Feedbacks gonfiati, transazioni annullate, quieto vivere
eBay: profitto puro e spietato
Chi ci rimette? Solo noi
Giovedì 24 Gennaio 2008 - Mauro Proni
Stare su ebay da anni è servito a conoscere le dinamiche del sito, i punti di forza, le potenzialità, ma anche le debolezze e le falle della piattaforma che fornisce un'ottima opportunità di appoggio per moderni furbastri.
Reperire un'identità fasulla è un'operazione troppo facile, aprire un conto PayPal senza nessuna verifica dell'identità lo è ancor di più. Acquistare feedbacks a pochi centesimi costa davvero poco in termini di tempo e di denaro.
Se a tutto questo aggiungiamo la sostanziale agevolazione che la piattaforma offre il gioco è fatto.
Ebay è una multinazionale americana, orientata, come tutte le aziende, al profitto puro e spietato.
Per raggiungere elevati profitti occorre fornire strumenti di vendita sempre nuovi ed efficaci, favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta, mostrarsi affidabili e paventare una tutela dell'acquirente che in realtà non esiste o è molto meno di quello che viene sbandierato.
Vorrei spendere due parole in più su quest'ultimo punto suggerendo alcune proposte di miglioramento perché bisogna criticare ma anche proporre delle soluzioni migliorative.
Attualmente è possibile mettere in vendita con la formula compralo subito solo dopo aver accumulato 5 feedbacks positivi.
Per fare questa operazioni bastano pochi euro, a volte pochi centesimi, acquistando ebooks da venditori professionali che consentono il rilascio del feedback automaticamente, poco dopo alla ricezione dello stesso da parte dell'acquirente.
Ma non parliamo male solo dei venditori, anche gli acquirenti hanno le loro responsabilità.
La crescita esponenziale dei feedbacks farlocchi, e quindi della reputazione positiva dell'acquirente, è ancor più evidente se si pensa che anche nel caso di oggetto non pagato l'acquirente e il venditore possono lasciarsi un feedback positivo: questa è una palese insensatezza e rappresenta un'agevolazione dei comportamenti scorretti riconducibili una precisa responsabilità di ebay.
Se un acquirente non paga l'oggetto io posso inviargli un ammonimento per oggetto non pagato, dopo il terzo ammonimento viene sospeso.
Se il venditore rilascia, giustamente, un feedback negativo al compratore inadempiente, quest'ultimo può fare altrettanto rovinando così la reputazione del venditore per un meccanismo di vendetta sleale.
E così per quieto vivere e per evitare ritorsioni il venditore non rilascia il feedback negativo all'acquirente, così gli ebayers inaffidabili non sono visibili a nessuno, ebay cresce sulle reputazioni gonfiate degli ebayers scorretti, gli scambi aumentano, confidando tutti nella buona fede generale, ma l'unico che ci guadagna da tutto questo è proprio ebay e nessun altro.
Se un utente riceve un ammonimento per oggetto non pagato non deve avere la possibilità di rilasciare alcun feedback al venditore, ma solo il venditore deve poterlo fare.
In questo modo la piattaforma sarebbe più affidabile, non vi pare?
Ma ora viene il bello.
Supponiamo che un compratore voglia danneggiare economicamente un venditore (a me è capitato).
Dopo che il compratore ha ricevuto da ebay il promemoria per oggetto non pagato è sufficiente che confermi la volontà di portare a termine la transazione e la controversia viene chiusa, il venditore non riceve nessun rimborso delle commissioni di vendita e non vi è più modo di appellarsi alla decisione o di riaprire la controversia.
Questo vi pare equo? Per ebay certamente si, visto che se la cava senza rimborsare un centesimo e danneggiando economicamente il venditore.
Ancora una volta ebay salva capra e cavoli, se ne tira fuori e lascia i polli di Renzo a litigare tra loro.
Perché i gestori di ebay non muovono un dito? Perché c'è la volontà di lasciare le cose immutate. Ogni decisione contraria comporterebbe una mina all'affidabilità della piattaforma e, nel lungo periodo, un calo di profitto dell'azienda. Il profitto.
Questo è l'unico valore morale che la cosiddetta "community" conosce.
Meditate gente, meditate.