risarcimento e mi chiede di inviargli una dichiarazione scritta (con tanto di copia di un mio documento) nella quale esponevo i danni, così avrebbe chiesto l'indennizzo. Mi chiede anche di fornirgli una postepay sulla quale avrebbe fatto il
rimborso, con il vettore se la sarebbe sbrigata lui... Bene ad oggi trascorse 2 settimane, nonostante i miei solleciti, non ho visto nè tubo nè rimborso, solo scuse: "adesso sono fuori..., adesso sono in Germania".
A questo punto mi sono spazientito gli ho scritto una mail nella quale gli ho fatto intendere che mi sarei rivolto alle autorità e che volevo sapere con la copia dei miei documenti cosa avesse fatto. Per tutta risposta mi invia una mail nella quale mi dice di essersi comportato correttamente con me (!) e che sto facendo un finimondo per 50 €... (come? adesso sono solo 50 €? e poi se sono una miseria allora perchè fatica tanto a rifonderli?).
Dopo questa mail prova a telefonarmi, non voglio proprio sentirlo e non rispondo... è a questo punto che la cosa diventa inquietante: mi manda un sms nel quale mi invita a contattarlo "altrimenti mi rivolgo io a chi dovuto". Una non troppo velata minaccia... Purtroppo il soggetto sa dove abito, se davvero avesse conoscenze...
Io ho fatto ricerche su kijiji ed ho scoperto diversi suoi annunci di ricambi (stesso stile e stesse parole) tra Rimini e la provincia bolognese, in alcuni accetterebbe anche paypal... Non so cosa fare, indubbiamente sono stato pollo ma che adesso mi si minacci pure... il sovvertimento della realtà. Qualcuno di voi ha avuto a che fare con costui? Come faccio a trarmi d'impaccio? Mi da fastidio la faccia franca, almeno cerco di mettere in guardia voi. Chiedo scusa se mi sono dilungato.
in data 02-11-2015 12:51