in data 30-01-2015 15:40
Salve a tutti.
Qualche giorno fa ho scoperto nel magazzino di un mio caro amico rigattiere queste due foto-schede di prigionieri italiani, risalenti rispettivamente al '43-44.
Partendo dal fatto che sono molto giovane e non avendo sopratutto nessuna esperienza (ahimè) con la militaria in generale, mi sono rivolto a voi esperti per chiedere qualche informazione in merito, e se possibile una valutazione.
Grazie.
in data 31-01-2015 23:18
Eh bè si facendo ricerche tramite le istituzioni o giornalisti, credo che potrebbero avere notizie dei figli/nipoti.
in data 01-02-2015 10:17
Una cosa che salta subito all'occhio sulla piattaforma anche ai neo iscritti in cerca di consigli o semplicemente
del piacere di mostrare un oggetto personale a terzi, è che ormai da almeno cinque anni a questa parte non vi
è quasi più nessuno che si interessi a farlo. Mentre ogni branca del collezionismo fino ad alcuni anni fa pullulava
di venditori appassionati, di amicizie del proprio settore, e di piacevoli scambi culturali, ora basta sfogliare qualsiasi
forum per vedere situazioni che ricordano da vicino il cimitero Maggiore di Milano nei mesi estivi. Qualche sporadico
intervento senza repliche, post che risalgono al giurassico, qualche sparunto appunto che lascia il tempo che trova.
Se poi si frequenta qualche altro luogo di intrattenimento è evidente che i più hanno alzato da secoli i tacchi. E chi va
(questa è la regola insindacabile) non fa mai più ritorno. I motivi sono molteplici, ma mi diceva ieri sera un amico
collezionista attivissimo su ebay fino al 2012, e che ora si limita a vendere senza più nessun'altra pretesa di partecipazione,
che vi è come una sorta di tedio irreversibile ad un certo punto nel vedere all'infinito le stesse richieste e le stesse risposte
senza contare che a suo dire, tutti i luoghi pubblici virtuali possono essere molto litigiosi. Dopo un momento di silenzio
mentre si ingollava l'ultimo boccone di spaghettini con una bella fogliolina di basilico sopra, mi ha chiesto a bruciapelo : ma tu
frequenti ancora i forum ? Ho accennato di si, ma solo nel collezionismo generico. Mi ha guardato scuotendo la testa
con un mezzo sorriso, e ha aggiunto : li fanno bene qui gli spaghettini...
in data 01-02-2015 10:41
in data 01-02-2015 10:55
Ecco, prendiamo ad esempio le esche artificiali di cui accenna alexbeka. Vi sono delle collezioni di esche degli anni
cinquanta o antecedenti, tutte fatte a mano in legno e dipinte in modo originalissimo, che sono uno spettacolo. In casa
di un pescatore anziano diversi anni fa vidi una bacheca con una ventina di tali esche. Ognuna aveva la forma o di
un pesce colorato in modo molto naturale, con piumetti di pelo vero e parti ritorte ad arte di metallo, o di insetti con veri
e propri occhi ammiccanti e parti dipinte. Precisò che erano solo da collezione, e provenivano tutte quante dagli USA.
Anche se non sono un collezionista di esche erano davvero fantastiche.
01-02-2015 19:51 - modificato 01-02-2015 19:53
Ciao Von, tornando per un'attimo all'argomento del post,
sono rimasto un pochino davanti a a questa tua affermazione
"Nonostante i nuclei partigiani fossero supportati con armi e attrezzature dagli alleati
e a volte operassero con la fanteria USA nel territorio, se non osservavano nei confronti
degli eserciti anglo americani una totale subordinazione venivano fatti prigionieri in men che non si dica."
Ho letto varie pubblicazioni sul movimento partigiano in Italia ma una cosa del genere
non l'ho mai letta.
Cooperazione c'è stata ma la totale subordinazione ho i miei dubbi.
in data 01-02-2015 20:19
Bè, vedi, bisogna considerare che le forze partigiane erano composte da civili di ogni risma che
operavano sì contro i tedeschi e i loro alleati, ma non erano soldati di un esercito. Se, tanto per fare un esempio
pratico, io e te fossimo stati due di loro, tu con il nomignolo, Daddy, e io con il sopranome il Lungo, e ci avessero
sorpreso putacaso dei soldati della polizia militare USA mentre spogliavamo degli effetti personali dei soldati
uccisi in un'imboscata.....non ce la cavavamo dicendo che stavamo pregando per loro. O che volevamo spedire
gli effetti alle famiglie. Funzionava solo con altri gruppi partigiani.
02-02-2015 08:33 - modificato 02-02-2015 08:35
Concordo sul fatto che all'interno dei gruppi partigiani ci fossero civili malintenzionati,
magari pregiudicati evasi da carceri, erano anni molto caotici.
Ma per la maggior parte questi gruppi erano composti da soldati allo sbando organizzati militarmente
e operavano in zone in cui i tedeschi erano ancora la forza di occupazione,
per cui difficilmente avrebbero incontrato ronde di militari americani dopo qualche imboscata.
Anche perchè una volta liberate le zone dai tedeschi le autorità militari USA provvedevano immediatamente a sciogliere
e confiscare le armi a detti gruppi partigiani, in particolar modo nei confronti di quelli di radice comunista.
Per cui se il Daddy e il Lungo fossero stati sorpresi a compiere atti illegali da militari USA sarebbero stati internati in carcere
come dei semplici criminali e non in campi di concentramento con lo status di POW, ovvero prigionieri di guerra.
(Poveri noi Von, facciamo una cosa e ci beccano subito.)
Comunque tornando al caso dei nostri due militi ho saputo che sono "Transferred from oversea" e cioè
trasferiti da oltremare per cui molto probabilmente erano già internati in campi di prigionia in Africa
e la correttezza nell'abbigliamento in un campo di prigionia era l'ultimo dei problemi.
in data 02-02-2015 09:31
Su, su, col morale. Se fossimo incappati invece in un reparto tedesco di rastrellamento, sai
che il trattamento sarebbe stato molto diverso, no? Ci avrebbero trovato penzolare da un bel
castagno con la scritta, Banditen !, per traverso. Altro che campo di prigionia.
Ad un attento esame le due schede mostrano particolari che erano sfuggiti. E quindi, il nostro amico
della prima foto vestito come un partigiano, era già stato ospite dei campi inglesi come prisoner of war.
Ma c'è anche un'altra nota curiosa: nella seconda scheda, quella del secondo milite, si legge nelle note
che il soggetto era stato trasferito dal campo n°17 a quello n° 104 senza specificare l'ubicazione precisa.
E accanto, tra parentesi, è visibile sempre a penna stilografica l'appunto : ( Looks louse ) ovvero, controlla
i pidocchi ! Evidentemente riferito al personale medico del campo in oggetto.
Per noi invece, l'osservazione sarebbe stata del tutto superflua.
in data 02-02-2015 09:55
Sempre sul conto del secondo sotto l' intestazione della scheda c'è scritto baker
per cui con molta probabilità era fornaio e quindi la notizia era importante nel caso
nel campo servisse mano d'opera specifica.
in data 02-02-2015 11:55
Grazie Von e Daniele per tutte le informazioni che avete fornito e per la discussione/condivisione, oltre una foto siete riusciti a dare un'identità, se pur approssimativa ma comunque molto importante a questi due giovani italiani.