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CARNE MORTA

nickinallestimento
Utente della Community

penso io...
la materialità, è distrazione alla profondità dell'oltre. Taluni, smarriti, non troveranno più la via per far ogni tanto, rientro alla propria dimora


gli uomini, le genti della terra, sono zombie al contrario:
vivi morti, che camminano.


perchè privi a possibilità contraria al destino universale, già prestabilito.
Questa, è epoca dove qualsiasi possibile frangente interiore, che non attiene al tangibile, è oramai sentimento blando. E' tempo, di sciagurati Tommasi alchimisti. l'immagine del cielo, un tempo depositario e custode, a cui si affidavano desideri,l e ambizioni alla comprensione e luogo in cui vivere realmente da vivi: oggi, misero ammasso di materia plumbea senza pensiero, sulle teste di zombie. E' epoca di ricchezza di sentimenti...Anche l'amore! si può smontarlo, sostituirlo come si fa con pezzi di ricambio, abbondante da reperire. Pare nasca sugli alberi in invitanti frutti succosi, non occorre preservarlo. Si potrebbe coltivarlo nell'orto, un'agrumeto d'amore, una piantagione intera, così, all'occorrenza...
si può  farne anche vere scorpacciate, tanto poi, si digerisce ed evacua dallo sfintere, in appositi raccoglitori di scorie d'amore da sotterrare nelle profondità della martoriata madre terra, irreversibilmente innamorata della sua prole.... dopo, meglio mettersi a dieta per un poco di tempo, fino al prossimo frutto d'amore.
Il pensiero, quello senza mezzo di propulsione comprensibile, tanto, pare dietro il cervello vi sia un'altra componente a sè stante e profonda, eterea, fuori dal cranio; esso, è assolutamente immortale.
E' l'anomalia spirituale alle matematiche, retoriche, religioni, geometrie.....di chi ama una volta sola, o forse mai, nell'intera sua vita, tanto l'amore è raro. di chi è amico per sempre, sopra qualsiasi evento anche negativo...
ohh cristo! Quanta scempiaggine, ignoranza meccanizzata, nemmeno degna come quella genuina di genti vive. Tempi d'abbondanza e di orge dell'anime in sagome di materia, anime di cartone ritagliato a misura, da gretti sarti.
Chi alla mattina, al risveglio di un bellissimo sogno capisce essere vivo, piange! perchè era solo uno stupendo sogno...
Egli,vivrà allora nel cielo per sempre
penso io.....


Ciao

Messaggio 1 di 14
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13 RISPOSTE 13

Rif.: CARNE MORTA

nickinallestimento
Utente della Community

SONORUSLANDIA ( di versussonorus)


 


Sonoruslandia



all'ombra dei portici di pietra lavica della via del centro:battenti di legno di noce


sfilati dai cardini, in fila ai lati le entrate delle botteghe dei mastri artigiani. 


L'osteria, il forno, il sarto, l'orologiaio, il ciabattino, la drogheria..........


la selvaggina appesa davanti la macelleria.
attraverso le vie respiratorie, passando per il naso e le labbra socchiuse, antiche spezie irrorano i polmoni.
Alchimie, mescolanza di fragranze: miele, bergamotto, cannella, eucalipto, noce moscata, zafferano, finocchietto, rosa canina, aglio selvatico e peperoncino imbevono l'aria.
Occhi sorpresi di bimbi in calzoncini corti cuciti dalle loro mamme, fermi ad osservar faville staccarsi dalla mola a pedali del carretto dell'arrotino. l'aggiustaombrelli, decoratori, crete argille e torni, polvere d'ocra e terra di siena bruciata, fiori, erbe........
E' l'ora di punta:


la gente non crea un via vai è non vi sono molte direzioni da scegliere.


Le persone camminano con tutta calma assaporando il palpitare vitale dell'intero paese di cui sono parte integrante.
Ciò che è essenziale o solo letizia, pare stia tutto inglobato nel ridotto spazio dei portici, la via centrale e la piazza.
Si soffermano a gruppetti; chi narra, chi parla del tempo che farà al domani, chi mani in tasca fischietta, chi canticchia motivetti, chi saggia la consistenza della frutta e verdura tastandola con le mani.


In questo paese custodito dallo sguardo disattento di iddio, non esiste il danaro.
Nessuno fa niente per sè, è' una logica sconosciuta, o tendenza istintiva debellata.

Fuori dai portici, alla fine della via dove il selciato di ciotoli termina e comincia la salita a gradini di mattoni: il giovane violinista dai capelli lunghi scarmigliati e scalzo. Pantaloni marroni a mezzo polpaccio, camicia a motivi floreali; saltella ad ogni apice delle sue evoluzioni di biscrome che si staccano dalle corde martoriate, violentate dal su e giu frenetico dell'archetto, per placarsi a tratti in amene romanze e dopo inalzarsi nuovamente in virtuosismi. Attraverso gli occhi socchiusi, lo sguardo poco prima rapito da calme dimensioni di placidi laghi, fonti d'acqua della serenità: si riaccende nuovamente di luce irriverente, velenosa come frangenti che sferzano alte scogliere, tuoni di mare a sgretolare la terra che vorrebbe contenerlo.


a metà della salita che porta alla piazza, ai due lati: i suonatori di liuto: Unisoni e contrappunti come versi sonori d'amore di corde animali pizzicate da agili dita.
Sopra la salita, Sullo sterrato della piazza a ridosso della biblioteca; i tarantellari.
danze in cerchio e femminielli, castagnole e tamburelli, chitarre battenti e canti.
al centro della piazza: i saltimbanco, il teatrino.
Dolci, caldarroste, focacce, spiedi e mescita di vino.
E quasi buio, tra non molto, tutti lasceranno la via e la piazza.
Rientreranno nelle loro dimore; solo alcuni, sceglieranno di recarsi all'osteria che resta aperta fino a notte fonda.
Attraverso i vetri, unico punto di luce gialla palpitante nel buio pesto sotto gli antichi portici.
Intanto, nelle case accenderanno le lampade ad olio, parleranno della giornata appena trascorsa, berranno liquore alla liquìrizia seduti a tavola mentre i bambini intingono fette di pane raffermo nel latte caldo.
Parleranno dei progetti per il domani, inventeranno fiabe nuove per i figli più piccoli.
I nonni, racconteranno di un mondo reale e lontano, molto diverso da questo, ai nipoti più grandi.


 


Quando tutti avranno preso sonno, i genitori soffieranno sulle fiammelle e nel buio, con le coperte tirate fino sopra la testa, si stringeranno come fosse la prima volta


 


                                                                                                                    Fine


 

Messaggio 2 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

il dicembre scorso, l'avete scampata....

Messaggio 3 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

CREATORE___________ (di Riccardo)
 
Appena la luce rossastra enfatizzata dalla potente lente lo investe, un riflesso incondizionato ùgli fa tirare su il capo di scatto. Bestemmia più volte e, intanto, per attenuare il leggero bruciore, ùù
col dorso della mano si stropiccia l'occhio sinistro appena investito dal lampo accecante.
Così facendo, non fa che aumentare il fastidio, decide non persistere oltre
 Mentre le palpebre a stento riescono ad arginare la lacrima che si è formata,
apre l'anta di un mobile in metallo, sul retro c’é uno specchio. Si avvicina col volto fino quasi a toccarne la superficie, poi con l'indice tira verso il basso la pelle della palpebra inferiore, la lacrima scorga
e inizia a colare verso la narice. ne ferma la discesa passandoci sopra il dorso della mano, per poi asciugarsi le dita sul camice. 
 
Ora può vedere il rossore che il reticolato di capillari irritati, conferisce alla parte bianca dell'occhio. Impreca nuovamente, strizza un paio di volte le palpebre e intanto scosta il viso dallo specchio tirando su la schiena di scatto. Una volta in posizione eretta, ruota il collo a sinistra fino a che lo specchio
non gli rimanda un tre- quarti del  volto. Si passa le dita a mo’ di pettine tra i lunghi capelli grigiastri, corruga il sopracciglio per assumere un'espressione più intensa , si auto-compiace.
Rilassa i muscoli facciali e rigira il capo fino a trovarsi in posizione frontale. L'immagine riflessa
è quella di un volto antico; quello che maggiormente colpisce è lo sguardo: sotto le spesse
e irregolari sopracciglia scure, scintillano occhi simili a  fiammelle all'acetilene.
Nell'insieme, l'immagine riflessa emana una certa sacralità: il camice che indossa sembra brillare
di luce propria tanto è candido ed il suo riverbero gli illumina il viso conferendogli un'aria
di onniscienza.
Pervaso da un sentimento di sontuosità, si rimira ancora per alcuni istanti, poi chiude l'anta e si volta verso il tavolo da lavoro. 
E' molto adirato. Per un attimo pensa seriamente di interrompere la sperimentazione, ma la sua curiosità smoderata prevale sulla collera e decide di continuare. 
 
Non aveva calcolato,  in così poco tempo l'evoluzione avrebbe raggiunto uno stadio tanto avanzato. Infatti, mentre per lui erano passate poche ore, sul vetrino la coltura era progredita di millenni.
Un intero universo si era formato.
Proprio mentre si stava interrogando su questo paradosso temporale,  attraverso le lenti
del potentissimo microscopio, rapito, osservava un piccolo pianetino dove le sue creaturine avevano raggiunto uno sviluppo tecnico da poter viaggiare tra le galassie, all'improvviso, il lampo l'aveva quasi accecato!
 
Memore di questo, apre un cassetto dal quale tira fuori un paio di occhiali dalle spesse lenti:
dovrebbero essere sufficienti a proteggere i suoi occhi.
Dopo averli inforcati piega la schiena, si avvicina con cautela al microscopio e vi accosta l'occhio destro, visto  l'altro gli da ancora fastidio. Non riesce a vedere molto, il bagliore è ancora presente, gli occhiali tengono bene ma tutto risulta sfocato.
Tocca alcune manopole dello strumento in modo da rallentare al minimo lo scorrere delle immagini
così da mettere meglio a fuoco l'intera visione. 
Ora, riesce a distinguere una piccola astronave che staziona in un punto preciso del cosmo.
Non le da molta importanza, preferisce concentrare l’interesse su un pianeta dove la vita è fiorita:
acqua, animali, vegetazione lussureggiante, bipedi superiori che poco prima erano semplicemente protozoi, ora popolano le loro città. La loro attività è frenetica: si affannano a riprodursi, lavorare, inventare nuove tecnologie, creare nuove leggi che regolano le loro società. 
 Nonostante avesse regolato al minimo il dispositivo di decelerazione, tutto continuava a scorrere
a velocità vertiginosa sotto il suo sguardo attento. 
Un' attimo della sua vita chissà a quanti anni corrispondeva nella materia sul vetrino del microscopico universo. La sua intera esistenza, sarebbe equivalsa all'eternità. 
Pervaso da un sentimento di onnipotenza, si culla per un attimo in questo pensiero e non si accorge
il bagliore si è fatto più intenso.
 
Dall'altra parte, gli esseri dell'astronave attendevano l'esito del lancio di un missile all'antimateria effettuato anni prima e diretto verso il centro del buco nero. In quel punto avevano avvistato qualcosa
di sconosciuto. Pur non sapendo di preciso cosa fosse, ritennero comunque la scoperta una minaccia extraterrestre per il loro mondo. 
Ad un tratto, il bagliore diventa un lampo accecante e, contemporaneamente, un'esplosione
manda in frantumi l'intero microscopio a neutrini. Schegge appuntite lo investono in pieno viso strappandogli un urlo di dolore.
Con un gesto veloce toglie gli occhiali anch'essi scheggiati per l'impatto della piccola esplosione.
Li  scaglia a terra Imprecando contro il padreterno. 
 Si precipita verso l'anta del mobile dove sul retro c’é lo specchio e controlla non aver riportato ferite gravi.
Alcune piccole schegge appuntite si sono infilzate attorno agli occhi e piccoli rivoli di sangue gli colano fino sul collo. Fortunatamente, aveva messo gli occhiali di protezione, altrimenti, ora sarebbe  cieco.
Con una pinzetta estrae dalla carne le piccole schegge e, dopo essersi disinfettato, guarda cosa’è rimasto del microscopio.
E' andato completamente in pezzi ma, con sorpresa, nota che il vetrino è rimasto pressoché intatto.
Con delicatezza, sblocca i due fermi che lo fissano alla base di quello che fino a poco prima era uno strumento capace di ingrandire atomi e molecole miliardi di volte, fino ad entrare nella materia stessa.
lo prende tra le dita, lo solleva verso la lampada e vi guarda attraverso come potesse vedere qualcosa.
 
Per un po’ lo fissa intensamente con sguardo disgustato. 
Quindi, apre un piccolo contenitore in alluminio, lo adagia al suo interno e lo ripone in una centrifuga, per ora ferma.
 
L'esperimento é parzialmente fallito!
 
Pensa  dovrà apportare consistenti modifiche allo sviluppo delle sue creaturine.
Tra non molto saranno travolte da cataclismi di proporzioni gigantesche, carestie e pestilenze. 
Ignare che il giudizio universale le attende, continuano a moltiplicarsi, progredire, lavorare,
a creare leggi per le loro società... 
 
Poveri piccolissimi esserini, dovranno affrontare l'ira di Dio.
Per averlo quasi accecato e fatto piangere!
Messaggio 4 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

Che porcheria, ho scritto?....un'aborto!... a parte  errori, di quelli non mi curo, e lettere a capocchia, per  troppa frenesia sui tasti, che non essendo quelli della chitarra, generano anche cose involontarie.. ....fa schfo!...uno scritto balbuziente ed orrendo. Lo so da me...non serve mi si dica

 

vabè...succede..eppure avevo un'idea grandiosa...! si può cancellare?...fa pena.. mi disturba più del disturbo che spesso mi generano scritti altrui, ma che sono proprietà degli autori liberi di scrivere cosa vogliono...

.moderatori potreste cancellare sta schifezza?...grazie

Riccardo

Messaggio 5 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

okomis
Utente della Community

Cipralex 25 gocce ogni mattina, la domenica 50.

Alprazolam 0,25 a necessità, ma senza superare le trentaquattro pastiglie al dì.

Alcolici proibiti se non per immersione.

Fissare per almeno tre quarti d'ora ogni giorno scene edificanti, trittici bizantini mechitaristi  e panorami campestri.

Se non  passa porsi sotto il campanone un secondo prima del mezzogiorno ed ascoltare attentamente i dodici rintocchi, questa volta però .......stando attenti al batacchio.

Auguri.  

 

 

Messaggio 6 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

"Porsi sotto il campanone.."et omissis...ciao Okomis,sto ancora ridendo:cabarettista mechitarista!Rido di vero gusto per questa tua,o Terra Ballerina,tanto il mio dovere l'ho fatto:IMU salata,molto,Tares ecc E vabbè,complice anche un YRNM,bianco ottimo Siciliano.Se la SV si degnasse di buttare un occhio a Postiamo le foto...

Messaggio 7 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

Non avete rispetto dei defunti...
nickinallestimento...oh già, che sciagura, quale perdita incolmabile...
non avete rispetto..... non avete rispetto, non avete.. avete
Potrei io qui, scrivere al suo posto, come egli avrebbe potuto scrivere.  

a preservazione della considerazione del sacro fuoco, tra profani da pressare a dimensione prona.

a questo, scaldar gli esangui palmi delle mani vostre e dita cianotiche di piedi d'alluci valvi.
Che cos'è un'atomica!? Nulla di prodigioso..nulla che gia non esisteva all'allalba del mondo!
che cosa è un'atomica, se non trilioni di rozze clave e mascelle d'asino compresse in un'involucro.

Come l'ignoranza atavica del povero defunto, apoteosi universale di trilioni di domande intrappolate

nelle molecole di una sottile asta d'acciaio, fin sulla punta di fioretto.
Pare un'arma sì, raffinata all'aspetto ma che racchiude la reale sostanza ignorante che la compone.

Con questa, inflilzarti come pollo allo spiedo, fellone! Mentre in difesa, fenderesti l'aria a vuoto, con la pesante zappa. Dall'aspetto si potente, ma senza endocarpo o qualsivoglia nocciolo, nucleo ardente.
Potrei io qui, sì, far ciò, a preservazione di chi accendeva effimeri zolfanelli...
idee!

Certo, assurdità incomprensibili.

quelle che si crede escludere, non dargli peso, alcun riconoscimento.

Ma che inconsapevolmente vengono stivate in un qualche meadro sconosciuto della mente, ove mai scandaglio alcuno raggiunse il fondo.

La mente che non è gestibile perchè la mente non sta al comando della mente se è gia essa la mente,

che paradosso!

Ed un bel giorno, senza un motivo apparente, come fiammiferi, si accendono in piccole fiammelle

che durano il tempo della lunghezza del bastoncino di uno zolfanello che arde.

senza sappiate dove li avete avuti.
Vi avrebbe rimpilzati di scatolette intere di fiammiferi.
"bastaaaaaaaaa... non ne possiamo più, non dobbiamo incendiare niente..non siamo piromani...bastaaaaaaa....fatelo fuori, dategli fuoco...al rogo al rogo"

Snif...snif...ingrati!...
Scatolette intere di zolfanelli, anche quelli antivento, forse, ma è stato ucciso!
non avete rispetto, non avete...avete... ahahahahah
Ciao simpaticoni e Buone feste!
 Riccardo

Messaggio 8 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

rik_castle
Utente della Community

AUGURI ANCHE A ME 

 

Messaggio 9 di 14
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Rif.: CARNE MORTA

mmm

Alberto Martini - Danza Macabre Europea  N.47

  scanso equivoci,,,,,non è una  vignetta di quel nullafacente, di vauro...che mi fa ribrezzo!

  ma opera di'artista;  e non vi dico nemmeno il nome!

Messaggio 10 di 14
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